Ven 13 Dic 2024
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ToscanaCronacaRenzi: in democrazia è Parlamento che decide cos'è politica, non magistratura

Renzi: in democrazia è Parlamento che decide cos’è politica, non magistratura

Lo ha detto Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, intervenendo a Leopolda 11. Il Pd è “il partito un po’ più renitente” a offrire solidarietà sulla vicenda Open, ha aggiunto Renzi,  ringraziando pubblicamente la vicesegretaria democratica Irene Tinagli che gli ha pubblicamente dato solidarietà

“Chi decide che cos’è politica e che cosa non è? Nei Paesi democratici lo decide il Parlamento. Dove lo decidono i magistrati non si definisce correttamente il sistema democratico, se è un giudice a decidere, la libertà democratica è a rischio”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, intervenendo alla Leopolda.

Renzi ha poi aggiunto “il Pd è “il partito un po’ più renitente” a offrire solidarietà sulla vicenda Open. Chi è venuto alla Leopolda in questi anni – ha spiegato – conosce le polemiche perché qui non volevamo bandiere di partito, e ci accusavano, perché la Leopolda non era un evento di partito. Quello di chi veniva alla Leopolda e ora è in silenzio è un silenzio vigliacco. Voi c’eravate: per quanto voi vi sentiate assolti, siete politicamente coinvolti”.

“In questo processo -ha aggiunto ancora Renzi- è impressionante il fatto che le 92 pagine che sono arrivate sono il frutto di un lavoro che ha portato centinaia di uomini delle forze dell’ordine e tante persone sottratte al loro lavoro sui grandi temi della criminalità e portate sul reato di finanziamento illecito alla politica. Questo fa venie in mente che ci siano soldi non regolarmente denunciati, presi violando le regole. Ma poi si scopre che quei soldi sono tutti tracciati e bonificati”.

E anocora: “siccome in questo Paese negli ultimi anni c’è stata anche la pandemia con 150 mila morti e con una serie di appalti sotto inchiesta per più di un miliardo di euro, vorrei che ci fosse anche un articolo ogni cento su Open su perché non vogliono fare una commissione di inchiesta sugli appalti covid”.

Poi Renzi ha spttolineato. “i pm hanno tenuto “un atteggiamento populista. Siccome non hanno trovato niente fanno la pesca a strascico, che è un atto gravissimo. Non basta invadere il terreno della politica, ma serve anche una invasione di campo nella sfera personale, quindi i pm fiorentini vanno a prendere telefonini e computer a 40 non indagati, ma che hanno dato soldi alla Leopolda. Chiederò di parlare a tutte le udienze”.

L’acquisizione del sui  conto corrente a detta di Renzi “corrisponde al desiderio di andare a capire il rilievo penale di un conto corrente”, oppure “semplicemente quello di fare un’operazione politica che in termine tecnico si chiama sputtanamento mediatico?” “A voi capire se si è trattato di un atto finalizzato a prendere le carte e utilizzarle in un procedimento – ha detto, rivolto alla platea – o semplicemente per giocare la parte mediatica”. Secondo Renzi infatti “questo processo è un processo mediatico”, così “non si parla di Venezuela, non si parla di mascherine”.

“Io non mi sento assediato, ma il direttore della rivista di Magistratura Democratica ha scritto che intorno a Renzi va stretto un ‘cordone sanitario’: intorno a un senatore non si stringono cordoni sanitari, ma se uno lo fa su una rivista di una corrente della magistratura è una cosa enorme” ha concluso  Renzi. “Quando saremo giudicati – ha proseguito – potremo chiedere se il magistrato appartiene a Magistratura Democratica? Potrà venirmi il dubbio che sto in un cordone sanitario? Per essere chiari: in questo cordone sanitario ci stiamo larghissimi, guardate quanti siamo, e come siamo felici, tranquilli e sorridenti, ma vi sembra normale che si possa dire questo per me? Politicamente non è giusto”.