Al via corso di cittadinanza italiana per guide religiose comunità islamiche

Partirà il 25 gennaio 2020 il corso di cittadinanza e cultura italiana promosso dall’Istituto Sangalli di Firenze, che apre l’anno con un progetto pilota, replicabile in diverse regioni d’Italia.

 Si chiama “Formare per conoscere, conoscere per convivere. Religioni e cittadinanza” ed è il progetto promosso nel 2020 dall’Istituto Sangalli, per la storia e le culture religiose di Firenze, che prevede la realizzazione di un corso di formazione destinato alle guide religiose di comunità islamiche (gli imam) e alle donne chiamate a insegnare e predicare (le murshidat), al fine di fornire loro una serie di coordinate culturali essenziali e indispensabili all’esercizio di una cittadinanza democratica.

L’evento formativo coinvolgerà 12 donne e uomini, selezionati con l’apporto di UCOII e  provenienti dalla Toscana e da altre regioni del Centro-Nord Italia, grazie a borse di studio finanziate dalla Fondazione CR Firenze.

L’avvio ufficiale del corso è in programma sabato prossimo, 25 gennaio 2020, nella sede del Consiglio Regionale; appuntamento alle 10 nella Sala del Gonfalone. I saluti istituzionali sono affidati ad Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Martini, assessore ai rapporti con le confessioni religiose del Comune di Firenze, Luigi Salvadori, presidente Fondazione CR Firenze, don Giuliano Savina, direttore Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e dialogo interreligioso Conferenza Episcopale Italiana, Yassine Lafram, presidente Unione delle Comunità islamiche d’Italia, Maurizio Sangalli, presidente Istituto Sangalli.

Alle 11 interverrà Massimo Carlo Giannini, Università degli studi di Teramo – Istituto Sangalli con ‘Un progetto per il dialogo interculturale e la crescita civile; a seguire Lectio magistralis dello storico e scrittore Alessandro Vanoli con ‘Lo studio della storia come prospettiva per il dialogo’.

I corsisti parteciperanno per sei sabati consecutivi (dal 25 gennaio al 29 febbraio 2020), a lezioni su temi giuridici, sociali, storici, culturali, religiosi, artistici e di comunicazione pubblica. Il corso, della durata di 40 ore complessive, si svolgerà nella sede dell’Istituto Sangalli di Firenze e prevede la frequenza di moduli di didattica frontale e moduli laboratoriali, oltre che il confronto diretto tra i partecipanti sulle tematiche trattate.

“L’integrazione delle comunità islamiche dal punto di vista culturale e civico è uno degli aspetti in cui il nostro Paese è in maggior ritardo rispetto ad altre esperienze europee. L’iniziativa ha preso forma nella convinzione che solo la conoscenza e la formazione possano contribuire attivamente al miglioramento della realtà sociale e della convivenza civile,” spiega Massimo Giannini, direttore scientifico dell’Istituto Sangalli di Firenze e responsabile del progetto formativo. “Imam e murshidat sono figure essenziali per diffondere, nelle rispettive realtà, con particolare attenzione nel caso del lavoro delle murshidat nelle carceri, in cui sono presenti nel quadro di un progetto promosso dal Ministero degli Interni, in collaborazione con UCOII, i valori civili, oltre che religiosi.”

“Per questo – sottolinea ancora Giannini –  l’Istituto Sangalli organizza un corso diretto a tali figure, così da formarle alla conoscenza della cultura italiana, affinché, a loro volta, possano orientare le loro comunità nel difficile cammino dell’integrazione, nel segno del rispetto tra comunità differenti e del dialogo, in ambiti come diritti, legalità, valori culturali e civili del nostro Paese, così da fare da ponte con le istituzioni locali e centrali della Repubblica italiana. Puntare sulla loro formazione costituisce un elemento di straordinaria novità a livello nazionale: la conoscenza dell’altro rappresenta, infatti, il solo e indispensabile antidoto alla circolazione di idee e sentimenti razzisti e xenofobi.”

“Formeremo degli Imam e delle guide religiose, anche donne, capaci di predicare anche l’educazione alla cittadinanza per i fedeli musulmani. Il corso è un progetto pilota che vorremmo fosse replicabile in tutte le regioni d’Italia”, commenta Yassine Lafram, presidente Unione delle comunità islamiche d’Italia (dell’UCOII).

Le lezioni saranno tenute da un corpo di docenti altamente qualificato: l’On. Stefano Ceccanti (Educazione alla cittadinanza); gli storici Anna Foa (Ebraismo tra passato e presente), Massimo Carlo Giannini (Cristianesimo tra passato e presente), Agostino Giovagnoli (Fare gli Italiani); il direttore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Andrea Tornielli (Religioni e mass-media); il sociologo Franco Garelli (Sociologia e religioni); la psicologa Francesca Bocca (Psicologia e religioni); l’ex-direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali (Sguardi sull’arte italiana).

Il corso destinato a imam e murshidat sarà inoltre seguito da una ‘scuola’ di tre giorni, dal 27 al 29 marzo 2020, con la partecipazione di illustri docenti universitari, teologi e guide spirituali ebraiche, cristiane e islamiche: indirizzata a insegnanti di scuole della Toscana, in quei tre giorni, imam e murshidat saranno chiamati a confrontarsi con i medesimi insegnanti, così da creare un fruttuoso scambio culturale.

Le donne raccontano l’Iran. A Firenze dibattito e degustazione

Due donne a confronto per riflettere e analizzare uno dei paesi più affascinanti e pieno di contraddizioni del Medioriente, l’Iran. L’Istituto Sangalli organizza l’evento dedicato al Quarantesimo anniversario dalla Rivoluzione Iraniana.

‘A 40 anni dalla rivoluzione: l’Iran di ieri e di oggi’ è il titolo dell’incontro in programma al Salone Multimediale del Comune, previsto per domani a Firenze (in Piazza della Stazione 4/a) alle 18. Le protagoniste dell’incontro sono Parisa Nazari, mediatrice interculturale, e rappresentante dell’Associazione culturale italo-iraniana Alefba e Luciana Borsatti, già corrispondente da Teheran per l’agenzia ANSA e autrice de “L’Iran al tempo di Trump”.

Dopo il dibattito sarà offerto un buffet con cibi della tradizione mediorientale frutto di un progetto formativo coordinato dall’Istituto Sangalli con gli studenti dell’Istituto alberghiero Aurelio Saffi di Firenze.

Ad introdurre l’incontro i saluti di Sara Funaro, assessora educazione, università e ricerca del Comune di Firenze, di Alessandro Martini, assessore rapporti confessioni religiose del Comune di Firenze e di Francesca Lascialfari, preside dell’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze.

Parteciperanno all’evento studenti di alcune scuole superiori di Danimarca, Francia, Olanda e Germania, a Firenze per il progetto ‘Rimuovere gli ostacoli’. I diritti fondamentali e la loro tutela nella Costituzione italiana e nelle altre costituzioni europee.

In allegato la locandina dell’evento: locandina 40° IRAN.bis (1)

Inaugurato nuovo parcheggio ex Meccanotessile: 75 posti auto

Inaugurato oggi dal sindaco Dario Nardella il nuovo parcheggio dell’ex Meccanotessile. 75 nuovi posti a servizio in particolare dei residenti. Il progetto del parcheggio rientra infatti nel complessivo programma di rinascita dell’ex officine Galileo destinato a ospitare nuove funzioni per le varie porzioni del complesso.

Presenti all’inaugurazione anche gli assessori alla mobilità Stefano Giorgetti e al patrimonio non abitativo Alessandro Martini. Il nuovo parcheggio rappresenta anche un tassello della riqualificazione dell’intera area della storica sede delle Officine Galileo. “Nello scorso mandato abbiamo iniziato con la realizzazione del nuovo giardino, molto usato dagli abitanti del quartiere. Oggi è la volta del parcheggio, una infrastruttura molto attesa. Il prossimo step sarà la riqualificazione degli edifici dell’ex Meccanotessile che diventerà un vero e proprio polo della formazione con l’Isia e una parte rilevante parte dell’Indire. Sarà quindi un luogo per i cittadini ma anche per i giovani e per le nuove generazioni”, ha dichiarato il sindaco Nardella.

Nel corpo centrale dell’immobile ci sono le due funzioni principali, ovvero la sede di Indire (l’Istituto nazionale di formazione e ricerca del Miur) e quella dell’Isia (l’Istituto superiore di istruzione artistica) ora temporaneamente alle scuderie di Villa Strozzi. La galleria centrale sarà invece destinata ad attività commerciali di quartiere (gestiti da soggetti individuati con procedure di evidenza pubblica). Nela striscia ad est, tra via Maestri del Lavoro e via Alderotti, troverà posto l’housing sociale (giovani coppie e anziani). A completare il quadro il giardino Officine Galileo già realizzato tra via Cocchi e via Santelli. La progettazione è in corso e i tempi di realizzazione sono stimati in tre anni.

I posti tra auto e scooter sarebbero circa 80 e potranno essere utilizzati anche per l’interscambio della tramvia, per gli uffici della Regione o per recarsi in piazza Dalmazia, come ha ribadito l’Assessore Giorgetti. Per quanto riguarda la regolamentazione della sosta, i posti sono di tipo promiscuo dove i residenti possono però parcheggiare gratuitamente.

L’area di sosta è una quota inferiore al livello stradale di circa 50 centimetri e le due zone sono raccordate con una modesta scarpata erbosa dove sono previste sedute, rastrelliere per le biciclette e un filare di nuovi alberi. La scelta è caduta sul carpinus betulus fastigiata, la stessa specie arborea già messa a dimora la linea T1 Leonardo da Statuto a via Tavanti e che si caratterizza per tolleranza all’inquinamento e resistenza alle malattie, oltre che per essere una pianta autoctona. Completa l’intervento la realizzazione della rete di smaltimento delle acque piovane e dell’impianto di illuminazione pubblica a led. Per la pavimentazione è stato utilizzato bitume artistico.

Giornata della Fraternità, il cardinale Ayuso Guixot: “Non c’è alternativa al dialogo tra religioni”

La Giornata della Fraternità, promossa dall’Opera di Santa Croce con la Comunità dei Frati francescani minori conventuali, si è aperta con una stretta di mano. L’evento si è svolto a 800 anni dall’incontro tra San Francesco e il sultano. Il principe El Hassan bin Talal di Giordania, chair del Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman, e il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, protagonisti del confronto di questa mattina. Firenze si conferma città del dialogo, un punto di riferimento dell’incontro tra religioni e culture.

Lo speciale di Raffaele Palumbo.

“È un documento storico, c’è una nuova prospettiva di pace per i cristiani, per i musulmani, per i credenti di altre religioni e per tutte le persone di buona volontà. È la famiglia umana ad essere interpellata e coinvolta. C’è una lunga storia alle spalle di questo Documento fatta anche di dispute, alle volte violente, di pregiudizi e di contrapposizione. Sappiamo bene che la strada del dialogo interreligioso è stata spesso in salita e piena di ostacoli, ma stavolta si è voluto andare oltre. C’è un’urgenza dettata dall’attuale situazione mondiale che ha fatto mettere da parte pregiudizi, indugi e difficoltà”, ha detto il cardinale Ayuso Guixot.

“La pace è possibile soltanto attraverso il sacrificio del sé. C’è un Dio onnipresente non confinato in un unico Credo. Grazie all’incontro storico tra il sultano e Francesco oggi possiamo celebrare e coltivare la pace, ma dobbiamo continuare a lavorare insieme per il dialogo. E non dobbiamo privarci di nessuno strumento per promuoverlo, anche i Social, se ben utilizzati, possono dare un contributo”, ha detto invece il Principe di Giordania. “Siamo di fronte a un crocevia, o andiamo verso l’odio e la distruzione oppure verso il rispetto e la condivisione. L’Europa e i singoli paesi hanno un ruolo decisivo”,ha continuato.

“Devono essere le città, a partire da Firenze, il cuore di un nuovo e concreto modo di vivere, dove l’alterità è ricchezza”, ha affermato il sindaco di Firenze Dario Nardella nel suo saluto di apertura della giornata.

La presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, ha invece detto: “Con la Giornata della Fraternità Santa Croce si conferma luogo privilegiato del dialogo, cooperatrice di un rinnovato progetto di relazione tra i popoli e le fedi religiose. È il nostro tempo che ci chiede di costruire nuovi ponti, culturali e spirituali”.

Ha partecipato al confronto, moderato dal vice presidente dell’Opera Alessandro Andreini, anche il prefetto di Firenze Laura Lega, padre Paolo Bocci, rettore della Basilica di Santa Croce, l’Imam di Firenze Izzedin Elzir, il prefetto Michele Di Bari, Capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, e Alessandro Martini, assessore ai Rapporti con le confessioni religiose del Comune di Firenze.

Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, hanno sottolineato la contemporaneità della spiritualità di Francesco d’Assisi. Firenze città del dialogo è stata inoltre il tema dell’intervento di Giulio Conticelli, dell’Università degli Studi di Firenze e consigliere dell’Opera, che si è soffermato sulla profetica e concreta azione di Giorgio La Pira per il dialogo tra le religioni e tra i popoli del Mediterraneo a partire dalla fine degli anni ‘50.

Santa Croce, luogo chiave della spiritualità francescana, è simbolica perchè conserva la memoria dell’incontro epocale tra Francesco e il sultano in tre opere: il dipinto di Coppo di Marcovaldo nella Pala Bardi, l’affresco di Giotto per la Cappella Bardi, e il rilievo di marmo scolpito da Benedetto da Maiano sul pulpito della navata centrale.

Riaprono sportelli consulenza problematiche condominiali

?Firenze, dopo il successo dei mesi di sperimentazione prima dell’estate, riaprono, nelle sedi dei quartieri, gli sportelli di consulenza per le problematiche condominiali.

Lo sportello consulenza per le problematiche condominiali è aperto tutti i mercoledì nei cinque quartieri. Qui il cittadino trova un esperto che, gratuitamente, può dargli una mano nell’esame del proprio rendiconto condominiale, ma anche rispondere a quesiti e problemi concreti di vita condominiale, fornire interpretazioni normative, valutare preventivi e contabilità lavori, dare una consulenza contrattuale locativa e informazioni sui diritti-doveri che legano al proprio inquilino o proprietario.

Lo sportello, a disposizione dei cittadini, è tenuto da Amministratori condominiali, patrimoniali e da Revisori contabili condominiali associati a Confartamministratori.

“Ringraziamo il Comune per questa possibilità di contribuire a informare i cittadini su quelli che sono gli aspetti importanti della vita comune di tutti i giorni. Come Confartamministratori – spiega il presidente Alessandro Ferrari – siamo lieti di porre al servizio dell’Amministrazione e della cittadinanza la nostra competenza in materia, con la costituzione di un gruppo di lavoro formato da professionisti di provata esperienza che consentiranno di dare informazioni aggiornate e accurate sulle varie problematiche. La vita condominiale può essere fonte di conflittualità, anche per la scarsa conoscenza delle normative che la regolano. Per questo, con il contributo del Comune, abbiamo voluto attivare questo servizio di consulenza”.

“Come Confartigianato siamo molto felici della sottoscrizione di questo accordo nato all’interno del nostro progetto QArt, avvicinare il mondo dell’artigianato al mondo dei quartieri, far sì che le distanze tra imprese e istituzioni vengano ridotte – aggiunge Alessandro Sorani presidente di Confartigianato Firenze –. Riuscire ad avere uno sportello con un amministratore di condominio che consiglia i cittadini riteniamo sia un grande risultato. Ricordiamo che Confartamministratori nasce all’interno di Confartigianato Imprese Firenze e ad oggi è un’associazione di livello nazionale”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Assessore ai quartieri Alessandro Martini, presidenti dei Quartieri, Alessandro Ferrari presidente di Confartamministratori:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191003_00_SPORTELLO-CONDOMINI_MARTINI-FERRARI.mp3?_=2

Morto a 89 anni Marcello Martini, testimone inferno di Mathausen

Morto due giorni fa a Montemurlo (Prato), a 89 anni, l’ex deportato nei campi nazisti Marcello Martini, tra le ultime memorie viventi di quell’orrore: aveva solo 14 anni quando trascorse quasi un anno nell’inferno di Mathausen, Wiener Neustadt e Hinterbrühl come deportato politico e riuscì miracolosamente a sopravvivere; avrebbe poi trascorso gran parte della sua vita a Torino dove aveva lavorato come dirigente d’azienda.

La scomparsa di Marcello Martini è resa nota dalla Regione Toscana che lo ricorda in un comunicato: “La sua testimonianza sui campi di concentramento lasciava il segno: era sempre capace di trasmettere quella terribile memoria riuscendo a alleggerirla con un tocco di ironia tipicamente toscana”.

“La scomparsa di Martini – commenta inoltre il vicepresidente della giunta regionale Monica Barni – tocca nel profondo tutta la comunità toscana, a nome della quale esprimo alla famiglia le più sentite condoglianze. Martini ha vissuto dal di dentro la pagina più tragica della nostra storia recente, ma ha saputo anche riaprire più volte quella pagina per trasmettere direttamente ai giovani i valori fondanti della nostra umanità e il senso più profondo delle istituzioni democratiche”. “In tante occasioni – ha proseguito la vicepresidente – ha partecipato alle iniziative della Regione sulla memoria e proprio nel gennaio scorso è stato insignito, insieme a altri sette sopravvissuti ai campi di sterminio, della medaglia d’oro Pegaso per aver spinto migliaia di giovani toscani a riflettere sulle conseguenze dell’indifferenza, del fascismo e della sua terribile guerra, ‘mostrando con la propria vita un esempio di resilienza, di spessore umano e morale’. La sua testimonianza resterà viva nei nostri cuori”.

A queste dichiarazioni si aggiugne anche il cordoglio dell’Amministrazione della città di Firenze, attraverso le parole dell’assessore alla cultura della memoria Alessandro Martini: “Segnato indelebilmente dalla sofferenza patita nel lager ha saputo testimoniare il suo desiderio di giustizia e di libertà per una vita intera.  Con la sua presenza sul treno della memoria ha rappresentato per tanti giovani fiorentini e toscani il testimone vivente dell’orrore dei campi di concentramento nazisti.  Per questo  sua scomparsa ci colpisce profondamente”.

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