Gli attivisti di Legambiente hanno manifestato portando pale eoliche e pannelli solari per evidenziare l’urgenza di velocizzare gli investimenti nelle fonti rinnovabili e abbandonare gas, carbone e petrolio
“Cchiedere lo stop delle fonti fossili, cariche di pericoli per l’ambiente e per lavoratori e lavoratrici, e la riconversione dell’area ad hub delle rinnovabili” : sono queste le motivazioni del Flashmob organizzato da Legambiente questa mattina a Calenzano (Firenze) davanti al deposito Eni di via Erbosa dove il 9 dicembre 2024 persero la vita 5 operai a causa di un’esplosione.
Gli attivisti di Legambiente hanno manifestato portando pale eoliche e pannelli solari per evidenziare l’urgenza di velocizzare gli investimenti nelle fonti rinnovabili e abbandonare gas, carbone e petrolio. Alcuni dei partecipanti si sono travestiti da struzzi per mostrare l’indifferenza davanti la crisi climatica.
“Oggi siamo in piazza per sottolineare che ci siamo stancate di vedere come il Governo nasconda la realtà degli effetti della crisi climatica sui nostri territori e sul mondo. E di come si continuino a rimandare le azioni efficaci da realizzare – dichiara Silena Baino, referente coordinamento giovani di Legambiente Toscana – Abbiamo deciso di scegliere il deposito Eni di Calenzano per rimarcare come i nostri territori siano ancora disseminati di impianti fossili, pericolosi per l’ambiente, per la salute e la vita di chi lavora in questi luoghi.
La transizione ecologica è indispensabile e va usata come occasione per mettere in discussione come siamo cresciuti e abbiamo vissuto finora”.
Il flashmob fa parte della giornata di mobilitazione nazionale Stop fossili, Start rinnovabili organizzata da Legambiente, in tutta Italia in occasione della Giornata mondiale del vento. “Nonostante la crisi climatica ed energetica l’esecutivo continua a legittimare nuovi progetti di sfruttamento di fonti energetiche inquinanti, oltre a delineare un surreale scenario di ritorno del nucleare in Italia”, aggiungono da Legambiente.
All’iniziativa hanno partecipato i circoli Legambiente Firenze, Sesto Fiorentino e Prato, Fridays For Future Firenze ed Ecolobby.