Arezzo: scatenano rissa in discoteca, poi inseguono ambulanza. 10 denunciati

L’episodio risale alla notte tra Pasqua e Pasquetta ed è avvenuto in una discoteca di Sansepolcro (Arezzo). I 10 denunciati sono tutti sui 30 anni.

Iniziano a picchiarsi in discoteca, poi inseguono perfino l’ambulanza che trasporta i feriti in ospedale volendo proseguire il regolamento di conti che era nato per un diverbio all’ingresso del locale. Così 10 trentenni sono stati denunciati per rissa a Sansepolcro (Arezzo).

Secondo quanto riferito dai carabinieri, verso le 2.30 all’ingresso della sala da ballo è volata qualche parola di troppo tra gli addetti alla sicurezza ed alcuni clienti, tutti trentenni residenti in zona che sembra volessero entrare senza pagare. Ne è nata una rissa che ha costretto il 118 all’intervento con medicazioni al pronto soccorso e intervento dei carabinieri. Mentre i militari stavano cercando di ricostruire la vicenda e l’ambulanza ripartiva per trasportare tre feriti al pronto soccorso, altri tre uomini si sono messi in macchina all’inseguimento del mezzo del 118 fino in ospedale, dove volevano concludere il regolamento di conti iniziato poco prima, addirittura posizionando il veicolo in modo da non consentire al personale medico di portare i feriti all’interno del pronto soccorso. Dopo alcuni minuti si sono allontanati in modo spontaneo. Al termine delle prime indagini i carabinieri hanno denunciato i dieci protagonisti della rissa.

Arezzo: 21 kg di cocaina in auto, arrestato 49enne

Arezzo: in auto trasportava oltre 21 kg di cocaina. Per questo la polizia di Stato ha arrestato un 49enne.

Un uomo di 49 anni è stato fermato ed arrestato ad Arezzo dalla polizia: all’interno dell’auto sono stati trovati 21 kg di cocaina. A fermare per un controllo l’auto, con targa italiana, condotta dall’uomo, calabrese, incensurato, sono stati gli agenti della polizia stradale della sottosezione di Battifolle, sul teatro aretino dell’Autosole. Le risposte troppo evasive fornite dall’uomo e il suo atteggiamento nervoso, fanno sapere gli investigatori, hanno insospettito i poliziotti che hanno deciso di procedere alla perquisizione dell’autovettura, estesa anche alla persona.

L’auto, ad un attento esame, è risultata provvista di un sottofondo dentro il quale erano nascosti 20 panetti di cellophane risultati poi contenere 21,775 kg di cocaina purissima. L’uomo è stato arrestato, la droga sequestrata.

Travolto da terre di scavo, grave operaio

Anghiari, in provincia di Arezzo, un operaio di 56 anni è stato trasportato in codice rosso in ospedale dopo essere stato travolto dalle terre di scavo in un cantiere lungo la strada provinciale 47.

Da ricostruire la dinamica di quanto accaduto: non escluso anche che il terreno possa aver ceduto a causa della pioggia e travolto l’uomo. Il 56enne è rimasto sepolto sotto un grosso quantitativo di terra: subito soccorso, dopo essere stato liberato e stabilizzato è stato trasferito con l’elisoccorso Pegaso all’ospedale fiorentino di Careggi.

L’infortunio è accaduto alle 10.20, mentre erano in corso lavori di sistemazione e scavi di movimento terra. Sul posto vigili del fuoco, 118 e carabinieri. In corso indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Maltempo in Toscana: neve nell’Aretino, forti piogge in Maremma

Toscana – Nevicate nella notte sulle montagne di Amiata, Casentino e Valtiberina, nell’Aretino. Pioggia e freddo anche in Maremma.

Si fa sentire il maltempo in Toscana, dopo un assaggio di primavera è tornato il freddo con nevicate anche in zone collinari. I fiocchi sono scesi anche a quote collinari ed hanno imbiancato la Verna, Camaldoli e tutti i valichi della zona senza tuttavia provocare particolari problemi al traffico. In Valdichiana la neve è scesa anche in pianura imbiancando tetti e strade. In serata qualche fiocco è sceso anche sul capoluogo Arezzo che si preparava ad accogliere la Fiera antiquaria.

Sempre in città, per il forte vento alcuni frammenti di pietra si sono staccati dal cornicione dell’antica pieve di Santa Maria, i vigili del fuoco hanno provveduto a transennare via di Seteria dove non sono stati sistemati banchi per la fiera. In pianura forti piogge con temperature sensibilmente abbassate. La Città metropolitana di Firenze segnala neve caduta a Vallombrosa e sul passo della Consuma.

Maltempo che ha colpito non solo la Toscana, ma un po’ tutta la Penisola. Tempeste accompagnate dalla grandine, infatti, si sono abbattute a macchia di leopardo provocando danni incalcolabili nelle campagne, fanno sapere dalla Coldiretti, dove negli orti si raccolgono le primizie e le piante da frutto si trovano in piena fioritura spinta da inverno secco con 1/3 in meno di pioggia e bollente che dal punto di vista climatologico ha fatto registrare in Italia una temperatura media superiore di 0,49 gradi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’allerta della protezione civile per la violenta ondata di maltempo.

Incidente stradale in Casentino: muore uomo di 50 anni

L’uomo era un operaio residente in Casentino: al momento dell’incidente stradale, intorno alle 12,30 era in sella alla sua moto quando è finito a terra.

Un grave incidente stradale che è costato la vita a un uomo di 50 anni, residente in Casentino. Il motociclista è morto a causa di un incidente stradale avvenuto intorno alle 12.30 a Porrena, nel comune di Poppi in Casentino (Arezzo).  Da quanto appreso, secondo una prima ricostruzione, la vittima era in sella a una moto quando è finito a terra: il 50enne, un operaio residente in Casentino, avrebbe riportato nell’impatto lesioni molti gravi.

Purtroppo si sono rivelati inutili i soccorsi. Nessun altro mezzo risulterebbe coinvolto nell’incidente. Non è escluso che l’uomo possa essere stato colpito da un malore, perdendo così il controllo della moto. Insieme ai sanitari inviati dal 118 era stato allertato anche l’elicottero Pegaso ma l’intervento è stato poi annullato. Sul posto si sono recati i carabinieri di Bibbiena per effettuare i rilievi.

Morte fratelli nell’Aretino: dopo 16 anni spuntano 10 indagati

Le 10 persone sono indagate per omicidio in concorso e associazione mafiosa dei due fratelli Talarico, trovati morti nell’Aretino. A inchiodarle la prova del Dna. I due cadaveri furono ritrovati la sera del 9 aprile 2006.

Dopo ben 16 anni dalla scoperta dell’omicidio dei due fratelli Angelo ed Ettore Talarico di 42 e 35 anni, originari di Cerva (Catanzaro), uccisi a colpi di pistola e poi sepolti in una buca in un bosco a Terranuova Bracciolini (Arezzo), dieci persone sono state indagate dalla Dda fiorentina per omicidio in concorso e associazione mafiosa.

La notizia è riportata oggi dalla Nazione. L’iscrizione nel registro degli indagati è finalizzata alla comparazione del Dna, da eseguirsi con incidente probatorio fissato per l’8 marzo. Secondo quanto appreso la Dda avrebbe fatto richiesta dell’accertamento tecnico e la difesa degli indagati avrebbe chiesto l’incidente probatorio per confrontare il loro Dna con quello dei reperti del 2006 e di sei stretti parenti delle vittime.

In base a quanto appreso, le indagini avrebbero portato gli investigatori ad effettuare verifiche in ambienti considerati vicini alle due ‘ndrine rivali dei Bubbo e dei Carpino. L’8 marzo in occasione dell’incidente probatorio verrà dato incarico al perito di estrapolare il Dna dal materiale sequestrato all’epoca sul luogo del delitto, tra cui gli abiti dei due fratelli e i loro effetti personali.

Il materiale genetico che sarà eventualmente trovato sarà confrontato col Dna dei dieci indagati, tra i quali figura anche un imprenditore calabrese titolare di una ditta edile, da tempo residente nel Valdarno. Sempre secondo quanto emerso, all’epoca la ricerca di Dna era stata fatta solo su parte dei materiali sequestrati, e con le tecniche di allora non fu stato possibile isolare tracce biologiche utilizzabili. L’inchiesta sarebbe ripartita negli ultimi mesi del 2021, a seguito di un input su cui gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Non è escluso che possa trattarsi delle dichiarazioni di un pentito

I cadaveri dei due fratelli furono rinvenuti la sera del 9 aprile 2006, due giorni dopo la loro scomparsa da San Giovanni Valdarno, paese non lontano da Terranuova Bracciolini, dove si erano trasferiti da alcuni mesi per fare i muratori in una ditta che aveva appalti in provincia di Firenze. Allora fu fatta l’ipotesi di un’esecuzione probabilmente riconducibile alla criminalità organizzata, motivo per cui la Dda subentrò nelle indagini.

Il duplice delitto suscitò molto scalpore. Intervenne anche l’allora vescovo di Arezzo, oggi presidente della Cei, Gualtiero Bassetti che si rivolse agli assassini perchè si consegnassero e lanciò un appello: “Chi sa qualcosa che possa tornare utile alle indagini lo comunichi alle forze dell’ordine”.

 

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