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Lun 21 Lug 2025
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ToscanaCronacaScuola Marescialli, Gen. Oresta 'volevo rassicurare allievi, ma mie parole sbagliate”

Scuola Marescialli, Gen. Oresta ‘volevo rassicurare allievi, ma mie parole sbagliate”

Così in un’intervista a Il Tempo, il generale Pietro Oresta, rimosso dall’Arma da comandante della Scuola Allievi marescialli e brigadieri di Firenze, riguardo alla polemica per alcune frasi pronunciate il 27 giugno scorso durante la cerimonia di consegna delle lauree agli allievi di un corso.

 “Le parole dette di getto e in un momento emozionante anche per me, sono sicuramente sbagliate, ma volevano essere solo un saluto affettuoso, come un padre avrebbe fatto ai figli”, erano “un augurio di successo, un invito a integrarsi nelle comunità dove andranno” a operare”. Così in un’intervista a Il Tempo, il generale Pietro Oresta, rimosso dall’Arma da comandante della Scuola Allievi marescialli e brigadieri di Firenze, riguardo alla polemica per alcune frasi pronunciate il 27 giugno scorso durante la cerimonia di consegna delle lauree agli allievi di un corso.

“Sono sinceramente dispiaciuto. Le polemiche e le strumentalizzazioni non giovano a nessuno” ha aggiunto   Oresta, spiegando  di aver voluto dire di “non sottovalutare i piccoli gesti”, “in un paese prevenire una truffa a un anziano è una grande operazione di servizio”, così dicendo “non volevo certo sminuire la funzione primaria e operativa del carabiniere. Il mio messaggio era ‘Siete chiamati a svolgere un compito molto impegnativo al servizio delle comunità per il quale vi state preparando da tre anni’”.

 Oresta ha anche chiarito di aver voluto dire agli allievi che andranno a svolgere “un lavoro che assorbirà in maniera significativa ma che vi lascerà anche momenti da dedicare a voi stessi”, che “non bisogna trascurare questo aspetto, che è stato sempre a cuore all’Istituzione è perché è anche dal benessere psico-fisico individuale che dipende il nostro rendimento in servizio”.

      Il generale, adesso in licenza in attesa di altro incarico, ha anche spiegato a Il Tempo di aver pronunciato le frasi criticate per aver “percepito”, il giorno prima della cerimonia quando circa 30 allievi sono passati in ufficio coi familiari, “una certa preoccupazione per le sedi di destinazione” ma di aver detto che nei piccoli centri ogni carabiniere “troverà in quella comunità una nuova famiglia”, “il mio era un messaggio di rassicurazione” per dire loro che “non finiranno in luoghi isolati o abbandonati. Le comunità li accoglieranno con affetto”.