Autovelox in città: Giorgetti, “ne abbiamo bisogno contro chi di notte supera i limiti”

“E’ una proposta che parte dall’Anci, l’associazione dei comuni italiani che noi condividiamo per avere un deterrente contro la velocità soprattutto in orario notturno. L’emendamento chiesto dai sindaci è stato accolto, speriamo di vederne entro la settimana la conclusione dell’iter”. E’ quanto spiega ai nostri microfoni l’assessore alla mobilità di Firenze Stefano Giorgetti, dopo le decine di lettere di protesta arrivate da residenti di strade urbane dove non verrebbero rispettati i limiti di velocità soprattutto la sera.

Via de’ Serragli, via Toselli, via Senese sono fra le vie oggetto delle segnalazioni dei cittadini. In particolare nella riaperta via de’ Serragli, le gimkane realizzate appositamente per disincentivare la velocità in una strada con limite 30km/ verrebbero usate la sera per ‘prove di abilità illegali’ mettendo a rischio la vita di chi lo fa e di ci vive.

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Strage Capaci: Firenze aderisce a flashmob Anci 

Firenze aderisce al flashmob promosso da Anci in occasione della giornata della legalità che si celebra oggi, nella data che coincide con la data della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta.

E’ quanto annunciato in una nota. Sarà esposto un lenzuolo bianco da Palazzo Vecchio e alle 17.57 ci sarà il minuto di silenzio: per il Comune di Firenze sarà presente la vicesindaca Cristina Giachi.

Ministra Lamorgese interviene all’assemblea Anci ad Arezzo

Arezzo, “È prioritario considerare ogni opportunità per convogliare nuove risorse agli enti locali che consentano assunzioni di personale sempre più qualificato, soprattutto per quelli che versano in situazione di dissesto e grave difficoltà economica”, così ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, all’assemblea Anci ad Arezzo.

“Occorre favorire gli enti che dal punto di vista finanziario hanno la possibilità di assumere personale, anche oltre gli attuali vincoli normativi legati alla capacità di turnover – ha aggiunto la ministra Lamorgese e a seguito del decreto fiscale “sul fronte dell’agevolazione del sostegno ai processi di fusione” tra Comuni “il fondo relativo potrà contare su un incremento di 30 milioni di euro”.

“Altri segnali” per i Comuni “ci saranno in manovra”, ha aggiunto a margine dell’evento ed ha poi evidenziato la “necessità di interventi volti ad assicurare maggiore flessibilità nelle procedure del codice degli appalti” intesi a semplificare l’azione dei Comuni e “contenere la portata dei contenziosi”.

Per Lamorgese “un Paese che si ritiene moderno e al passo coi tempi deve avere procedure celeri”.

Prato, sindaco contro Viminale sui tagli ai militari

Matteo Biffoni, sindaco di Prato, denuncia “un nuovo sgarbo ai pratesi” dopo “la ‘dimenticanza’ nel decreto per il riuso degli scarti tessili” e “i 100 milioni per l’innovazione di imprese e università spariti”.

“Da Roma è appena arrivato un nuovo sgarbo ai pratesi. Prima la ‘dimenticanza’ nel decreto per il riuso degli scarti tessili, poi i 100 milioni per l’innovazione di imprese e università spariti, ora il ritiro dei militari per destinarli ad altra sede: erano una presenza tranquilla, apprezzata dai cittadini, che aiutava le forze dell’ordine in alcuni luoghi sensibili come le stazioni”. Lo rende noto il sindaco di Prato Matteo Biffoni riguardo alla decisione del ministero dell’Interno di ritirare i militari da Prato, dove erano stati destinati per la vigilanza di obiettivi sensibili.

La comunicazione ufficiale è arrivata al Comune di Prato questa mattina con una nota firmata dal questore il quale informava della decisione del Dipartimento pubblica sicurezza del Viminale di togliere la presenza dei militari a Prato a partire dal 25 febbraio.

“Il ministero deve spiegare ai pratesi il senso di questa decisione. I militari con la presenza in luoghi come le stazioni permettevano di liberare almeno da questo impegno di pattugliamento le forze dell’ordine come polizia e carabinieri, contribuivano a un controllo in città”, sottolinea Biffoni. “Nel tempo abbiamo chiesto di cambiare le modalità della presenza dell’esercito per renderla più efficace e così è stato – continua il sindaco -. Oggi però senza alcun preavviso arriva questa nota che non lascia spazio a ripensamenti. Una decisione che ha come risultato solo l’aumento del carico di lavoro per la polizia di Stato e le altre forze dell’ordine”.

Il sindaco Biffoni ha ricordato che i sindaci hanno dovuto ‘lottare’ per avere i finanziamenti già stanziati per il bando periferie: “Prima c’è stato il taglio del bando periferie per la riqualificazione urbanistica e la lotta al degrado. Grazie all’impegno di Anci siamo riusciti ad andare avanti, anche se con fatica – ribadisce Biffoni -. Ora questa decisione immotivata. Mi sarei aspettato uno sblocco delle assunzioni della polizia municipale, anche se svolge ruoli diversi, o un innalzamento di fascia della questura o un potenziamento del personale della guardia di finanza. Insomma, quanto meno un cenno di interesse verso la nostra comunità almeno su temi che teoricamente dovrebbero interessare il ministero dell’Interno. Ecco dove sono finite le promesse sentite in questi anni con quando saremo noi al Governo”.

Reddito di cittadinanza, restano fuori 17.000 famiglie povere toscane

Per l’assessore regionale Stefania Saccardi il reddito di cittadinanza non basta, perchè non tiene conto di molti fattori che “contribuiscono a creare e alimentare una situazione di povertà”.

Istituito in Toscana il Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, articolazione regionale dell’Alleanza contro la povertà nazionale, con l’obiettivo di condividere programmi, azioni e attività di contrasto del rischio di povertà ed esclusione sociale. Ne fanno parte una quantità di soggetti, che stamani nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta, hanno firmato un protocollo: Regione, Anci Toscana, Società della Salute, Conferenze dei sindaci, Zone distretto, organizzazioni sindacali, Tavolo regionale Alleanza contro la povertà, Caritas.

Il Piano prevede di avviare le attività del Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale come organismo di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, e come sede istituzionale stabile di raccordo tra Regione, Comuni, organismi pubblici, Terzo settore, parti sociali, che a vario titolo si adoperano per contrastare il rischio di povertà e di esclusione sociale. Principale finalità del Tavolo è quella di condividere programmi, azioni e attività. Il protocollo siglato stamani, che istituisce il Tavolo, ha validità triennale.

“La Toscana, comunque toccata dalle ripercussioni della crisi economica e dalla conseguente crescita delle disuguaglianze – osserva l’assessore regionale alle politiche sociali, allo sport e alla sanità Stefania Saccardi – ha saputo resistere, mettendo in campo importanti innovazioni sociali affinché i servizi, le opportunità d’inclusione, di riscatto, possano essere accessibili, per rendere migliore il territorio e le comunità che lo popolano. I valori toscani sulla povertà, sia assoluta che relativa, sono inferiori, e quindi migliori, rispetto alla media nazionale. Ma il quadro fornito dall’Osservatorio sociale regionale nell’ultimo suo lavoro ci fa intravedere la crescita di fenomeni di marginalità e povertà che, seppur con numeri meno elevati, investono anche i nostri territori, ponendoci di fronte a sfide sempre più complesse. Il Tavolo che viene istituito stamani con la firma di questo protocollo vuole coordinare il lavoro di tutti i soggetti che a vario titolo lavorano per contrastare povertà ed esclusione sociale, con una cabina di regìa regionale”.

“Le stime Irpet – ha continuato l’assessore Saccardi – ci dicono che con il Reddito di cittadinanza si copriranno 45.000 famiglie toscane. Secondo i dati del nostro Osservatorio sociale in Toscana le famiglie in povertà assoluta sono 62.000, quindi ne restano fuori 17.000. Questo perché il reddito di cittadinanza prende in considerazione solo indicatori economici, mentre sono tanti i fattori che contribuiscono a creare e alimentare una situazione di povertà”.

Il 3,8% delle famiglie toscane sono in povertà assoluta (media Italia 7,3%): circa 62.000 famiglie e 143.000 individui, numeri raddoppiati rispetto al 2008, ma che nel confronto nazionale mettono in rilievo una buona capacità di resilienza rispetto alla crisi economica in corso. La povertà è aumentata soprattutto per le famiglie con componenti in età da lavoro e con figli, mentre sembra aver risparmiato le famiglie con capofamiglia in pensione. Le tipologie familiari più colpite sono le numerose, le monogenitore, quelle con capofamiglia under 35, straniero o con titolo di studio basso. L’incidenza è massima in caso di disoccupazione ma nel 43% delle famiglie povere il capofamiglia lavora, a significare che l’assenza di lavoro non è l’unica faccia della povertà da considerare.

Una sfida che la Toscana ha colto è quella di una strategia regionale complessiva: all’acuirsi di situazioni di disagio economico e di esclusione sociale la Regione Toscana ha risposto approvando per la prima volta un Piano regionale di contrasto alla povertà, che prevede un programma triennale volto a ridurre le cause dell’impoverimento e a sostenere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità ed esclusione sociale, e mette a disposizione oltre 120 milioni, tra risorse regionali, statali e comunitarie, con l’obiettivo di promuovere un sistema regionale integrato finalizzato all’inclusione sociale.

 

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore Stefania Saccardi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/02/190213_04_REDDITO-CITTADINANZA-TOSCANA_SACCARDI.mp3?_=2

Decreto Sicurezza: incontro Conte-sindaci, Anci “richieste accolte in parte”

Sono state accolte in parte dal governo le richieste presentate dai sindaci in tema di legge sulla sicurezza: lo ha reso noto il presidente dell’Anci Antonio Decaro al termine dell’incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte.

“Il governo predisporrà circolari esplicative di integrazione delle norme criticate da parte dei sindaci”, ha riferito il presidente Anci. “Abbiamo chiesto interpretazioni sul merito e ora ci sarà un confronto di tipo tecnico”, ha aggiunto. Da ora in poi, ha spiegato ancora Decaro, “verranno comunicati ai Comuni e ai Sindaci i nominativi delle persone domiciliate nei centri di accoglienza”. Inoltre sarà resa uniforme su tutto il territorio nazionale la presa in carico sanitaria dei richiedenti asilo, e tutto ciò riguarderà le Asl. Ci sarà poi “una maggiore attenzione per le categorie vulnerabili, e per questa parte abbiamo sollecitato il governo a inserire il tutto nei circuiti Sprar, tutto ciò al fine di garantire attenzioni di tipo particolare”. Ma in queste ore su questo tema specifico, ha aggiunto Decaro, “siamo rimasti d’accordo per l’avvio di una interlocuzione tecnica”.

Da ultimo l’Anci ha chiesto “maggiori risorse per i minori stranieri non accompagnati, perché dei costi per coloro che poi non dovessero far parte dello Sprar si fanno carico i Comuni”. Per quanto riguarda l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, ha sottolineato da ultimo Decaro, “tutto è stato risolto in maniera diversa”.

Al tavolo del’Anci “non è stato rappresentato nessun dubbio di costituzionalità, nessuna criticità di rango costituzionale” sulla legge sicurezza. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. “Correttamente – ha aggiunto – la delegazione Anci ha condiviso il fatto che questo governo ha impresso con questa norma un cambio di rotta, ha ridefinito meglio il sistema di protezione e il sistema di accoglienza”.

“Mi sembra di aver capito che non c’è stata alcuna rimostranza nella delegazione dell’Anci rispetto ai contenuti del decreto. Sono stati aiutati a capire cosa c”è nel decreto che era e rimane esattamente ciò che è. Se poi dieci sindaci su 8mila hanno bisogno di ulteriori chiarimenti glieli daremo”. Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

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