Alluvione, sindaci Val Bisenzio: “Servono strumenti straordinari, urgente intervento legislativo”

A lanciare l’appello al presidente delle Regione Toscana Eugenio Giani e alla sua giunta, al presidente del Consiglio Antonio Mazzeo e a tutta l’assemblea regionale, sono i tre sindaci della Val di Bisenzio – Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Primo Bosi (Vaiano), Giovanni Morganti (Vernio) – duramente colpita dall’alluvione

“Bisogna intervenire  nell’alveo dei corsi d’acqua per la rimozione di materiali perché deve essere garantita capienza e profondità proprio allo scopo di fronteggiare in modo efficace gli eventi atmosferici che potranno verificarsi anche in futuro. Servono strumenti straordinari”, per questo “è urgente un intervento legislativo da parte della Regione Toscana “. A lanciare l’appello al presidente delle Regione Toscana Eugenio Giani e alla sua giunta, al presidente del Consiglio Antonio Mazzeo e a tutta l’assemblea regionale, sono i tre sindaci della Val di Bisenzio – Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Primo Bosi (Vaiano), Giovanni Morganti (Vernio) – duramente colpita dall‘alluvione.

“L’alluvione di questi giorni ci dimostra che anche la nostra Valbisenzio è un’area estremamente a rischio e colpita fortemente dal cambiamento climatico che rende i nostri territori già di per sé fragili per la conformazione geografica e geologica, ancora più vulnerabili se non si interviene nell’immediato con strumenti straordinari – affermano i tre sindaci -. Gli eventi franosi che hanno colpito strade, case e terreni sono stati causati da violentissime e abbondanti piogge che hanno determinato la tracimazione del reticolo idraulico minore, con conseguenze disastrose”.

Intanto il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, lancia un appello al Governo. “Abbiamo bisogno di ripartire immediatamente, dateci sostegno economico e strutturale” dice Biffoni che parla di un appello “ossessivo che nei prossimi giorni ripeteremo”.  Nel corso di una conferenza stampa Biffoni, che è anche presidente regionale ANCI,  ha fatto il punto sui danni dettati dall’emergenza maltempo, che nel suo territorio non dà tregua a quasi una settimana dall’alluvione.

 

 

Nardella: “Io candidato europee? Se Pd chiama non mi tiro indietro”

“Ho ancora dieci mesi di lavoro come sindaco. In molti mi hanno chiesto di rendermi disponibile per le elezioni Europee, quando sarà il momento non mi tirerò indietro se il Pd ritiene che possa essere utile la mia candidatura”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervistato da Italia 7

“In molti mi hanno chiesto di rendermi disponibile per le elezioni Europee, quando sarà il momento non mi tirerò indietro se il Pd ritiene che possa essere utile la mia candidatura”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervistato da Italia 7.

Nardella ha ribadito che, sull’ipotesi terzo mandato per i sindaci (che lo riguarda direttamente), c’è da “vedere cosa succede in Parlamento, poi faremo una riflessione anche su Firenze. L’Anci da sempre è favorevole all’eliminazione dei limiti dei due mandati: decidono i cittadini se rieleggere o no il sindaco. Questo vale anche per i presidenti di Regione. Neanche il presidente della Repubblica ha il limite dei due mandati”.

“Su una candidatura alle Europee comunque “ho ancora dieci mesi di lavoro come sindaco” ha aggiunto Nardella. Che si è espresso anche sul  toto-nomi per la successione a palazzo Vecchio: è “fondamentale valorizzare il lavoro fatto in questi anni, c’è da portare in fondo un percorso iniziato, pensiamo alle linee della tramvia, all’Av, al Pnrr. Non si può dire che si cambia tutto, anche perché la maggioranza dei fiorentini ci hanno detto che il lavoro fatto è buono” ha detto il sindaco.

Secondo Nardella un altro obiettivo è che “ci sia un modo ordinato di arrivare elle candidature. Quando sono chiari gli obiettivi, vengono fuori le persone. Non penso che la rincorsa dei nomi e delle auto candidature possa essere il sistema migliore: le primarie non devono essere un tabù, dipende da quello che riesce a far il Pd e la coalizione”.

“Non inseguo i nomi del centrosinistra, figuriamoci nel centrodestra e comunque non mi sono mai messo a fare polemica politica con Schmidt”, ha concluso Nardella rispondendo a chi gli chiedeva un commento sull’eventuale candidatura a sindaco del direttore degli Uffizi Eike Schmidt nella coalizione del centrodestra. “Non ho paura del ballottaggio, in queste ultime due ultime elezioni abbiamo sempre vinto al primo turno”, il commento del primo cittadino di Firenze.

Nardella: una legge popolare per salvare i centri storici

La presentazione in Consiglio comunale della proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici. Nardella. “Riporteremo i residenti in centro”

Una  proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici:l’ha presentata il sindaco di Firenze Dario Nardella  in Consiglio comunale.Una legge  innovativa anche perché da’ una definizione giuridica di centro storico e che si basa su tre gli obiettivi dichiarati.

Innanzitutto  incentivare il ritorno della residenza in centro,  combattere il turismo squalificato ‘mordi e fuggi’ e regolare gli affitti turistici brevi “come succede in altre città europee ha detto Nardella.  Il secondo  è quello di tutelare il commercio tradizionale, l’artigianato. Il terzo “favorire il decoro anche inducendo i proprietari di immobili degradati ed abbandonati ad intervenire per il loro restauro prevedendo anche delle forme di contribuzione”.

In concreto nella legge ci saranno misure a sostegno di residenza, attività economica, patrimonio immobiliare, l’individuazione delle aree con più criticità, non solo legate ai centri storici ma anche ad altre zone di valore storico nei quartieri. Così parte da Firenze la proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici.

Tra le novità, c’è quella della salvaguardia progressiva: i Comuni interverranno prioritariamente dove le criticità sono più forti. Sono previste tre fasi ovvero “la perimetrazione delle aree che presentano criticità; l’individuazione all’interno di queste di zone che arrecano pregiudizio ai valori culturali e paesaggistici, all’ambiente, alla sicurezza pubblica e la definizione delle misure necessarie a recuperare la qualità, la bellezza e la funzionalità di queste zone”.

Per quanto riguarda la residenza, se la legge sarà approvata, si individueranno per ciascuna zona delle destinazioni d’uso compatibili e incompatibili con la tutela dell’area, l’individuazione dei limiti per il mutamento delle destinazioni d’uso e istituzione della categoria funzionale residenziale-turistica. La proposta di legge mira a difendere le attività commerciali attraverso, ad esempio, la tutela di alcune tipologie di attività economiche e la limitazione all’insediamento di determinate attività in alcune zone. Inoltre i titolari di negozi e botteghe storici e tradizionali avranno un diritto di prelazione in caso di cessione o vendita di beni immobili di proprietà comunale o privata che siano sede dei medesimi negozi e botteghe. Per l’edilizia “la proposta mette in relazione gli interventi con quelli di difesa della residenza e di conformazione delle attività economiche in un quadro complessivo di salvaguardia dei centri storici”.

“Dialogheremo con gli altri Comuni” sottolinea ancora Nardella. Che aggiunge “porterò la proposta anche all’Anci, dobbiamo raggiungere e superare 50.000 firme, e l’obiettivo è sicuramente alla nostra portata anche perché oggi è possibile raccogliere firme in via digitale”.

“In questo modo -ha sottolineato il sindaco di Firenze-  noi mettiamo in campo strumenti che siano garantiti dalla legge nazionale perché fino ad ora i sindaci e le amministrazioni locali si sono mosse con azioni che spesso vengono attaccate nelle sede giudiziarie e nei tribunali amministrativi perché manca appunto una legge nazionale che ci dia poteri certi ed incisivi per salvare i nostri centri storici”.

Per Nardella -che ha sottolineato come Nda qui a settembre” verrà avviata “una campagna di ascolto e di confronto con le amministrazioni comunali, con le associazioni delle imprese e con i residenti”-  “l’interesse e la tutela del centro storico riguarda tutte le forze politiche. Noi abbiamo già avviato un dialogo con le città di Venezia, di Bergamo e di Roma, ma siamo sicuri di trovare tanti altri amministratori e sindaci d’accordo con questa iniziativa. Non abbiamo la pretesa di portare avanti solo la bandiera di Firenze, lo facciamo anche nell’interesse dell’Italia”.

 

🎧Firenze: stipulato accordo per sostenere le edicole

Firenze – Un protocollo firmato dal sindaco Dario Nardella, Anci, Fieg e sindacati edicolanti. L’obiettivo far diventare le edicole dei veri e propri presidi sociali.

L’informazione per smuovere la coscienza critica dei cittadini, per tornare a comprare il giornale cartaceo nelle edicole, sono questi i punti cardine dell’accordo inedito tra Anci, Fieg e sindacati edicolanti. Trasformare le edicole in una rete di servizi ai cittadini, per rilanciare la vendita dei giornali e dare agli edicolanti la possibilità di tornare in contatto con la cittadinanza. Un altro obiettivo è quello di sostenere la carta stampata, fortemente penalizzata dalla crisi economica, aggravata da pandemia e guerra.

Un protocollo firmato lo scorso 23 marzo, per un’informazione che si basa sui principi etici e deontologici, che vuole anche arginare le fake news e fare dell’edicola un centro di smistamento dei servizi, al passo con i tempi di oggi. Con la possibilità di distribuire, quindi, il giornale nei posti limitrofi all’edicola: andando a cercare le persone. Uno strumento che sarà utile a incontrare il Governo per dare maggiore attuabilità a questo protocollo e maggiore forza con incentivi economici.

In podcast l’intervista al sindaco di Firenze, Dario Nardella e a  Andrea Riffeser Monti presidente della FIEG, a cura di Lorenzo Braccini. 

Un accordo che si inserisce in un filone di iniziative già adottate in questi anni, come per esempio, l’abbattimento del canone del suolo pubblico, l’erogazione dei servizi attraverso le edicole come il pagamento delle bollette o l’acquisto di abbonamenti.

“Grazie a questo protocollo i Comuni possano fare molto per la cittadinanza e viceversa – ha detto Andrea Innocenti presidente Snag Nazionale -. Le edicole sono una rete di prossimità al cittadino eccezionale. La crisi della carta stampata ha costretto migliaia di rivendite a chiudere per sempre i battenti. Ha lasciato in condizione di precarietà economica altre edicole. Una precarietà aggravata dalla guerra e dalla pandemia. Salvaguardare le edicole è un atto che riveste una grande valenza sociale, politica e culturale. Significa difendere il pluralismo dell’informazione su carta. Difendere le edicole siginfica difendere il diritto costituzionalmente garantito per tutti i cittadini di ricevere informazione.”

Un’informazione che torni anche nei punti più difficili da raggiungere, “non a caso l’annuncio di questo protocollo avviene oggi – spiega ancora Innocenti -, 3 maggio, giorno proclamato dalle Nazioni Unite per la libertà di stampa. Il nostro tratto distintivo deve rimanere la vendita della carta stampata, con i Comuni al nostro fianco” ha concluso Innocenti.

Commentando l’intesa il presidente Anci Antonio Decaro, in una nota, ha evidenziato che “l’esistenza di una rete diffusa di edicole è uno dei requisiti per la qualità dell’informazione e quindi della democrazia anche in un contesto di crescente ricorso agli strumenti digitali di comunicazione, ci sono fasce di utenti e di popolazione che hanno necessità e diritto a disporre di luoghi fisici di vendita e distribuzione di prodotti editoriali”. Secondo Decaro, “è giusto che questa persistenza delle edicole venga sostenuta da interventi anche pubblici, e che l’offerta commerciale da parte delle edicole possa essere integrata da altri tipi di prodotti e anche di servizi al cittadino. L’intesa tra Anci, Fieg e organizzazioni sindacali va in questa direzione e pertanto va salutata con favore”.

‘Territori Sicuri’ a Capraia e Limite per lo screening di massa

Territori Sicuri a Capraia e Limite.  Test gratuiti per tutti sabato 20 e domenica 21 febbraio nel Comune fiorentino. I cittadini possono già prenotarsi sul portale regionale dedicato

Controlli a tappeto a Capraia e Limite a caccia di positivi, soprattutto asintomatici, e di focolai nascosti tra la popolazione. Il programma regionale di screening gratuito “Territori sicuri”, pensato per arginare i contagi da Covid-19 prima del loro sviluppo, fa tappa nella zona industriale di Limite, sabato 20 e domenica 21 febbraio, in orario 9-13 e 14-18, nel parcheggio di via Eugenio e Priamo Salani.

I cittadini di Capraia e Limite, che vorranno usufruire di questa opportunità in modo volontario, possono già prenotarsi sul portale regionale https://territorisicuri.sanita.toscana.it/#/home: un modo, questo, per programmare ora e numero di persone da sottoporre ai tamponi gratuiti ed evitare assembramenti.

Il progetto

“Territori sicuri” è promosso dall’assessorato alla sanità di Regione Toscana con Anci, Upi, Misericordie, Pubbliche assistenze riunite e Croce rossa italiana, insieme agli operatori sanitari, la medicina generale e la pediatria di famiglia, oltre ad Ars Toscana (l’Agenzia regionale di sanità), alle Asl e alle Società della Salute. Indispensabile è l’aiuto fornito dalle associazioni di volontariato, accanto a quello di medici, pediatri e infermieri, che si sono resi disponibili per l’esecuzione dei test e i relativi adempimenti.

L’indice di rischio di positività al Sars Cov-2, elaborato da Ars per ogni Comune toscano, consiste in una misura che combina il tasso di positività per 100 mila abitanti nei sette giorni precedenti, ponderato con la velocità di incremento dei casi rispetto alle due settimane precedenti, in modo da evidenziare quali siano i territori che vivono le maggiori criticità. La strategia è quella dell’allerta precoce, per bloccare i contagi prima della loro diffusione.

Il progetto ha già fatto tappa a: Campo nell’Elba (Livorno), Sarteano e Chiusi (Siena), Chiusi della Verna, Terranuova Bracciolini e Sansepolcro (Arezzo), Abetone Cutigliano (Pistoia), Filattiera e Pontremoli (Massa). In ogni Comune si è registrata un’alta partecipazione di cittadini.

Le dichiarazioni

“Continuiamo a lavorare senza interruzione di sorta, accelerando al massimo lo screening nei territori con maggiori criticità – sottolinea il presidente, Eugenio Giani -. Altrettanto stiamo facendo con la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, per neutralizzare le varianti e garantire la maggiore copertura vaccinale possibile alla nostra popolazione. Ringrazio tutti del sostegno e della collaborazione per la riuscita di questa sfida epocale”.

“Il progetto Territori Sicuri – spiega l’assessore alla sanità, Simone Bezzini – è il risultato di un importante lavoro di squadra, che vede al fianco della Regione le associazioni di volontariato, il cui contributo è prezioso, le amministrazioni comunali, Anci, Asl, operatori sanitari, medici, pediatri, infermieri e tutti coloro che con impegno e generosità rendono possibile questa iniziativa. Ringrazio il sindaco Alessandro Giunti, per aver aderito con convinzione e creduto fin da subito nel progetto. Fiducia e solidarietà sono ingredienti fondamentali, per contrastare insieme il virus, che si sta rivelando sempre più aggressivo”.

“Nelle ultime settimane abbiamo avuto una crescita dei casi positivi al Covid e ritengo questa operazione di screening molto utile e necessaria. Invito tutti i cittadini a effettuare il tampone – sottolinea il sindaco Giunti nel lanciare l’appello -. Questa azione permetterà di individuare eventuali focolai e  di ridurre fortemente le possibilità di contagio. Dobbiamo essere ancora più prudenti e responsabili – conclude, rivolgendosi direttamente ai suoi concittadini -. Seguite le istruzioni, prenotandovi sul portale e dimostrando senso civico e attenzione al bene comune”.

Biblioteche: proseguono i prestiti con nuove modalità

A distanza, su appuntamento e con prenotazione, a domicilio, da asporto e perfino “drive through”. Il prestito libri nelle biblioteche toscane si fa in cinque ma prosegue.

“Le biblioteche, nonostante questo periodo difficile continuano le loro attività: il Dpcm del 3 novembre, infatti, non impedisce lo svolgimento del servizio di prestito di libri e altri materiali sia in sede che a distanza, naturalmente nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti, incluso il servizio di prestito interbibliotecario”.

Lo ha ricordato questa mattina Chiara Lanari che, in rappresentanza dell’assessorato alla cultura della Regione, ha portato i saluti del presidente Eugenio Giani intervenendo ai lavori del primo dei cinque web meeting del ciclo “Progettiamo insieme il futuro delle nostre biblioteche”, organizzato da Regione Toscana e Anci  per accendere i riflettori sulla funzione della biblioteca.

 “Il libro è un bene essenziale – ha detto Lanari – come è vero che possiamo andare nelle librerie a comprarlo, così possiamo prenderlo in prestito in biblioteca, un luogo simbolo di democrazia e uno strumento per esercitarla”.

“Le biblioteche, insieme agli archivi, ai musei, ai teatri, sono luoghi di memoria e di identità – ha proseguito Lanari –  istituzioni culturali che conservano patrimoni materiali – chi di noi non ama il profumo della carta e dell’inchiostro- ed immateriali, anche digitali, e nel contempo forniscono servizi pubblici essenziali. Per questo non possono non essere alla base della nostra identità di esseri umani e veri e propri punti di riferimento essenziali alla formazione, alla cultura e alla crescita di tutti noi”.

Il prestito sarà a distanza obbligatoriamente su appuntamento e con prenotazione.

Per informazioni al sito.

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