Mar 16 Apr 2024

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Prato: ragazza sparita, si indaga per omicidio 

Nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al fermo di tre persone, tutte originarie della Nigeria, accusate di tratta, sfruttamento della prostituzione, stupri di gruppo e violenze nei confronti di giovanissime connazionali costrette a vendersi in Italia, si sta indagando anche per la sparizione di una ragazza.

Nell’ indagine della Dda di Firenze, la pm Angela Pietroiusti, sta indagando quindi anche per l’ipotesi di omicidio e occultamento di cadavere della ragazza nigeriana scomparsa. La ragazza sarebbe scomparsa dalla casa di Prato dove sarebbero avvenute le violenze e le ragazze sarebbero state costrette a prostituirsi. In base a quanto emerso, ci sarebbero testimonianze in merito a una giovane ferita all’addome con una bottiglia dall’uomo poi sottoposto a fermo e di cui non si è saputo più niente.
Secondo le indagini, in caso di ribellione delle ragazze sfruttate, sempre lo stesso uomo fermato avrebbe organizzato con altri connazionali stupri e violenze per costringerle a continuare a prostituirsi e a consegnare i soldi del riscatto percepito per portarle in Italia.
A quanto risulta   la ragazza sparita veniva sfruttata dai tre connazionali che abitavano in un appartamento del centro di Prato, in via Ferrara 30. Durante una festa nell’ appartamento dove venne consumata anche cocaina, l’uomo arrestato la ferì causandole una grave emorragia. La ragazza, sempre secondo la ricostruzione investigativa disponibile al momento, implorò l’uomo di portarla in ospedale ma lui non l’avrebbe aiutata.
La ragazza fu vista vestirsi ed uscire dall’appartamento, poi non se n’è saputo più nulla. Per gli inquirenti, valutato anche il contesto molto violento del giro di prostituzione, è fortissima l’ipotesi che possa essere stata uccisa. Anche per questo viene rivolto un appello ad eventuali testimoni o persone che possano sapere qualcosa.
Nell’inchiesta emerge che le persone  che gestivano la tratta incutevano paura e timori non solo per le conseguenze minacciate alle giovani sfruttate in Italia, ma anche per le minacce di pesanti ritorsioni nei confronti di familiari rimasti in Nigeria.
Per i tre finiti in carcere, il gip di Prato Angela Fantechi, non ha convalidato il fermo ma ha comunque disposto la custodia cautelare. Il provvedimento riguarda due donne, Ogbol Joy Jeremiah di 40 anni, Linda Ify Haruna di 34 anni e Jerry Ogboy Atoe di 48 anni; accusati a vario titolo di tratta di persone, sfruttamento della prostituzione, traffico di stupefacenti, minacce, lesioni e violenza sessuale. Tra le esigenze cautelari il gip ha rilevato tra l’altro che persone sospette si sarebbero avvicinate alla struttura protetta dove vive una delle giovani sfruttate e sui cui racconti si basa una parte dell’inchiesta

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