Dal Consiglio della Toscana via libera al Piano regionale di tutela dall’amianto, approvato nella tarda serata con 22 voti favorevoli della maggioranza e 4 contrari dell’opposizione.
Un piano che può contare risorse per la rimozione e lo smaltimento pari a 1,5 milioni per il biennio 26-27, a cui si aggiungono altri fondi Fers. “In Toscana – ha detto la presidente della quarta commissione Lucia De Robertis illustrando l provvedimento – si rileva una presenza ancora considerevole di materiali contenenti amianto, soprattutto di cemento amianto come usavano molti anni fa per le costruzioni, ma comunque riconducibile ad una classe di rischio molto bassa e oggetto di azione di verifica periodica sullo stato di conservazione dei materiali”. Il piano, che non è localizzativo, “persegue l’obiettivo del completamento della mappatura dei siti e delle zone interessate alla presenza di amianto – ha spiegato ancora De Robertis – per rilevare le situazioni che possono procurare pericolo”. La presidente della quarta commissione ha anche ricordato come siano tre le discariche in Toscana autorizzate allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto, di cui due operative a Serravalle Pistoiese e Chianni (Pisa), la terza è quella di Scapigliato a Rosignano Marittimo (Livorno), “e il piano ritiene che tale sistema impiantistico sia in grado di sostenere anche un discreto incremento della rimozione dell’amianto”. Per Giovanni Galli della Lega, “il piano è un copia e incolla dell’informativa del 2020, senza soluzioni concrete, con una mappatura, addirittura datata del 2007 e senza soluzioni concrete, se non nello smaltimento tramite discarica, o a caro prezzo in regioni meglio organizzate”, “un piano – ha aggiunto – che non spiega come la Regione intenda gestire le quasi 2 milioni di tonnellate di amianto presenti in Toscana”. Per Alessandro Capecchi di Fdi e portavoce dell’opposizione quello dell’amianto “è un tema che probabilmente tornerà a interrogarci tutti presto, per vedere di trovare, magari anche in combinazione col governo con qualche fondo strutturale comunitario, le risorse per fare interventi davvero più rilevanti sotto il profilo dello smaltimento e della messa in sicurezza di zone dismesse, soprattutto all’interno delle città”.