Di seguito la replica della società Dussmann Italia rispetto alla protesta di sabato scorso.
Pubblichiamo così come richiesto la nota e la dichiarazione di Dussmann per dare voce anche all’azienda di esprimere la propria posizione su questa vicenda.
“Dussmann gestisce a pieno titolo i servizi museali all’interno di tutte le strutture elencate, essendo risultata legittima aggiudicataria di una convenzione nazionale Consip. Inoltre, la nostra Società, come già spiegato, applica il contratto collettivo nazionale Multiservizi, recentemente rinnovato e sottoscritto in data 14 giugno 2025 anche da alcune delle stesse sigle sindacali, come Filcams CGIL e Fisascat CISL, che a Firenze ne condannano le condizioni.
Non si tratta, dunque, né di aggiudicazioni al massimo ribasso né di contratti illegittimi e dediti allo sfruttamento delle persone.
Presso Dussmann e le società interinali alle quali a pieno titolo la società di rivolge, vengono impiegate effettive 72 persone di III livello e 35 persone di II livello. A titolo esemplificativo, il nuovo contratto collettivo appena sottoscritto, tra gli altri anche da Filcams CGIL e Fisascat CISL, prevede che la retribuzione annua lorda per il personale full time di III livello corrisponda a 24.148€, a pieno regime. Per quanto riguarda il personale part-time, tali importi si ricalcolano proporzionalmente. Il contratto, inoltre, prevede esplicitamente che siano inquadrati come impiegati coloro che “sono responsabili di attività di media complessità e di controllo di operatori a queste addetti in musei, aree archeologiche e biblioteche”.
Sulla scorta delle numerose inesattezze volutamente pubblicate dai giornali (abbiamo addirittura letto di uno stipendio orario che andrebbe dai 4 ai 6 euro lordi!), riteniamo che il coinvolgimento di Dussmann sia pretestuoso. La nostra Società non fa altro che applicare quanto previsto dal CCNL.
Pertanto, da questo momento in avanti, a tutela dell’onorabilità della nostra Azienda e nel rispetto degli ottimi rapporti con il territorio, sarà nostra cura adire per le vie legali nei confronti di chiunque dichiari o pubblichi informazioni false e gravemente diffamatorie. Diffidiamo i giornali dal voler continuare a diffondere notizie inveritiere e invitiamo gli organi di stampa a verificare le fonti”.