Manuale di storia della popular music e del jazz. Ottava puntata

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    All’interno del programma L’Acrobata di Giustina Terenzi con il musicologo Fabrizio Basciano, autore del “Manuale di storia della popular music e del jazz”.  In questa puntata: l’ART ROCK

    Con progressive si intende  lo sviluppo, l’ampliamento, il progresso appunto della musica rock  con brani che  la cui durata va notevolmente aumentando,  un organico che si amplia arricchendosi  di strumenti  fino a quel momento estranei alla musica rock soprattutto tastiere elettriche  e sintetizzatori  ma anche fiati ed archi.  La percezione della musica stessa da semplice intrattenimento ambisce adesso a diventare vera e propria forma d’arte. A scatenare questo anche altri fattori  dischi come Sgt Pepper (1967)  o il disco di debutto di Mothers of invention di Zappa del 1966 Freak out (disco influentissimo nell’ambito dell’art rock), ma anche la commercializzazione di strumenti elettronici prima confinati  dentro costosi e inaccessibili studi fonologici come quello della Rai milanese  affidato alle sperimentazioni di Luciano Berio) e adesso disponibili grazie alle innovazioni di Peter Zienovieff e Robert Moog. Il primo pioniere dei sintetizzatori: il suo VCS3 fu usato da Battiato nei dischi ‘sperimentali’ . Anche Beatles, David Bowie, Kraftwerk e Pink Floyd utilizzarono il suo primo sintetizzatore ‘portatile’. E poi le avanguardie musicali con il maestro Stockhausen. Due suoi allievi metteranno in piedi i Can (considerati uno dei gruppi più influenti nella storia della musica rock sperimentale tedesca e pionieri della scena krautrock). Fortemente influenzato dal compositore tedesco anche Battiato; nel 1974 dedica il suo quarto lavoro CLIC al maestro.