Dom 28 Apr 2024

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🎧 Sondaggi e Pd: tra candidate, primarie e (non) scelte del partito

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🎧 Sondaggi e Pd: tra candidate, primarie e (non) scelte del partito
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Il Pd Nazionale ha commissionato un sondaggio per capire chi potrà verosimilmente essere la prossima Sindaca di Firenze. Sondaggio, che premia l’assessora al Welfare Sara Funaro, che lascia però una serie di dubbi e di domande, a partire dal ruolo che sta – o non sta giocando il Pd locale.

L’articolo e il servizio di Raffaele Palumbo

In principio furono i sondaggi che dovevano stabilire l’indice di notorietà di un possibile candidato a Sindaco di Firenze. Forse qualcuno lo ricorderà, ma lo strumento suscitò non poche polemiche: l’indice di notorietà non corrisponde affatto ad un indice di gradimento o addirittura ad una intenzione di voto. Oggi invece siamo ai sondaggi puri, addirittura commissionati dal Pd nazionale. E il sondaggio di cui si parla in questi giorni per capire chi potrà essere la prossima Sindaca di Firenze – perché le candidate sono praticamente tutte donne – parla di una Assessora al Welfare Sara Funaro al 74% contro una Cecilia Del Re al 26%. Ma questo si trasforma automaticamente in un appello per andare a primarie, oppure è una prova di forza per dire, evitiamo queste primarie che ormai appassionano sempre meno e confrontiamoci con la realtà che mi vede in testa? Naturalmente il mantra è il consueto. Chi perde aiuta l’altro. È una fase, certamente, e da qui alla prossima primavera ne vedremo delle belle. Già sono volati nomi a iosa, anche di una eventuale coalizione, dalla Di Giorgi alla Monia Monni, dalla Saccardi alla Simona Bonafè. Peccato però che il sondaggio di Winpol non testi altre candidate di cui si è parlato in passato. A prescindere dai sondaggi resta però la forte sensazione di un procedere in ordine sparso. Il Pd – ad esempio – è sicuro di vincere senza fare un accordo con Italia Viva? E chi lo dice a Renzi, che ha già fatto sapere che non sosterrà nessuna candidata che è stata in Giunta con Nardella? Forse il primo passo sarebbe sentire a livello locale un Partito forte, capace di prendere posizioni, fare sintesi, esistere in qualche modo, a prescindere dalle auto candidature, dalle iniziative personali e dai sondaggi. Che comunque – come diceva il vecchio Shimon Peres – sono come profumi: più che bevuti vanno solo annusati.

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