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Its Mita, pubblicati i bandi di selezione per i corsi del biennio 2025-2027

I corsi sono rivolti a giovani tra i 18 e i 35 anni in possesso di un diploma di scuola superiore e offrono una formazione altamente qualificata e professionalizzante, pensati per valorizzare le competenze e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro

Sono online i nuovi bandi di selezione relativi alle iscrizioni ai corsi pubblici I.T.S. MITA per il biennio 2025-2027, cofinanziati dal ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso Regione Toscana e il Fondo Sociale Europeo 2021-2027. 

I.T.S. Mita – Made in Italy Tuscany Academy ha sede a Scandicci e organizza formazione in tutto il territorio toscano a seconda delle richieste provenienti direttamente dal mondo del lavoro.
I corsi per il biennio 2025-2027 sono rivolti a giovani tra i 18 e i 35 anni in possesso di un diploma di scuola superiore e offrono una formazione altamente qualificata e professionalizzante, pensati per valorizzare le competenze e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. L’avvio dei corsi è previsto entro novembre 2025 .
A fine del percorso verrà rilasciato il diploma di specializzazione e il titolo di tecnico superiore per il Made in Italy- Settore Moda (V Livello EQF).

I 10 corsi del biennio 2025-2027 
Tecnico processo e prodotto pelle
Tecnico management processo e prodotto pelle
Tecnico management accessori metallici e gioielli
Shoes and sneakers techinician and designer
Luxury Pattern Making
Luxury Garment Developing and Prototyping
Jewelry management and design technician
Fashion Sustainability Technician
Fashion Designer and Product Developer
Fashion and luxury sales expert

Occupazione al 96% al termine degli studi. Le 800 ore di stage previste garantiscono un ponte diretto tra scuola e lavoro.

25 studenti
Il gruppo classe è a numero chiuso per assicurare la massima attenzione e sostenere al meglio ogni studente nella sua formazione.

Per informazioni sui corsi contattare il numero: +39 3891071764 oppure visita il sito www.mitacademy.it

Processo Direkta, assolta anche in appello la madre di Renzi

Conferma il verdetto di primo grado emesso a Cuneo la sentenza della Corte d’Appello di Torino nei confronti di Laura Bovoli.

La madre dell’ex premier e presidente di Italia Viva Matteo Renzi era stata assolta nel 2021 insieme a Paolo Buono e Franco Peretta, mentre altri tre coimputati, Bruno Pagamici, Vincenzo Misiano e Donatella Spada, erano stati condannati.
La sentenza con cui i giudici hanno rigettato l’appello contro le tre assoluzioni, proposto dal pm, è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio.

Per Pagamici la condanna, confermata, è stata ridotta a due anni e quattro mesi dai precedenti tre anni, otto mesi e quindici giorni. Le accuse nei confronti di Misiano e Spada sono state invece prescritte.

Bovoli era imputata in qualità di amministratrice della Eventi 6, la società di famiglia dei Renzi, attiva nella distribuzione pubblicitaria. I fatti risalgono al 2014 e prendono avvio dal crac di un’azienda, la Direkta di Sant’Albano Stura (Cuneo), che per conto di Eventi 6 curava la distribuzione di depliant pubblicitari in provincia di Cuneo. I volantini, distribuiti per conto di alcune grandi catene di supermercati, venivano consegnati attraverso le cooperative del gruppo Gsi di Giorgio Fossati.

Il procedimento era nato da una denuncia di quest’ultimo, a seguito di crediti accumulati per un milione e 300mila euro nei confronti della Direkta. Per opporsi alle ingiunzioni di pagamento, da lui ritenute spropositate, Provenzano aveva chiesto alla Eventi 6 di produrre note di credito in base alle quali si potessero imputare presunti disservizi alle cooperative, imponendo loro il pagamento di penali e abbattendo così i debiti accumulati con Fossati. Analoga richiesta era stata avanzata al direttore commerciale della Gest Espaces, Paolo Buono, un altro dei principali committenti di Direkta. Oltre a Bovoli e Buono, erano imputati nel processo cuneese i due commercialisti della Direkta, Peretta e Pagamici, e due collaboratori di Provenzano, Misiano e Spada

“Mia mamma di nuovo assolta. Ennesimo processo, ennesima assoluzione. Oggi tacciono i giustizialisti che ci hanno riempito di fango per anni e vincono i garantisti che sanno aspettare le sentenze”. Lo afferma sui social il leader di Italia viva Matteo Renzi.
“Mi domando se tutto questo dolore, innanzitutto dei miei, fosse davvero necessario – aggiunge l’ex premier -. Mi domando se non ci sia in qualche redazione o nella sede di qualche partito, qualche persona intellettualmente onesta che abbia voglia non dico di scusarsi ma quantomeno di farsi qualche domanda. Mi domando come sarebbe stata anche la nostra vicenda politica senza la campagna mediatica sui tanti processi subiti. Ma poi alla fine mi rispondo che, certo, i miei genitori non meritavano tutto questo. E tuttavia non possiamo che ringraziare: siamo comunque forti e fortunati. Grazie a chi non ha mai dubitato di noi, grazie a chi non è sparito, grazie a chi non si è vergognato. Perché come si vede da questa ennesima assoluzione quelli che devono vergognarsi non siamo noi”.

Accertata morte cerebrale per quinta vittima dell’incidente in galleria A1

Accertata la morte cerebrale per Silvana Visconti, 37 anni, la mamma della piccola Summer, la bambina di 4 anni morta dopo l’incidente stradale in A1 di martedì scorso nella galleria di Base, in provincia di Firenze. Nell’incidente sono morti sul colpo anche i nonni e la zia materna della bambina. La bimba,  è invece deceduta mercoledì scorso al Meyer di Firenze.

Erano tutti residenti in Piemonte, a Gravellona Toce, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Quel giorno erano in autostrada, nel tratto che ricade in Mugello (Firenze) tra Barberino e Firenzuola, poco prima di passare in Emilia. Viaggiavano su una Fiat Panda che si è bloccata, non è ancora chiaro per quale ragione, lungo la corsia di marcia all’interno della galleria di Base. Le macchine che la seguivano sono riuscite a scansarla, non un camion. Quel tratto di autostrada allora si era riempito di soccorritori, polizia stradale, ambulanze e i vigili del fuoco avevano liberato dalle lamiere i tre corpi ormai senza vita, insieme a mamma e bimba, in quel momento ancora vive, anche se in condizioni serissime. Era rimasto illeso il conducente dell’autocarro.

“Quando accadono fatti del genere ci si rende conto della fragilità, ci sentiamo tutti parte della famiglia” dice il sindaco di Gravellona Toce. Oggi ha un appuntamento con due parenti in paese, “per dare tutto il supporto possibile” e parla della loro “incapacità di accettare e di comprendere come una bimba di 4 anni se ne vada così, contro natura. I parenti stretti, per così dire, erano quasi tutti su quella macchina – aggiunge – e il marito di Stefany è così giovane, confuso. Non si può che cercare di stare loro vicino”. Proprio lei, a due giorni da quel viaggio di ritorno dalle vacanze “aveva un appuntamento al centro per l’impiego – dice il sindaco -. Avevano progetti, si davano da fare”.
In paese intanto a questo punto si pensa ai funerali, senza conoscere ancora i tempi: “Dovremo capire prima se verranno richieste autopsie per tentare di ricostruire la dinamica dell’accaduto” riflette il sindaco.

Oggi sempre sull’A1 e sempre nel Fiorentino un altro incidente ha coinvolto tre mezzi pesanti e un autocaravan sul quale viaggiava una famiglia olandese di quattro persone. La squadra dei Vigili del fuoco giunta sul posto, secondo quanto si spiega, ha estratto una dodicenne dall’autocaravan: la bambina era rimasta incastrata con una gamba tra il seggiolino e il cruscotto ed è stata affidata al personale medico.

Incidente tra più mezzi in A1 nel Fiorentino, 7 km di coda

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Incidente, intorno alle 14:30, tra più veicoli lungo l’A1 in direzione Roma, tra Firenze sud e Incisa Reggello, nel territorio di Rignano sull’Arno: coinvolti almeno tre mezzi. Nel tratto si viaggia su una sola corsia e si è formata una coda di 7 km secondo quanto si legge dal sito di Aspi. Tre invece i km in direzione opposto “per curiosi”. Sul posto intervenuti anche i vigili del fuoco.

Autostrade per l’Italia per i veicoli leggeri diretti a Roma consiglia di uscire a Firenze Sud per rientrare in A1 alla stazione di Incisa Reggello dopo aver percorso la viabilità ordinaria. Per le lunghe percorrenze, consigliato di uscire a Firenze Impruneta, seguire le indicazioni per Siena e rientrare in A1 alla stazione di Valdichiana dopo aver percorso il raccordo Siena-Bettolle.

In seguito all’incidente stradale in A1 dove sono rimasti coinvolti 3 mezzi pesanti e un autocaravan sul quale viaggiava una famiglia Olandese di 4 persone, la squadra dei Vigili del fuoco giunta sul posto, ha estratto una bambina di 12 anni dall’autocaravan rimasta incastrata con una gamba tra il seggiolino e il cruscotto e affidata al personale medico e provveduto a garantire la sicurezza dello scenario durante le fasi del soccorso. Sul posto giunto anche l’elicottero Regionale Pegaso 2.
La circolazione rimane bloccata per i mezzi coinvolti sulla carreggiata.

🎧 Omicidio Chiesanuova, il perito psichiatra: “Scutti pericoloso e cosciente”

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🎧 Omicidio Chiesanuova, il perito psichiatra: "Scutti pericoloso e cosciente"
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Può sostenere il processo Mattia Scutti, il ragazzo che lo scorso autunno ha ucciso la zia a Chiesanuova, alle porte di Firenze, con quattro colpi di una vecchia pistola regalatagli da un anziano del paese. A dirlo è lo psichiatra nominato dal giudice Gianluca Mancuso. Secondo il perito, ascoltato durante l’incidente probatorio, Scutti è “pericoloso e cosciente”.

Rimane “socialmente pericoloso” Mattia Scutti, il 22 enne che lo scorso 17 ottobre ha ucciso la zia Laura Frosecchi, di 55, nel forno di cui era titolare a Chiesanuova, frazione di San Casciano. La perizia dello psichiatra Rolando Paterniti udito ieri presso il Tribunale di Firenze, non lascia dubbi: Scutti soffre di una grave disturbo paranoide della personalità, con “un esordio schizofrenico”, come riporta La Nazione. Una sentenza non senza appello, vista la giovane età del ragazzo, che potrebbe anche mutare con il passare del tempo.

Tuttavia, oggi, fa fede quella fermezza di Scutti nel ribadire la giustezza dell’azione compiuta, arrivata all’esito, avrebbe detto a Paterniti, di odio e maldicenze fatte circolare dalla zia su di lui e sua madre. Il ragazzo ha quindi pianificato con lucidità e freddezza l’omicidio della Frosecchi, per cui nutriva un evidente risentimento e del quale, ancora ora, non sente il rimorso.

Si preoccupa, invece, delle conseguenze patite dalla mamma, non potendola vedere come desidererebbe in quanto recluso a Sollicciano. Uno stato mentale ed emotivo cui ha probabilmente contribuito un passato traumatico con violenze subite da parte del padre, ex tossicodipendente e che a suo tempo ha tentato di aggredire pagando il gesto con un ricovero nel reparto psichiatrico di Ponte a Niccheri. 

🎧 Lidl, sciopero dei lavoratori per il Contratto Integrativo Aziendale (CIA)

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🎧 Lidl, sciopero dei lavoratori per il Contratto Integrativo Aziendale (CIA)
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“Non siamo qui a raccattare le briciole”. Così stamani una trentina di lavoratori del punto vendita LIDL di Viale D’Annnunzio, a Firenze, che hanno scioperato con le rappresentanze di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Uno stato di agitazione a livello nazionale, con Firenze, Viareggio, Massa e Grosseto in Toscana, per ribadire la necessità di una soluzione adeguata al negoziato per il contratto integrativo aziendale di Lidl Italia, ormai in corso da più di due anni, al fine di migliorare le proposte dell’impresa, ad oggi non soddisfacenti. 

Circa una trentina tra lavoratrici e lavoratori del Lidl hanno scioperato stamattina davanti al punto vendita di viale D’Annunzio, a Firenze. Il motivo è scritto nella sproporzione tra un fatturato di oltre 7 miliardi di euro della casa madre tedesca, tra i leader della GDO a livello nazionale, che conta un utile da 1,3 miliardi in cinque anni, e che per tutta risposta riconosce ai propri dipendenti, in termini di ridistribuzione della ricchezza, “soltanto dei buoni spesa per un valore totale di 360 Euro”, naturalmente da impiegare solo negli store Lidl e in occasione delle festività, dunque Pasqua e Natale.

“Scioperiamo perché chiediamo una miglioria dal punto di vista economico e normativo”, dichiara Gianni Filindassi, Filmacasm CGIL Firenze. “Economico perché questa è un’azienda che ha fatto negli ultimi cinque anni 250 milioni l’anno di utile commerciale e non ritorna niente ai propri dipendenti. E noi chiediamo che a fronte di questo grande fatturato, una parte di questo sia ridistribuito ai lavoratori che ogni giorno contribuiscono al raggiungimento di questo utile”.

“Questo, che appare più come una mancia che un riconoscimento del servizio dei propri dipendenti”, non poteva naturalmente essere accettato, così, per la seconda volta nel giro di pochi mesi – il primo sciopero è stato fatto il 24 maggio scorso – i lavoratori sono scesi in piazza – in questo caso il parcheggio antistante l’entrata della Lidl – per rivendicare un diritto peraltro già applicato da altre catene di supermercati con soddisfazione dei loro dipendenti, che ricevono circa il 10-15 %per cento più in busta paga.

Sono 23 mila i dipendenti Lidl a livello nazionale, solo a Firenze, distribuiti in otto punti vendita sono 200, mentre le sedi in Toscana sono 35, e oggi si sciopera anche Massa, Viareggio e Grosseto. Il confronto sul CIA (Contratto Integrativo Aziendale) tenutosi la scorsa settimana non ha dato esiti soddisfacenti sia sul fronte economico che su quello riguardante l’organizzazione del lavoro di cui, denuncia la Filmcams Cgil, “è aumentato enormemente il carico a fronte di una diminuzione del costo del lavoro, e questo è un segnale evidentemente preoccupante perché, soprattutto nel settore – spiega ancora Filindassi – dove la forza lavoro è pressoché esclusivamente dell’uomo, quindi non supportata da macchinari, applicare un Job intensive in questo modo significa sfruttare la manodopera al massimo”. I dipendenti sono pochi e pagati poco con contratti, racconta chi era in presidio, che sono principalmente di tipo part-time.

L’azienda, fanno sapere i sindacati, non assume più full time da anni. Ed è quello che si vorrebbe ottenere oltre all’aumento di salario. Inoltre, “utilizza anche il lavoratore a chiamata, che è la forma più precaria di lavoro che si possa avere”.

All’orizzonte, l’intenzione di promuovere un’indagine con l’Inail sugli infortuni e sullo stress lavoro correlato. Non solo, a seconda dell’esito di questa giornata, i sindacati valuteranno un’azione di tipo vertenziale.