Formazione, Pnrr finanzia due corsi moda e Ict in Toscana

Il PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza, mette a disposizione nuove risorse per sbloccare nuovi progetti legati all’ambito della formazione e competenze.

Firenze, finanziati due nuovi percorsi di formazione per l’acquisizione di competenze professionali certificate, uno nella filiera della moda, l’altro nella filiera Ict (Information and Communication Technologies).

Con il nuovo finanziamento, spiega la Regione, è stato possibile scorrere la graduatoria dei progetti di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts), ammessi a finanziamento con risorse Pnrr dopo che 32 primi hanno goduto del sostegno dei fondi europei erogati tramite Por Fse. Salgono dunque complessivamente da 32 a 34 i progetti Ifts toscani ad oggi finanziati, per un totale di 4.058.290 euro. Ora, esaurita la possibilità di usare risorse Por Fse, ciascuno dei due nuovi progetti, della durata di due semestri, riceverà grazie al Pnrr un finanziamento fino a un massimo di 119.980 euro.

L’azione rientra nell’ambito di GiovaniSì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. “Grazie al Pnrr possiamo mettere in campo percorsi formativi che accompagnino transizione ecologica e transizione digitale – spiega l’assessore regionale a Istruzione, Formazione e Lavoro, Alessandra Nardini – con l’obiettivo di salvaguardare e creare posti di lavoro, innovando e rendendo sempre più competitive le nostre imprese. É essenziale formare nuove figure professionali con competenze specialistiche, trasversali e interdisciplinari, sempre più richieste dalle imprese toscane che si stanno mostrando attente al tema della sostenibilità ambientale dei processi e delle produzioni e sono impegnate nel cogliere appieno le opportunità della transizione digitale”.

Regione Toscana, 54 mln per nuovo patto politiche attive

Firenze, nuove misure di politica attiva finalizzate a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che nuova occupazione: è il “Nuovo Patto per il lavoro” della Regione Toscana, siglato oggi dalle parti sociali e dai soggetti presenti nella commissione regionale permanente tripartita.

Le risorse complessive, 53,8 milioni di euro, saranno ripartite e assegnate a ogni territorio su base provinciale, tenendo conto della situazione economica, sociale e occupazionale dei territori. “Sono misure molto concrete e molto efficaci – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha firmato il patto insieme all’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini -, non discorsi ma cose molto concrete. Io sono convinto che la firma di questo protocollo sia un elemento fondamentale, una tessera davvero importante di questo mosaico, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa azione concertata portando le loro proposte in questo patto che abbiamo sottoscritto”.

Le misure del nuovo patto politico sono diverse e vanno dai voucher formativi ad azioni a sostegno della fase di startup di impresa, da misure destinate a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali fino a veri e propri incentivi all’occupazione. Alle aree di crisi industriale complessa (Livorno e Piombino), non complessa (Massa Carrara) e regionale è stata assegnata una quota di risorse pari complessivamente al 25% dell’intero budget.

I sindacati hanno espresso soddisfazione per la firma. “Attraverso il confronto che si è svolto tra parti sociali e istituzioni locali – ha commentato Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana – si sono provati a cogliere i fabbisogni specifici di ogni territorio della Toscana, ognuno diverso dall’altro, a cui rispondere con le risorse a disposizione, valorizzando le differenze per superare le diseguaglianze in termini di sviluppo e accesso alle misure disponibili. Un approccio, questo, improntato alla massima equità e giustizia sociale”.

Per Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, “ci sono tante risorse a disposizione e quindi abbiamo la possibilità di fare un ottimo lavoro. Le politiche attive sono quelle che mancano realmente per il mercato del lavoro: le politiche passive funzionano, quelle attive purtroppo non hanno funzionato. Queste risorse che abbiamo a disposizione permettono di poter formare o riqualificare le persone che non hanno il lavoro o chi lo ha perso”.

Secondo Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana e Flavio Gambini, rappresentante Uil Toscana nella Commissione regionale tripartita, “puntare su politiche attive del lavoro e formazione è la strada da percorrere per contrastare la disoccupazione e allo stesso tempo venire incontro alle esigenze delle aziende del territorio. É compito di sindacati e istituzioni mettere in campo tutti gli sforzi possibili nel sostenere il lavoro e non lasciare indietro nessuno”.

“Via i tiranni dall’Iran”: a Palazzo Strozzi Sacrati uno striscione con i volti degli uccisi o dei condannati a morte

Serve una campagna internazionale per bloccare quello che sta accadendo in Iran – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani – Esprimiamo la nostra solidarietà a chi sta soffrendo per una tirannia che il mondo non può accettare”

Appeso fuori dall’ingresso principale della sede regionale, Palazzo Strozzi Sacrati, uno striscione, con i volti degli uccisi o dei condannati a morte, in cui si chiede di fermare le esecuzioni in Iran. Nella giornata mondiale dei diritti umani, ‘La Toscana delle donne’, la manifestazione promossa dalla Regione, onora così l’impegno di essere al fianco delle donne iraniane del Movimento donne vita e libertà.

Sullo striscione le foto con il nome e l’età degli arrestati e dei condannati a morte, i cartelli con scritto ‘via i tiranni dall’Iran’ e ‘diritti umani uguali per tutti’, i cori ‘combattiamo, moriamo, ripartiamo’ e le testimonianze di due donne del movimento Donne, vita, libertà, la rete di immigrati di prima e seconda generazione che chiede lo stop alla violenza.

“Durante l’iniziativa alcuni giovani iraniani si presentano con felpa bianca a scritta in arabo e italiano. Sono legati tra loro con una corda, alcuni hanno un cappio al collo, altri le mani legate, altri ancora una benda sugli occhi, a simboleggiare tortura, condanna e prigionia del regime. Occupano l’intero scalone del palazzo sede della Regione Toscana, mentre al piano terra suona il quartetto Gynaikos della Scuola di musica di Fiesole che esegue musiche di J. Haydin.

In tre mesi di proteste, è stato ricordato, in Iran sono stati uccisi almeno 500 manifestanti, 63 erano minorenni. In 20mila sono stati rinchiusi in carcere ed almeno 28 persone sono state condannate a morte, solo per aver partecipato a quelle manifestazioni. “Grazie alla Regione Toscana per aver fatto un atto concreto per dimostrare che sono dalla nostra parte”, dicono le esponenti del movimento. Tra i presenti anche l’assessore regionale Alessandra Nardini, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il consigliere Vincenzo Ceccarelli e le assessore Federica Giuliani e Sara Funaro.

Facilitatore digitale, arriva una nuova figura professionale

Arriva il Facilitatore digitale, la nuova figura professionale prevista dal Pnrr e dalla strategia regionale ‘Toscana digitale’ con l’obiettivo di ampliare l’alfabetizzazione informativa.

Una delibera di giunta di fine ottobre, che si inserisce nel complesso di azioni tese ad attuare la strategia Toscana digitale e la Missione 1 (Componente 1) del Pnrr dedicata all’innovazione della Pubblica Amministrazione, chiarisce quali saranno gli ambiti di attività, quante saranno le ore di formazione necessarie e quale sarà la qualifica del Tecnico/a della mediazione, facilitazione e accesso ai servizi/alle informazioni digitali, della progettazione e-learning per la promozione sociale e dell’inclusione digitale.

“Il Facilitatore digitale sarà un mediatore fra le richieste e i fabbisogni di cittadine e cittadini e i processi di digitalizzazione in atto nella società e nella pubblica amministrazione” – spiega l’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini, sottolineando come “questa figura professionale sarà preziosissima per fare della Toscana una terra più digitalizzata, dove accesso e uso delle nuove tecnologie e degli strumenti informatici sono garantiti a tutte e a tutti”.

Anche l’assessore a innovazione, semplificazione e partecipazione Stefano Ciuoffo evidenzia l’importanza di questa nuova professione e ricorda il lavoro della giunta per “l’apertura di 169 centri dedicati alla facilitazione digitale. I primi partiranno nel 2023 ed entro l’anno successivo contiamo di completare l’intera rete. Saranno luoghi fisici in cui i cittadini potranno recarsi per accrescere le loro competenze informatiche”.

“Come abbiamo evidenziato nella Strategia regionale sulle competenze digitali, presentata recentemente ad Internet Festival, abbiamo la necessità – aggiunge – di mirare le nostre politiche per consolidare le conoscenze, sia per eliminare il divario digitale sia per rendere maggiormente competitivo il nostro territorio. Istituendo questa figura professionale cerchiamo di rispondere ad una esigenza presente nel mercato del lavoro”.

Il Facilitatore digitale si occuperà di agevolare l’accesso ai servizi on line, di reperire informazioni, di elaborare progetti inclusivi di apprendimento on line (e-learning) e svolgere attività di formazione.

Per diventare Facilitatori saranno attivati dei corsi da soggetti accreditati e serviranno 450 ore di formazione. Per accedere bisognerà essere in possesso di una qualificazione professionale di livello 3 EQF, o di un Diploma di scuola superiore di secondo grado oppure possedere almeno 3 anni di esperienza lavorativa documentata nell’attività professionale di riferimento; per chi ha un titolo estero, occorrerà presentare un titolo equipollente. Al termine del corso e con il superamento di un esame, candidate e candidati conseguiranno un attestato di qualificazione di Facilitatore digitale, corrispondente al livello 4 del Quadro europeo delle qualifiche (Eqf4).

🎧 Dsu: i pasti non consumati in mense universitarie ai più fragili

E’ stata firmata oggi una convenzione triennale tra l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio (Dsu) e le aziende del terzo settore per combattere gli sprechi alimentari: l’azienda ipotizza di poter recuperare ogni anno fino a 10.000 pasti e 3 tonnellate di alimenti sfusi.

La convenzione, di validità triennale, è stata sottoscritta alla presenza dell’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini, del presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico, della presidente della Ronda della carità e della solidarietà onlus Marisa Daniela Consilvio e del presidente della cooperativa sociale Il Simbolo Alberto Grilli.

Nell’ambito di quanto prevede la legge L.155/2003 che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà, il Dsu amplia la collaborazione con istituzioni e soggetti che si occupano di assistenza sociale e si sono rese disponibili a raccogliere e redistribuire quanto non viene consumato durante i servizi di ristorazione dell’azienda: l’obiettivo è perseguire le proprie finalità solidali andando oltre l’utenza studentesca di riferimento e proiettandole anche verso i cittadini in condizioni di disagio. Con la raccolta di ciò che non viene consumato l’Azienda ipotizza di poter recuperare ogni anno fino a 10.000 pasti e 3 tonnellate di alimenti sfusi.

Dopo aver concordato un apposito calendario, le organizzazioni firmatarie si impegnano ad effettuare il ritiro e la distribuzione dei pasti consegnati in osservanza ai criteri igienico – sanitari previsti dalla normativa vigente, e secondo procedure codificate al fine di garantire la sicurezza igienico-nutrizionale lungo tutta la “filiera” di recupero, dagli stabilimenti di produzione del Dsu Toscana ai punti di consumazione. Nei giorni stabiliti, gli incaricati delle organizzazioni benefiche si presenteranno presso gli stabilimenti produttivi dell’azienda alla conclusione del servizio per ritirare il cibo non consumato mediante idonei contenitori a perdere e con mezzi propri, come previsto dal sistema di autocontrollo aziendale.

“La lotta allo spreco in un periodo di crisi e mancanza di risorse come questo diventa per le istituzioni una soluzione virtuosa ed efficace per dare risposte ai bisogni – afferma il Presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico – si tratta di una buona prassi che stiamo ulteriormente perfezionando attraverso l’estensione ad associazioni del terzo settore presenti in tutte le sedi universitarie ove opera l’Azienda. Con queste collaborazioni effettuiamo un intervento concreto che coniuga la lotta allo spreco, il sostegno alle famiglie impoverite dalla crisi ed una rinnovata cultura della condivisione”.

Per l’assessora con delega all’università Alessandra Nardini, “la firma di oggi rappresenta un concreto indirizzo delle politiche regionali: il diritto allo studio e la solidarietà al primo posto. Ringrazio la nostra azienda regionale per il diritto allo studio universitario che si è dimostrata, ancora una volta, attenta e sensibile, e tutte le realtà firmatarie, per il prezioso impegno che portano avanti quotidianamente e per questa disponibilità alla collaborazione. Come Regione la ferma volontà di non lasciare nessuna e nessuno indietro riteniamo sia il faro che deve guidare ogni scelta e ogni azione. Dietro questa collaborazione c’è poi anche un messaggio educativo e culturale vogliamo veda protagonisti i giovani”.

Sentiamo ai microfoni di Simona Gentili l’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini

Pisa, università: Zucchi eletto Rettore

Zucchi, nel secondo turno di votazioni ha ottenuto 1.092 voti contro i 472 voti del professor Michele Marroni (29 le schede bianche). In questa tornata era richiesta la maggioranza dei voti equivalenti espressi, che sono stati 1594, e quindi 798. Il professor Zucchi entrerà in carica il 1° novembre 2022.

Riccardo Zucchi ordinario di Biochimica e presidente della Scuola di Medicina, è stato eletto rettore dell’Università di Pisa per il sessennio 2022-2028. “Ringrazio tutti coloro che hanno voluto manifestarmi il loro sostegno, in virtù del quale mi accingo ad assumere la carica di rettore, alla quale guardo con trepidazione, ma anche con la volontà di fare di tutto per essere all’altezza della fiducia che mi è stata concessa” ha detto il neoeletto.

“L’università di Pisa è chiamata a un salto di qualità, indispensabile per far fronte alle sfide vecchie e nuove che ci attendono” ha aggiunto Zucchi. Che ha continuato “è necessario uno sforzo congiunto per elaborare un progetto condiviso, che coinvolga tutte le componenti del nostro ateneo – docenti, personale tecnico-amministrativo-bibliotecario, studentesse e studenti – al fine di aumentare la nostra capacità di attrarre studenti, ricercatori e finanziamenti. Dobbiamo operare affinché tutti si sentano parte di una comunità inclusiva, che non lascia indietro nessuno, e si rapporta fattivamente con la città e le altre istituzioni universitarie e di ricerca presenti sul territorio. Il “sistema Pisa” ha le potenzialità per porsi ai vertici nazionali nei settori della formazione e della ricerca, e di fare da volano per lo sviluppo economico-sociale di tutta l’area della Toscana costiera. L’università di Pisa, per la sua storia e per le sue dimensioni, ha la grande responsabilità di farsi promotrice della crescita e della piena integrazione di questo sistema”.

“Il rettore e la sua squadra di governo non possono però conseguire questi obiettivi da soli. Il loro primo compito è fungere da catalizzatori per far emergere le competenze, le energie e le capacità propositive di cui il nostro mondo accademico dispone e di aggregarle in una attività coerente. C’è bisogno di impegno ed entusiasmo da parte di tutti, come c’è bisogno di una grande capacità di ascolto e di un disinteressato spirito di servizio da parte di chi assumerà il governo dell’ateneo” dice ancora Zucchi.

che conclude “giunto al termine di questa lunga campagna elettorale, desidero ringraziare il Prof. Michele Marroni per il confronto elettorale leale e costruttivo. Lo sviluppo della nostra università ha ovviamente bisogno anche del contributo suo e di tutti coloro che lo hanno sostenuto, che sono certo non mancherà. Ringrazio naturalmente il Prof. Giuseppe Iannaccone, che come ho già dichiarato assumerà la carica di prorettore vicario e con il quale condividerò la gestione dell’ateneo. Ringrazio anche il rettore in carica, Prof. Paolo Mancarella, per aver retto l’ateneo con grande impegno e dedizione in questi anni resi particolarmente difficili e talora drammatici dall’emergenza pandemica, e conto anche sul supporto della sua esperienza, così come dell’aiuto di tutti coloro che con diversi ruoli fanno parte della nostra grande istituzione”.

Il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora a Università e ricerca Alessandra Nardini formulano i più sinceri complimenti e inviano i migliori auguri di buon lavoro al professor Riccardo Zucchi, neoeletto rettore dell’Università di Pisa che entrerà in carica dal prossimo 1° novembre.

“Zucchi – commentano presidente e assessora – è personalità autorevole del mondo accademico pisano e toscano. Con il suo impegno sarà sicuramente prezioso nell’affrontare le grandi sfide che attendono l’ateneo nei prossimi anni e siamo certi che l’amministrazione regionale potrà con lui proseguire un’interlocuzione proficua al fine di contribuire alla crescita dell’Università di Pisa, al rafforzamento della sinergia con le altre istituzioni universitarie della città e anche dell’intero sistema universitario toscano”.

 

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