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Sab 28 Giu 2025
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Migranti, domani attesa nave Sea-Watch 5 a porto Carrara

Previsto domani, nel pomeriggio, l’arrivo della motonave ong Sea-Watch 5 al porto di Marina di Carrara. La nave trasporta 30 migranti e sta risalendo il Tirreno. L’attracco è previsto alla banchina Buscariol, cui si accede dal varco di Levante. Sono tutti uomini, provengono dal Sudan e dall’Egitto. Restano tutti in Toscana. Tra loro ci sono otto minori non accompagnati.

Per lo scalo apuano sarĂ  il 19/o sbarco di immigrati dal 2023 a oggi; il quinto del 2025. Poco piĂą di dieci giorni fa un’altra nave, la Ocean Viking, era arrivata al porto di Marina con alcune decine di migranti.

Trovato cadavere nell’Arno al centro di Pisa

Un cadavere, probabilmente di un uomo, è stato scoperto nel pomeriggio nell’Arno, non distante dal Ponte di Mezzo, nel centro di Pisa, dove stasera è in programma la tradizionale sfida tra le due parti cittadine del Gioco del Ponte. La scoperta è stata fatta proprio durante i preparativi della manifestazione, all’altezza dello scalo Roncioni, sotto la sede della prefettura pisana. Sul posto carabinieri, personale del 118 e vigili del fuoco per cercare di recuperare il corpo.

Al momento la vittima non è ancora stata identificata e il corpo sarebbe rimasto in acqua alcuni giorni. Il cadavere è stato individuato perchĂ© è affiorato un braccio con alcuni tatuaggi, ma gran parte del corpo è ancora sott’acqua. Stando a quanto si è appreso, il corpo sarebbe di carnagione chiara. I carabinieri stanno anche effettuando ricerche tra le denunce delle persone recentemente scomparse in Toscana o altrove.

Non è ancora chiaro il genere del cadavere rinvenuto, se uomo o donna. Inizialmente il corpo sembrava appartenere a un uomo, ma ora una volta ripescato dai sommozzatori i carabinieri che indagano sull’episodio sembrano orientati a ritenere che si tratti di una donna.

La salma si presenta alterata e in avanzato stato di decomposizione, forse in conseguenza anche delle alte temperature di questi giorni e della prolungata permanenza in acqua. Saranno dunque determinanti gli esami medico legali per avere maggiori informazioni sia sull’identitĂ  della vittima sia sulla causa di morte.

Giovani, a Firenze progetto contro l’abbandono scolastico

AttivitĂ  educative e aggregative, prevenzione dell’abbandono scolastico, tirocini di inclusione, accompagnamento psicologico rivolto a genitori e figli: sono alcune delle azioni previste dal progetto ‘DesTeenazione’, lanciato dal Comune di Firenze insieme alla SocietĂ  della Salute, e incentrato su un nuovo spazio multifunzionale dedicato ai giovani che nascerĂ  a san Donato.

La SocietĂ  della Salute di Firenze si è aggiudicata un finanziamento di circa 3 milioni di euro partecipando a un apposito avviso pubblico del ministero del lavoro e delle politiche sociali denominato ‘DesTeenazione – Desideri in azione’, finanziato nell’ambito del Programma nazionale inclusione e lotta alla povertĂ  2021-2027 a valere su fondi europei Fse+ e Fesr. Destinatari del progetto sono gli adolescenti di etĂ  compresa tra 11 e 18 anni; i nuclei familiari degli adolescenti del territorio; ragazzi tra i 18 e 21 anni, con particolare riferimento ai neomaggiorenni in uscita da un percorso di presa in carico a seguito di allontanamento dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autoritĂ  giudiziaria.

“Un progetto che guarda all’empowerment ed al benessere dei giovani – sottolinea Nicola Paulesu, assessore al Welfare e presidente della SocietĂ  della Salute – e che punta a prevenire situazioni di difficoltĂ  che sono sempre troppo frequenti, uno spazio multifunzionale che si propone anche come luogo di aggregazione per favorire quindi la socialitĂ , sempre fondamentale come antidoto al disagio”.

Ferrovie: stop treni linea Arezzo-Sinalunga per lavori

Dal 7 luglio al 4 agosto la circolazione ferroviaria lungo la linea Arezzo-Sinalunga sarĂ  temporaneamente interrotta per interventi di manutenzione ordinaria.

I lavori, si spiega in una nota, finalizzati a migliorare l’efficienza e la qualitĂ  del servizio, sono stati programmati nel periodo estivo, caratterizzato da una minore affluenza di passeggeri, così da ridurre al minimo i disagi per l’utenza. Nel dettaglio, dal 7 all’11 luglio la sospensione riguarderĂ  l’intero tratto Arezzo-Sinalunga, dal 12 luglio al 4 agosto la sospensione interesserĂ  solo la tratta Arezzo-Civitella Bp, mentre da Civitella Bp a Sinalunga il servizio ferroviario proseguirĂ  regolarmente. Durante l’interruzione il servizio sarĂ  garantito da autobus sostitutivi.

3 agenti indagati per aggressione in carcere a killer Denisa

Indagati tre agenti del penitenziario di Prato per l’aggressione in carcere fatta a Vasile Frumuzache, reo confesso dei due delitti di Ana Maria Andrei e Denisa Maria Adas. Saranno interrogati dalla procura di Prato per i reati di rifiuto di atti d’ufficio e di lesioni colpose.

Nonostante le direttive impartite dalla procura al comandante del carcere e l’assicurazione che si era provveduto a garantire la sicurezza di Frumuzache, il 6 giugno un detenuto fu “lasciato del tutto libero di versargli un pentolino di olio bollente, intriso di un bicchiere di zucchero, sul volto e sugli arti” ustionandolo.

I tre agenti indagati sono un 24enne originario di Caserta, un 40enne di Belvedere Marittimo (Cosenza), un 45enne di Napoi. L’incapacitĂ  di assicurare la sicurezza passiva per i detenuti nel carcere di Prato e il caso specifico di Vasile Frumuzache sono messi in evidenza dal procuratore Luca Tescaroli. “E’ un dato di fatto – spiega Tescaroli – che non si è riusciti ad assicurare il richiesto controllo e protezione nei confronti del Vasile Frumuzache, poche ore dopo il suo ingresso in carcere”.

Perquisizioni in carcere Prato, indagati agenti e detenuti

Vasta operazione nel carcere di Prato contro l’ingresso di telefoni cellulari e droga ai detenuti dei reparti Alta Sicurezza e Media Sicurezza, anche per reati mafiosi. L’inchiesta, coordinata dalla procura, fa emergere forme corruttive per quattro agenti penitenziari e anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle pulizie. Perquisiti 127 detenuti, di cui 27 sono indagati. Nonostante le limitazioni per l”‘Alta Sicurezza” dove ci sono criminali di tipo mafioso con ruoli di capo, questi godevano di privilegi fra i quali la libertĂ  di movimento nel reparto. Schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa.

I telefonini e la droga entravano nel carcere di Prato in tanti modi diversi: attraverso i colloqui in plichi destinati ai detenuti, per posta, tramite personale in servizio nel carcere e gli stessi appartenenti alla polizia penitenziaria, alcuni ritenuti dalla procura a libro paga con compenso di alcune migliaia di euro. Inoltre, è successo che soggetti provenienti da Napoli hanno provveduto a lanciare palloni contenenti smartphone e cellulari, oppure usando fionde per superare il muro di cinta. I pacchetti erano recuperati dai detenuti o dai lavoranti che hanno maggiore libertà di spostamento nel carcere. Poi gli apparecchi venivano nascosti in doppifondi, nelle pentole, negli elettrodomestici, nei sanitari dei bagni, in buchi nei muri, sotto i wc, nello sportello di frigoriferi, in doppifondi nelle cartelline portadocumenti di plastica, nei piedi dei tavoli, addirittura, riferisce la nota degli inquirenti, sulla persona, nella cavità anale.

Viene interamente perquisito, con sequestri, il reparto di Alta Sicurezza dove ci sono 111 detenuti, parte dei quali ristretti per criminalitĂ  organizzata di stampo mafioso o camorristico. Tra questi ci sono 14 indagati, tutti italiani. Perquisiti anche larghi settori del reparto di Media Sicurezza, in particolare, gli spazi comuni e 16 detenuti ristretti, di cui 13 nella veste di indagati.

A parte i 27 detenuti indagati, per gli altri 100 reclusi perquisiti c’è l’ipotesi che abbiano beneficiato della disponibilitĂ  illegale di telefoni e droga.

Inoltre tre appartenenti alla polizia penitenziaria, tra i 29 e i 32 anni, sono indiziati del reato di corruzione. Altre 10 perquisizioni, a nove indagati e un soggetto terzo, sono state fatte nelle province di Prato (due), Napoli (due), Arezzo, Roma, Firenze e Pistoia. Le schede telefoniche erano attivate con intestatari fittizi in negozi di telefonia di Roma e di Napoli. L’indagine è iniziata nel luglio 2024 ed ha portato finora al sequestro di 34 telefoni cellulari e due sim card.La struttura carceraria pratese è caratterizzata, per un verso, da un apparente massiccio tasso di illegalitĂ  e dalla estrema difficoltĂ  di assicurare la sicurezza passiva dei detenuti e, per altro verso, da un’insufficienza di personale per quanto riguarda il ruolo degli ispettori e dei sovraintendenti (ruoli caratterizzati, rispettivamente, da una carenza di organico del 47% e del 56,52%), dalla estrema difficoltĂ  di avere interlocutori in seno alla struttura stante l’assenza e il continuo ricambio delle figure direttive, da molteplici disagi e malattie mentali di vari detenuti, da plurimi suicidi (nel secondo semestre del 2024 se ne sono registrati due) e dalla scarsitĂ  delle possibilitĂ  di lavoro, dati che inibiscono la funzione di prevenzione speciale e la rieducazione della pena, e la dignitĂ  stessa dei detenuti”. Lo sottolinea il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli.

Al contempo, prosegue, “tale situazione ha reso e rende estremamente difficoltoso l’espletamento delle indagini, anche in considerazione dell’assenza di ambienti idonei a effettuare le attivitĂ  intercettive all’insaputa dei detenuti e della costatata libertĂ  di movimento dei detenuti”. Riguardo alle indagini, si evidenzia che la massiva e diffusa disponibilitĂ  di telefonare senza conseguenze, con assoluta libertĂ , appare collegata a fenomeni corruttivi ipotizzati di agenti penitenziari a libro paga in fase di verifica, al mancato controllo per piĂą ore nel corso della giornata in spregio ai propri doveri e alla tolleranza da parte di taluni appartenenti alla polizia penitenziaria e alla mancanza di idonea strumentazione di controllo, quali i laser scanner, dei pacchi della corrispondenza diretti ai detenuti, provenienti dall’esterno, che sono risultati non funzionare nel corso delle attivitĂ  di indagine”.

All’interno del carcere hanno operato 263 appartenenti a tali strutture di polizia. In coordinamento col prefetto e col questore, sono stati schierati 60 agenti all’esterno a presidio. Una misura, spiega la procura, necessaria in considerazione del numero degli atti di polizia giudiziaria e dei provvedimenti giudiziari notificati, e, soprattutto, del numero dei detenuti, 596, di numerose etnie. Ci sono 285 italiani, 102 marocchini, 40 albanesi, 32 cinesi, 28 tunisini, 20 nigeriani, 17 rumeni, 14 pakistani e 9 del Gambia