Alia: in una settimana 124 richieste per ritiro rapido rifiuti

Delle 124 richieste ricevute, spiega Alia in una nota, 105 hanno portato alla rapida rimozione dei rifiuti abbandonati, in media nel giro di 2,7 ore dalla segnalazione, mentre 19 sono state gestite al di fuori del percorso di ritiro rapido perché si trattava di abbandoni non rientranti nella categoria dei ‘rifiuti urbani’ per i quali è stato pensato e organizzato il servizio.

Nella prima settimana di avvio, sono state 124, le richieste di intervento arrivate ad Alia attraverso Aliapp, l’applicazione che da smartphone consente ai cittadini di accedere a una serie di servizi, a partire dalla possibilità di effettuare segnalazioni di rifiuti abbandonati, indicando il luogo dell’abbandono, allegando la foto dei rifiuti e ricevendo dall’azienda aggiornamenti sulla successiva rimozione.

Delle 124 richieste ricevute, spiega Alia in una nota, 105 hanno portato alla rapida rimozione dei rifiuti abbandonati, in media nel giro di 2,7 ore dalla segnalazione, mentre 19 sono state gestite al di fuori del percorso di ritiro rapido perché si trattava di abbandoni non rientranti nella categoria dei ‘rifiuti urbani’ per i quali è stato pensato e organizzato il servizio. Inoltre, delle 105 segnalazioni gestite con esito positivo, nell’87% dei casi gli interventi sono stati effettuati nei tempi definiti dal nuovo servizio: ossia nell’arco di tre ore se gli abbandoni si sono verificati nel perimetro del centro storico e di sei ore nelle zone esterne alla così detta Area Unesco.

“Si tratta di numeri che confermano la validità dell’impegno contro gli abbandoni messo in campo da Alia e che testimoniano il grande lavoro svolto dai nostri operatori nei primissimi giorni di un servizio inedito e altamente impegnativo come quello dei ritiri rapidi – commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility -. Un orgoglio che si accresce ulteriormente visto che questi risultati sono stati garantiti operando sette giorni su sette, 24 ore su 24, giorni festivi compresi”.

Alia ricorda che il nuovo servizio di ritiro rapido riguarda tutti gli abbandoni su area pubblica di rifiuti urbani ed esclude, invece, i rifiuti speciali, pericolosi e comunque non domestici ai sensi della normativa vigente, che devono essere indirizzati, con procedure e tempi ordinari, verso impianti di trattamento diversi da quelli dedicati agli urbani. Ad esempio, non possono essere oggetto di ritiro rapido cartongesso, carta catramata, guaine bituminose, ma anche carcasse, relitti e parti di veicoli, rifiuti da costruzione e queli abbandonati in aree private.

🎧Arte e sostenibilità: a Palazzo Vecchio 30 opere dei vincitori del contest di Alia “Second Life”

Arte e sostenibilità al centro di “Second Life: tutto torna”, un contest unico nel suo genere in Italia, ideato da Alia, che torna nella sua 3° edizione. 30 i giovani selezionati provenienti da tutto il paese. Le loro opere, per lo più nate dal riciclo di materiali di scarto e rifiuti, sono esposte fino al 18 febbraio nel Cortile Michelozzo di Palazzo Vecchio, e poi al Centro Pecci di Prato fino al 28 marzo.

Audio: Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility e Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla cultura

La mostra della terza edizione del contest è stata inaugurata oggi a Firenze, nel Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio, ed è stata l’occasione non solo per sottolineare il successo di una formula che continua a ricevere adesioni e attenzione da ogni parte d’Italia, ma anche per rendere noti i nomi dei vincitori e degli artisti che hanno ricevuto la menzione speciale da parte una giuria composta da affermati critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane. Sono stati 130, in questa terza edizione, gli artisti (tutti fra 18 e 28 anni di età) che hanno partecipato a Second Life per lanciare un messaggio a favore della tutela delle risorse del Pianeta e un impegno per una società più sana, giusta, green e sostenibile. Le 30 opere finaliste si interrogano sul concetto di sostenibilità, sul valore della salvaguardia dell’ambiente e del decoro urbano, ma anche sull’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con i principi dell’economia circolare. L’esposizione rimarrà aperta fino al 18 febbraio per poi spostarsi al Centro Pecci di Prato nel periodo 22 febbraio-24 marzo. 

La tappa fiorentina di Second Life è stata inaugurata alla presenza della vicesindaca Alessia Bettini, dell’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Giorgio, del professor Marco Meneguzzo, docente di storia dell’Arte all’Accademia di Brera e curatore della mostra, del presidente di Alia Multiutility Lorenzo Perra e del Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità, Giuseppe Meduri. Già fissate le tappe dei primi laboratori didattici che coinvolgeranno i bambini delle scuole primarie. Il 2 e l’8 febbraio a Palazzo Vecchio ogni laboratorio sarà organizzato in due parti: una prima dedicata alla spiegazione della mostra, con narrazioni studiate ad hoc per il pubblico di riferimento, e una seconda parte di interazione con le opere e produzione di contenuti da parte dei bambini, delle bambine e delle maestre presenti.

Il primo premio della terza edizione di Second Life è andato a Sofia Salerno, nata e cresciuta a Catania, che dopo gli studi classici ha continuato il suo percorso in Arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua opera – intitolata ‘Nascondini 65, 115, 130’ – consiste in una serie di tre video in cui l’artista stessa prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera. ‘Ero appena rientrata nella bollente Sicilia. Luglio 2023. Mentre provavo a spegnere gli incendi vicino casa, a Milano temporali e tempeste colpivano la città. Sono rientrata a Milano in autunno, e ho osservato ciò che queste tempeste avevano causato nella zona di Parco Nord. Il primo albero, il più piccolo, è morto a 65 anni. Quello di mezzo a 115. Il più grande a 130. Nascondersi in piena vista è sinonimo di una evidenza che tendiamo a ignorare’, ha detto Salerno nel raccontare la propria opera. Che ha ottenuto il consenso della giuria ‘per aver saputo ricordare ed evidenziare un gruppo di problemi relativi alla sostenibilità, con mezzi minimi e con una semplicità letterale che diventa, proprio per questa caratteristica elementare, fortemente simbolica’.

Gli altri artisti selezionati sono Diego Azzola, Elena Benzoni, Gianluca Braccini, Marta Cantarini, Paola Cenati, Pietro Paolo Cesari, Benedetta Chiari ed Elisa Pietracito, Elisa Cocchi, Martina Cocco, Raimondo Coppola, Cecilia D’Urso, Elisa Paola Hampe, Ire Ere (collettivo), Miriam Marafioti, Chiara Marchesi, Chiara Mecenero, Alessia Ottaviani, Roberto Picchi, Giuseppe Raffaele, Chiara Russo, Irene Stellin, Erica Toffanin, Mingrui Wang e Wang Xin.

Il progetto ideato e promosso da Alia, si avvale del patrocinio istituzionale della Regione Toscana, dei Comuni di Firenze, Empoli, Prato, Pistoia e della Conferenza dei Presidenti delle Accademie. Sono partner del progetto: Fondazione Palazzo Strozzi, Centro Pecci, Museo Novecento, Mad Murate Art District e Evolve Maire Tecnimont Foundation.

La giuria che ha selezionato le opere vincitrici – raccolte anche nel catalogo ufficiale pubblicato da Mandragora e nel portale dedicato https://secondlifecontest.it/ – è formata da Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi), Valentina Gensini (direttore artistico Centro Murate Art District), Stefano Collicelli Cagol (direttore generale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato), Sergio Risaliti (direttore artistico Museo Novecento Firenze), oltre al curatore, professor Marco Meneguzzo, e Giuseppe Meduri, direttore Relazione esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Alia.

FILCAMS CGIL: cambio appalto pulizie a ALIA toglie a lavoratori 1\4 del salario

Ad ALIA con il cambio di appalto il monte ore e quindi di riflesso gli stipendi subirebbero un taglio medio del 25%: la denuncia della  Filcams Cgil di Firenze che ha proclamato lo stato  di agitazione dei lavoratori addetti alle pulizie.

Un quarto dello stipendio in meno. E’ quello che sta accadendo ad ALIA dove, secondo la denuncia della FILCAMS CGIL, con il cambio di appalto (dall’1 settembre il personale dipendente della cooperativa L’Operosa passerà alle dipendenze di Cooplat) , il monte ore e quindi di riflesso gli stipendi subirebbero un taglio medio del 25%.

La vicenda coinvolge circa 40 persone tra lavoratori e lavoratrici diretti (una su Pistoia, cinque su Prato, una decina su Empoli e il resto su Firenze) e di una quantità di lavoratori ancora non precisata, su Prato e Pistoia, in forza ad una cooperativa in subappalto. “Nei giorni scorsi – spiega la Filcams – la Cooplat ha comunicato ai sindacati che, avendo Alia unito i due lotti (subappalto e diretti) previsti inizialmente in un unico lotto, la stessa Cooplat si è trovata a doversi dotare di più persone di quanto preventivato.

Come conseguenza, al fine di stare dentro ai costi e di far rimanere una fonte di guadagno, Cooplat ha comunicato alle parti sociali un taglio medio del 25% delle ore di lavoro mensili per ogni singolo lavoratore o singola lavoratrice. I quali a fine mese si troveranno uno stipendio ridotto di un quarto rispetto all’attuale”. Come reazione è stato indetto lo stato di agitazione. “E’ inaccettabile che, a causa del committente che molto probabilmente ha commesso un errore di calcolo, ci debbano rimettere i lavoratori e le lavoratrici – spiega Umberto Marchi della Filcams che chiede ad Alia di riaprire la discussione con Cooplat – Qui infatti siamo in una vicenda di cui ormai tanto si parla e che il governo ancora deve risolvere, cioè la proposta di salario minimo di 9 euro l’ora: nel caso specifico si tratta di una cifra inferiore, visto che attualmente lavoratori e lavoratrici in questione prendono 7,50 euro lordi l’ora”.

Multiutility: anche SCE contro quotazione in borsa

Dopo il pronunciamento della Corte dei conti, anche Sinistra Civica ed Ecologista che fa parte della maggioranza di governo in Toscana chiede che ci sia un “serio confronto sulle alternative possibili” al progetto della multiutility

“Non siamo contrari a a processi di aggregazione e a ipotesi di rafforzamento, a patto che questi avvengano in un contesto di gestione e controllo interamente pubblico. Ora si apra un serio confronto sulle alternative possibili, a cominciare dall’utilizzo di nuovi strumenti come le forme societarie ‘benefit’ o l’emissione di ‘green bond’ o ‘social bond’, strumenti che possono mettere al sicuro gli interessi dei cittadini e dei comuni più piccoli”. Lo scrive in un comunicato Sinistra Civica ed Ecologista a proposito della Multiutility Toscana.

“il recente parere della Corte dei conti richiama tutte le istituzioni a comportamenti rigorosi a tutela dell’interesse pubblico, una questione che non è solo formale e che dovrebbe indurre tutti ad abbandonare ogni forma di privatizzazione” afferma SCE in una nota.

”Come più volte sottolineato, Sinistra civica ecologista – si legge ancora nella nota -. “Nei mesi scorsi – ricorda anche Sce – avevamo espresso forte preoccupazione per il processo di finanziarizzazione dei beni e dei servizi pubblici essenziali, ribadendo la nostra contrarietà alla quotazione in borsa della Multiutility toscana. Inoltre, avevamo evidenziato la necessità che il percorso di riorganizzazione coinvolgesse cittadini e lavoratori e tenesse conto delle esigenze degli enti locali più piccoli”.

Ieri era stato il turno di Rifondazione Comunista. “La Corte dei conti ci ha dato ragione, agiremo in ogni sede: va rimesso in discussione tutto il progetto della futura Multiutiliy dei servizi, con particolare riferimento alla quotazione in borsa” die il PRC. Che aggiunge “la quotazione minerebbe l’inalienabilità della natura demaniale delle reti idriche a causa di una forma societaria aperta al mercato. Qui la sostanza del parere, mentre la valutazione politica non può che essere il crollo di uno dei pilastri dell’operazione, cioè la quotazione di borsa. Parere che quindi rimette tutto in discussione – anche tenendo conto della dichiarazione nero su bianco di tale sbocco, inserito nelle delibere votate dai consigli comunali. Che quindi diventano in buona sostanza carta straccia”.

“Se non ci fosse stata la provvidenziale delibera della Corte dei conti, con la quotazione in borsa, avrebbero ceduto beni demaniali, cosa che si sarebbe potuto evitare non ignorando le segnalazioni del Coordinamento” affermano invece i comitati contro la Multiutility Toscana rispondendo ad Alia spa che l’altroieri in una nota invitava a non strumentalizzare il parere dato dalla magistratura contabile, invitando i sindaci “se hanno a cuore la cosa pubblica” a revocare l’intero Cda “che avrebbe dovuto verificare la consistenza dei beni”. In particolare i comitati contestano che il percorso di fusione sia stato “approvato in ossequio ai principi e alla disciplina di settore e la titolarità dei beni demaniali resterà in mano pubblica”, come affermato dalla stessa azienda. “Abbiamo rivisto il progetto di fusione, già analizzato a tempo debito, ma non abbiamo trovato alcun accenno al conferimento di beni demaniali da parte di Consaig e nemmeno all’eventuale sua ripubblicizzazione dopo il conferimento e prima della quotazione in borsa della società”. Secondo il coordinamento, “è probabile che gli autori del progetto di fusione e della successiva quotazione, non si siano accorti della presenza di beni demaniali visto che, come spiega l’esperto nominato dal Tribunale per accertare la congruità del concambio, vi erano parecchie criticità nella valutazione delle società partecipanti alla fusione, tanto da portarlo ad assumere acriticamente i valori predisposti dagli amministratori della società”. Da qui il rinnovato invito ad annullare tutto il percorso sin qui realizzato ed a confrontarsi con cittadini e utenti “che, nell’organizzazione e nella erogazione dei servizi di interesse economico generale di livello locale, sono la centralità del sistema”.

Multiutility, Noferi (M5S): “probabile danno erariale con la quotazione in borsa”

La consigliera regionale Toscana dei pentastellati, Silvia Noferi fa riferimento al pronunciamento della Corte dei Conti, secondo cui “la fusione per incorporazione si può fare ma la nuova azienda non può aprirsi al mercato azionario privato perché ciò comporterebbe la “vendita” di beni demaniali”. Alia: “solo strumentalizzazioni”

“Sulla quotazione in borsa della Multiutility toscana dei servizi di acqua, energia e rifiuti, si è pronunciata la Corte dei Conti in seguito ad una richiesta di chiarimenti del sindaco di Loro Ciuffenna ed è stata chiara: la fusione per incorporazione si può fare ma la nuova azienda non può aprirsi al mercato azionario privato perché ciò comporterebbe la “vendita” di beni demaniali, come le reti idriche, che sono incedibili e inalienabili”. Lo afferma in un comunicato stampa la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Silvia Noferi.

Una tesi -aggiunge Noferi- che noi del M5S abbiamo sempre sostenuto dall’inizio a fianco del coordinamento dei Comitati Civici capitanati dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, sia nei nostri interventi nei consigli comunali aperti, laddove sono stati concessi, sia successivamente con la presentazione di mozioni dei nostri consiglieri comunali che chiedevano di annullare l’operazione di fusione, in autotutela degli stessi Enti Locali che dei consiglieri di maggioranza che tale delibera avevano votato, ma tutti sono rimasti sordi di fronte ai nostri avvertimenti”.

Noferi ricorda come “le dichiarazioni del presidente di Alia che abbiamo incontrato spesso nei vari Consigli Comunali ad illustrare la delibera, il quale riteneva fondamentale la quotazione in borsa per reperire i capitali necessari per la costruzione degli impianti e ci domandiamo come mai nessuno dei manager pubblici abbia mai approfondito la questione della necessità che i beni demaniali rimanessero totalmente in mano pubblica”.

“Si configura adesso un grave problema, sia per gli Enti Locali che per la nuova società, problemi che rischiano di sfociare in un notevole danno erariale; ma una cosa è certa, noi del M5S non lasceremo passare nel dimenticatoio della calura estiva questo esproprio di beni pubblici” conclude Noferi. 

“Evitare strumentalizzazioni”: “Il percorso di fusione approvato in ossequio ai principi e alla disciplina di settore” e la “titolarità dei beni demaniali resterà ovviamente in mano pubblica”. Così in una nota Alia Multiutility Toscana, in riferimento ai dubbi e alle valutazioni sollevate dal n merito alla sentenza 159/2023 della sezione Toscana della Corte dei conti. Nella nota di Alia “si chiarisce che il principio, richiamato nel dispositivo, relativo alla titolarità delle reti e delle altre dotazioni patrimoniali, non ha alcun impatto sul processo di aggregazione. Peraltro, si condivide pienamente il principio giuridico contenuto nella citata sentenza in base al quale la titolarità dei beni afferenti al demanio indisponibile, anche ai sensi dell’articolo 826 e seguenti del Codice civile, debba essere necessariamente pubblica. Nella fase dell’individuazione delle più idonee modalità di gestione delle singole concessioni di servizio idrico integrato, tale principio sarà indubbiamente rispettato con le modalità più rigorose possibili, come peraltro già avvenuto nella fattispecie paragonabile di Consiag servizi Comuni. L’attività industriale d’interesse della Multiutility viene esercitata in concessione e a prescindere dal presupposto della titolarità delle infrastrutture e degli impianti”.

Abbandono rifiuti, aumentano i controlli. Ed è lotta agli evasori della Tari

Multe e controlli raddoppiati nei primi quattro mesi dell’anno contro i ‘furbetti’ che lasciano i rifiuti fuori dai cassonetti grazie a un nuovo protocollo sugli ispettori ambientali che ha ottimizzato i tempi e le procedure. Palazzo Vecchio lancia un nuovo piano per una ‘Città pulita’ andando alle cause dell’abbandono rifiuti: da un lato cittadini e utenze non domestiche che infrangono i regolamenti e dall’altro chi non paga la tassa sui rifiuti e li abbandona fuori dai cassonetti.

Una task force a tutto campo che mira in primo luogo non a punire, ovvero a fare multe, ma a non far sporcare la città e non scaricare sui cittadini virtuosi le scorrettezze di chi virtuoso non è, e che è stata presentata oggi a Palazzo Vecchio dall’assessore all’ambiente Andrea Giorgio insieme all’assessore alla Polizia municipale Stefano Giorgetti, all’assessore alla sicurezza urbana Benedetta Albanese e al presidente di Alia Nicola Ciolini. Una vera e propria lotta all’abbandono rifiuti e agli evasori della Tari.

“La maggior parte dei cittadini sta collaborando alla trasformazione del sistema di raccolta dei rifiuti con dati positivi sulla differenziata – spiega l’assessore Giorgio -, non vogliamo che per colpa di pochi furbetti tutti paghino di più e abbiano una città più sporca: è una vergogna che ci sia chi si comporta così e vogliamo fare di tutto per fermarli. Per questo interveniamo con questo Piano per l’abbandono rifiuti, frutto della collaborazione con i Quartieri, la Pm e Alia per intensificare la lotta contro chi abbandona rifiuti fuori dai cassonetti e non si cura di differenziare – con i dati dei primi 4 mesi che ci danno ragione – e contro chi non paga proprio la Tari facendola pagare a noi tutti e sporcando la città”.

“Questo progetto anti abbandono rifiuti coinvolge in modo importante la Polizia Municipale – sottolinea l’assessore Giorgetti – sia per quando riguarda la formazione degli ispettori, a cura appunto della Polizia Municipale, sia per quanto riguarda la partecipazione di agenti alle squadre impegnate nei controlli mirati alla Tari. Ma soprattutto è una risposta alle segnalazioni dei cittadini in merito all’abbandono, spesso tema anche di incontri con la cittadinanza, penso per esempio alla recente assemblea in San Jacopino. Si tratta di un tema molto sentito dai cittadini e quindi è importante agire per contrastare questi fenomeni”.

“La Polizia municipale è impegnata da molto tempo sul fronte dell’abbandono rifiuti e quindi ha già svolto e continuerà a svolgere un ruolo anche di coordinamento nei confronti degli ispettori di Alia – dichiara l’assessora Albanese -. Oggi vogliamo dare ulteriore spinta a questa azione, vogliamo che diventi capillare in tutta la città per migliorarne il servizio, il decoro e la vivibilità, oltre che la maggiore sicurezza attraverso controlli sempre più efficaci”.

“La raccolta differenziata non è un’imposizione ma una necessità e responsabilità che ogni cittadino deve far propria per il decoro ed il rispetto degli altri e del loro impegno – ha dichiarato il presidente di Alia Servizi Ambientali SpA, Nicola Ciolini—. In quest’ottica, aumenteremo tutte le azioni necessarie perché questo possa concretizzarsi prima possibile”. Dal punto di vista dell’evasione, proprio stamani, a Sorgane, sono iniziate le nuove procedure di verifica del rispetto dei pagamenti. Agenti di polizia municipale e ispettori ambientali sono andate nei condomini di via del Tagliamento, dove è attiva la raccolta Porta a porta e dove ci sono state ripetute segnalazioni di abbandoni di rifiuti domestici.

Le nuove modalità di controllo per l’abbandono rifiuti prevedono l’azione congiunta di  ispettori ambientali e Polizia Municipale. Le aree-condomini da controllare saranno scelti di volta in volta sulla base delle segnalazioni, dei dati di Alia  e di ‘precedenti’ conosciuti per abbandono di rifiuti domestici-urbani o dal confronto con i Quartieri durante le riunioni di avanzamento del progetto Firenze Città Circolare. Sulla base delle risultanze di tale verifiche preliminari, verranno individuati i domicili da sottoporre a controllo. Il controllo potrà prevedere: la consegna dei dispositivi (bidoncini PAP, chiavette per cassonetti) in caso di mancato ritiro da parte dell’utente; in caso di bollette non pagate da utenti registrati, il sollecito di pagamento tramite avviso consegnato in sede di verifica, con richiesta all’utente di inviare copia della ricevuta di pagamento anche alla Polizia Municipale – Reparto Anti Evasione.

In caso di utenze non registrate, la richiesta di accesso al domicilio per le misurazioni dell’immobile ai fini del calcolo della tariffa; nel caso non venga consentito l’accesso, la tariffa verrà calcolata sulla base dei dati catastali che verranno richiesti da Alia all’Ufficio Ambiente.

Sull’abbandono rifiuti, Polizia municipale e Alia hanno redatto un nuovo disciplinare che prevede un aumento degli ispettori in strada in modo da incrementare la loro presenza sul campo: dopo una sperimentazione di quattro mesi adesso il sistema diventerà strutturale. I risultati non si sono fatti attendere: nei primi quattro mesi del 2023 sono stati eseguiti 8137 controlli (contro i 4956 dello stesso periodo del 2022, + 64%) e sono state elevate 301 sanzioni contro le 219 dello scorso anno (+37%). I controlli 2023 hanno riguardato soprattutto il centro (2840) e i quartieri 4 e 5 (rispettivamente 1569 e 1731 controlli). Le sanzioni hanno riguardato quasi in ugual misura l’utenza domestica e non domestica.

L’attività degli ispettori per l’abbandono rifiuti si svolge sotto la direzione della Polizia Municipale e i dati di crescita di controlli e sanzioni nascono da un’attività di confronto tra Alia, Pm e Direzione Ambiente che ha prodotto una semplificazione delle procedure e una modifica dell’organizzazione dei controlli (migliorato lo scambio di informazioni, organizzato un accesso alle banche dati più rapido, definizione di una modulistica più efficace) che ora vengono programmati sia sulla base delle segnalazioni che sono mappate mensilmente da Alia che dal confronto con i  Presidenti di Quartiere.

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