Esplosione in garage, muore 33enne per gravi ustioni

Non ce l’ha fatta ed è morto mentre lo trasferivano all’ospedale di Pisa il 33enne rimasto gravemente ustionato ieri sera in un garage a Follonica (Grosseto), sembra a causa dell’esplosione del serbatoio di una motocicletta. La vittima si chiamava Leonardo Nannetti, abitava a Follonica e lavorava a Piombino (Livorno). Secondo quanto appreso, il decesso c’è stato dopo che i sanitari del 118 lo avevano rianimato e poi consegnato al personale dell’elisoccorso per andare a Pisa.

Lo scoppio c’è stato in via Torricella dopo le 19. L’uomo, secondo quanto si apprende, stava lavorando con la fiamma ossidrica nel garage ma, per motivi da accertare, lo strumento, forse avvicinato alla stessa motocicletta, avrebbe innescato l’esplosione del serbatoio di carburante e il 33enne è rimasto investito dallo scoppio.

Il personale del 118, dopo aver rianimato l’uomo sul posto, l’ha affidato all’elicottero Pegaso per il trasporto d’urgenza all’ospedale di Pisa presso il Centro Grandi Ustioni ma secondo quanto riportato, sarebbe deceduto durante il trasferimento in ospedale.

Oltre ai vigili del fuoco e al 118, sul posto hanno operato anche i carabinieri della compagnia di Follonica.

Incidente mortale sulla A1 direzione Firenze

Siena, un uomo è morto in un incidente avvenuto sull’autostrada A1 Milano-Napoli, tra Fabro e Chiusi, in direzione di Firenze, all’altezza di Cetona.

L’incidente ha visto coinvolti un mezzo pesante ed un’automobile, che è rimasta incastrata sotto la parte posteriore del camion.

A perdere la vita è stato l’uomo che era alla guida uomo alla dell’auto finita sotto il mezzo pesante, al personale sanitario del 118, intervenuto sul posto, non è infatti rimasto altro da fare se non constatarne il decesso.

Sia l’auto che il mezzo pesante stavano viaggiando in direzione Firenze, a seguito dello scontro la circolazione era stata interrotta sulla A1, in direzione Firenze ed è stata riaperta poco dopo le 22:00 di sabato.

Sul posto oltre ai sanitari del 118 ed ai Vigili del Fuoco, è intervenuta anche la Polizia Stradale che sta indagando sulla dinamica dell’incidente.

Morto durante controllo a Empoli, pm chiede archiviazione fascicolo

Christine Von Borries, pm della procura di Firenze, ha chiesto al gip l’archiviazione delle indagini per omicidio colposo relative alla morte del 31enne tunisino Arafet Arfaoui, deceduto la sera del 17 gennaio scorso a Empoli (Firenze) dopo essere stato colto da un malore durante un controllo di polizia all’interno di un money transfer.
La moglie dell’uomo è pronta a presentare opposizione alla richiesta di archiviazione. Per il legale ci sono “elementi che potrebbero indicare concausa asfittica da posizionamento”.

La ricostruzione dei fatti emersa dall’inchiesta, rimasta sempre a carico di ignoti, si è basata sui racconti dei testimoni, tra cui gli agenti intervenuti nel money transfer e i sanitari che soccorsero il 31enne, sui risultati dell’autopsia e sulle immagini riprese dalle telecamere sistemate dentro e fuori il negozio.

Da quel che è emerso dagli accertamenti, i poliziotti del commissariato di Empoli intervenuti per calmare il tunisino, che aveva dato in escandescenze perché accusato dal titolare del money transfer di avere una banconota falsa, avrebbero usato nei suoi riguardi adeguate tecniche di contenzione e non avrebbero messo a rischio la sua incolumità. In base all’esame autoptico disposto dalla procura, l’uomo, che si trovava in un forte stato di agitazione psicofisica, sarebbe deceduto per un arresto cardiaco verificatosi durante un’intossicazione acuta da cocaina, assunta circa un’ora prima della morte. Nessuna responsabilità sarebbe stata riscontrata poi a carico dei sanitari del 118, che non poterono fare nulla per salvarlo nonostante il tempestivo intervento.

Durante le indagini si è scoperto che, quando accusò il malore, l’uomo era a terra con le manette ai polsi e i piedi bloccati con un cordino, fornito agli agenti dal negoziante. Gli agenti erano stati costretti a immobilizzarlo dopo che aveva dato in escandescenze, anche mordendoli. In base agli accertamenti eseguiti, i poliziotti avrebbero sempre mantenuto un atteggiamento corretto mentre il tunisino era a terra, contenendolo con le mani, senza mai salirgli sopra. Quando si sentì male la dottoressa del 118 era già sul posto.
Sarebbero stati gli stessi agenti che lo contenevano ad avvisarla che qualcosa non andava. Poi sono scattate le procedure di rianimazione.

Il legale della moglie di Arafet Arfaoui, avvocato Giovanni Conticelli, ha annunciato l’intenzione di presentare opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Firenze relativamente alle indagini sulla morte del 31enne  deceduto il 17 gennaio scorso a Empoli. “In base agli accertamenti medico legali del nostro consulente – spiega Conticelli – sono stati rilevati elementi che potrebbero indicare una concausa asfittica da posizionamento”. Secondo quanto ipotizzato dal legale, dunque, al decesso del 31enne potrebbe aver concorso anche la posizione nella quale è stato immobilizzato.

“Dagli atti d’indagine e dalle dichiarazioni dei poliziotti – precisa Conticelli – è emerso che c’è stato un posizionamento a terra”, e che il tunisino era “prono con le mani ammanettate e le gambe legate, e gli agenti che lo tenevano per le caviglie e sulle spalle”. “Pertanto – annuncia l’avvocato – proporremo opposizione chiedendo tra le altre cose al giudice ulteriori accertamenti di natura medico legale, da effettuare eventualmente anche tramite una perizia”. “Dal 2014, anno del caso Magherini, aggiunge Conticelli – i carabinieri hanno avuto direttive specifiche circa il modo di immobilizzare soggetti in stato di alterazione, è sorprendente che dopo 5 anni la polizia non abbia specifiche circolari sul tema. In sede d’indagine abbiamo fatto richiesta di verificare alla procura e non risulta che siano state emanate”. Conticelli difende i familiari di Arfaoui insieme all’avvocato Gianluca Vitale.

Grossetano: Camion si ribalta, muoiono 30 vitelli

Il camion è uscito di strada oggi all’alba, allo svincolo di Giuncarico (Grosseto). Gli animali, 56 in tutto, erano su un mezzo pesante a due piani, ribaltandosi.

Alla guida del mezzo c’era un uomo di 45 anni di Cavour (Torino) che, a seguito dell’impatto, è stato trasportato con un grave trauma cranico all’ospedale Le Scotte di Siena. La moglie 36enne, originaria di Pinerolo (Torino), sedeva al suo fianco come secondo autista, anche lei è rimasta ferita benché meno gravemente ed è quindi stata ricoverata all’ospedale Misericordia di Grosseto dove si trova.

La polizia stradale sta adesso tentando di ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto in un punto dove la strada fa una leggera curva a sinistra. Spera di acquisire elementi utili dalla scatola nera del mezzo, che però è rimasta gravemente danneggiata nell’impatto.

Il mezzo era partito da Alessandria, dove gli animali erano stati caricati, e doveva raggiungere un’azienda agricola di Campagnatico (Grosseto) dopo una sosta al mattatoio della zona. Tra le cause della fuoriuscita di strada gli investigatori stanno ipotizzando un colpo di sonno, proprio perché il camion è ribaltato sulla sua destra nell’affrontare una curva a sinistra.

I vitelli sopravvissuti sono riusciti a liberarsi dalle lamiere e, spaventati, hanno iniziato a disperdersi per le campagne circostanti. Fortunatamente i soccorritori sono riusciti a raggrupparli in due distinti punti. Due pattuglie della polizia Stradale di Orbetello sono rimaste a presidiare la zona per segnalare ai veicoli in transito la presenza degli animali vaganti, mentre un equipaggio del distaccamento di Arcidosso si è dato da fare per reperire un altro mezzo adatto a trasportare i vitelli. Sul posto sono intervenuti anche vigili del fuoco, 118 e veterinari dell’Asl.

Firenze: anziani picchiati in casa da rapinatori

Picchiati da due rapinatori, che sono entrati nella loro abitazione forzando una porta finestra e poi li hanno malmenati facendosi consegnare le chiavi della cassaforte.

E’ accaduto ieri sera intorno alle 22 a una coppia di anziani, 81 anni lui e 78 lei, residenti nella zona dell’Isolotto a Firenze. I due, sotto choc, sono stati soccorsi dai sanitari del 118: hanno riportato entrambi sette giorni di prognosi per traumi al cranio e al torace. Sull’episodio indagano i carabinieri.
Secondo quanto ricostruito dai militari, i malviventi, entrambi a volto coperto, sono entrati danneggiando la porta finestra del terrazzo dell’appartamento, al secondo piano di una palazzina. Hanno sorpreso la donna in cucina e l’hanno aggredita picchiandola e spingendola a terra, intimandole di non urlare. Uno dei due è rimasto con lei, mentre l’altro è entrato nel salotto e ha aggredito il marito, picchiandolo a costringendolo a consegnare le chiavi della cassaforte.
Sempre secondo quanto spiegato dai carabinieri, i rapinatori sarebbero poi fuggiti senza portare via nulla, dopo aver constatato che nella cassaforte non era custodito nulla di prezioso.

Incidente su A1, un deceduto

I vigili del fuoco del Comando di Firenze, distaccamento di Borgo San Lorenzo sono intervenuti per un incidente stradale sull’autostrada A1, km 257 corsia nord.

L’incidente è avvenuto fra un’autovettura ed un camion. Una persona è stata estratta dalla squadra dei Vigili del Fuoco mentre il personale sanitario del 118 ne ha constatato il decesso. Al momento non si conoscono ancora le precise dinamiche dell’incidente.

Si segnalano code fino a 4 km sul tratto, con Autostrade per l’Italia che consiglia il passaggio dalla “Panoramica”.

 

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