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Mar 13 Mag 2025
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Multiutility, SPC chiede che Nardella riferisca in commissione controllo

ll capogruppo Spc Dmitrij Palagi: dalle passate documentazioni “non c’è  traccia dell’accordo firmata tra Italgas, Toscana Energia ed Alia, in cui si prevede l’opzione di acquisto da parte del privato delle quote detenute dal Comune di Firenze. L’allora sindaco Nardella sapeva di questo accordo? “

Dalle passate documentazioni “non ci è traccia dell’accordo firmata tra Italgas, Toscana Energia ed Alia, in cui si prevede l’opzione di acquisto da parte del privato delle quote detenute dal Comune di Firenze. L’allora sindaco Nardella sapeva di questo accordo?” . Se lo chiede e lo chiede il capogruppo Spc Dmitrij Palagi che invita l’europarlamentare Pd ed ex sindaco di Firenze Dario Nardella: “venga in commissione controllo a Palazzo Vecchio” visto che “la documentazione parla di ripetute interlocuzioni formali tra Comune e cda di Toscana Energia” afferma Palagi.

Che aggiunge “confidiamo Nardella possa aiutarci a capire cosa è successo. Insieme a lui sarebbe sicuramente utile ascoltare anche l’ad di Alia così come i presidenti di Toscana Energia e della multiutility. Il Comune di Firenze non può rimanere soggetto non informato su quella che era la sua presenza all’interno di Toscana Energia”.

Secondo Paolo Bambagioni, consigliere della lista civica Schmidt e presidente della Commissione Controllo, “il Comune ancora non ha il piano industriale di Alia. Mi domando, inoltre, come il Comune possa formulare degli indirizzi senza avere piena contezza di quanto Alia intenda fare, con quali tempi e soprattutto quali risorse. Si parla ancora di piano industriale ‘in costruzione’, di cui nessuno sa niente”.

“Sarebbe veramente utile e opportuno avere quanto prima il piano industriale di Alia Multiutility, così da avere più trasparenza e più chiarezza sui servizi che si dice di voler gestire in modo ‘pubblico’ e per il bene cittadini”, afferma il consigliere Massimo Sabatini della lista Schmidt. “Ci andrebbe bene il piano industriale anche copiaincollato dal Comune di Bologna, vista la recente simbiosi burocratica, così solleviamo qualcuno della macchina amministrativa locale dal perdere tempo”, aggiunge in una nota Sabatini.

Mense scolastiche, Toscani spendono in media 88 euro al mese

E’ quanto emerge da un’indagine di Cittadinanzattiva che anche quest’anno registra un incremento delle tariffe seppur poco rilevante (circa l’1%), con importanti variazioni però a livello regionale

E’ di 87 e 88 euro la spesa media mensile di una famiglia toscana nell’anno scolastico in corso per la mense scolastiche  di un figlio iscritto rispettivamente alla scuola dell’infanzia e alla primaria: il capoluogo toscano più caro è Livorno, Prato quello dove si spende di meno. La regione mediamente più costosa è l’Emilia Romagna con 108 euro mensili (lo scorso anno era la Basilicata) mentre quella più economica è, come nell’anno scolastico precedente, la Sardegna con 61 euro nell’infanzia e 64 euro per la primaria.

E’ quanto emerge da un’indagine di Cittadinanzattiva che anche quest’anno registra un incremento delle tariffe seppur poco rilevante (circa l’1%), con importanti variazioni però a livello regionale: la Sicilia registra un’importante crescita del costo a carico delle famiglie sia nella scuola dell’infanzia (+13% circa) che in quella primaria (oltre l’8%), mentre la Basilicata si segnala una riduzione significativa di circa il 6% sia nell’infanzia che nella primaria. A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto nelle mense scolastiche (2 euro sia per l’infanzia che per la primaria) mentre per l’infanzia si spende di più a Torino (6,60 euro a pasto) e per la primaria a Livorno e Trapani (6,40 euro). Dall’indagine risulta anche che la Toscana è terza in Italia tra le regioni con un numero maggiore di mense: prima è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte (62,4%), poi Toscana (59,6%) e Liguria (59,1%).

Analizzando le citta toscane per la scuola dell’infanzia Livorno è appunto la più cara con 128 euro di spesa mensile, seguita nell’ordine da Pistoia (98), Pisa (97), Arezzo (95), Grosseto, Carrara e Massa tutte con una spesa di 90 euro, Lucca (75) Firenze (74), Siena (68) Prato (55). Per le primarie, Livorno è sempre in testa con una spesa media mensile per le mense di 128 euro seguita da Arezzo (102), Pistoia (98), Pisa (97), Grosseto, Massa e Carrara tutte e tre sempre con 90 euro di spesa, Lucca (75), Firenze (74), Siena (68), Prato (55). (ANSA).

Prato, è polemica per fondazione intitolata ad autore femminicidio

La Fondazione voluta dalla famiglia di Federico Zini che nel 2018 uccise a Prato l’ex fidanzata Elisa Amato e poi si suicidò. Il Tar dà via libera con la condizione che non compaia il suo nome

Una fondazione voluta da Maurizio Zini, padre di Federico che nel 2018 uccise a Prato l’ex fidanzata Elisa Amato e poi si suicidò, in memoria del figlio. E’ questo l’oggetto della polemica riportata oggi da Nazione e Tirreno.

Il Tar della Toscana, accogliendo accolto il ricorso del padre di Zini contro la Regione Toscana che non aveva autorizzato l’iscrizione della fondazione nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), ha dato il via libera alla sua creazione   perché, questa la condizione posta dai giudici, la Fondazione non porti il nome dell’autore del femminicidio.

Critica per la decisione del Tar la famiglia di Elisa Amato: “Ho fatto della battaglia contro la violenza sulle donne una ragione di vita, da quando mia sorella è stata uccisa. Sentire adesso che la famiglia dell’omicida può creare una fondazione dedicata al figlio mi fa male” afferma Elena Amato.

“Non è colpa loro per quello che è accaduto a mia sorella – racconta ancora Elena Amato -, però non abbiamo mai ricevuto un messaggio di scuse, se non per vie traverse. Non ci hanno mai contattato, magari, per fare qualcosa insieme, per intitolare qualcosa a mia sorella. Si tende sempre a vittimizzare gli assassini e a colpevolizzare le vittime. So che anche l’altra famiglia sta soffrendo, ma questi non possono essere i termini con cui affrontare certi temi”.

La decisione di creare una fondazione aveva già suscitato polemiche quando Maurizio Zini la propose pochi mesi dopo l’omicidio-suicidio, motivandola allora come ente a scopo benefico a favore, tra l’altro, di chi dà aiuto a minori colpiti da gravi patologie cliniche. Ci fu una raccolta di firme contro l’iniziativa, poi il diniego della Regione sembrava posto fine alla vicenda. Ora la decisione del Tar.

Firenze, presidio educatori scolastici: ‘basta precarietà

L’iniziativa rientra nell’ambito di uno sciopero nazionale, con manifestazioni in varie città, proclamato dal sindacato Usb, allo slogan “Basta precarietà e lavoro sottopagato”.

Internalizzare nel mondo della scuola la figura degli educatori scolastici che seguono gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio. E’ la richiesta dei lavoratori, dipendenti di cooperative che lavorano in appalto nelle scuole, avanzata nel corso di un presidio davanti alla prefettura di Firenze. L’iniziativa rientra nell’ambito di uno sciopero nazionale, con manifestazioni in varie città, proclamato dal sindacato Usb, allo slogan “Basta precarietà e lavoro sottopagato”.

“Chiediamo che sia direttamente la scuola o il ministero a gestirci – spiega Matteo Conti, educatore e delegato per Usb -. Siamo dipendenti di cooperative che operano in appalto per enti pubblici comunali o per le Asl. Noi lavoriamo in regime di appalto, secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa, che vuol dire che vince chi offre meno. Questo va discapito del nostro lavoro, del nostro stipendio, che è molto basso, delle nostre ferie e dei nostri diritti.

Siamo inquadrati in un contratto del Ccnl cooperative sociali che è bassissimo e lavoriamo in regime di part time e oltretutto in estate, quando le scuole sono chiuse, non percepiamo stipendio”. A livello fiorentino, ha spiegato ancora, “siamo circa 400 lavoratori, e circa il doppio a livello toscano, mentre in Italia siamo circa 60mila. Siamo qui a dire “basta precarietà” e a chiedere di essere internalizzati” nel mondo della scuola, “perché questo è un servizio permanente che il pubblico offre sempre tutti gli anni a chi ne ha necessità” e “nelle istituzioni scolastiche non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B. Abbiamo un messaggio con le nostre richieste che vorremo dare al prefetto per farlo consegnare al Consiglio dei ministri”.

Teatri della Toscana: la destra di governo vuole occupare tutti gli spazi

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Teatri della Toscana: la destra di governo vuole occupare tutti gli spazi
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Una valanga di messaggi di solidarietà ha accompagnato Stefano Massini, dopo gli attacchi del Ministro della cultura Alessandro Giuli che ha minacciato un ridimensionamento dei Teatri della Toscana e dunque della Pergola di cui Massini è direttore artistico. A rischio lo status di Teatri nazionali per la stessa Pergola, Rifredi ed Era.

Il Ministero della Cultura Popolare, noto anche come MinCulPop è stato creato proprio nel 1937 con l’obiettivo di gestire la cultura popolare e la propaganda. Il suo scopo era quello di influenzare e controllare l’arte, il cinema, la radio, la stampa e altri media per promuovere il regime e la sua ideologia. Mal visti e a rischio epurazione gli irregolari, i non controllabili, praticamente tutti coloro che sono contrari al regime. O che comunque occupano dei posti che potrebbero essere distribuiti tra i fedelissimi, gli amici e i parenti dei capibastone del regime stesso. Dalle leggi fascistissime sono passati più di dieci anni. Il regime si appresta ad approvare le leggi raziali per dare una ulteriore sforbiciata a tutti i luoghi soprattutto della cultura e della formazione, ma anche a tutti gli altri luoghi – dal commercio alla sanità – e finire così una importante operazione di pulizia da giudei, simpatizzanti di plutocrazie, democrazie e bolscevismo. Frutti questi ultimi proprio del giudaismo. Se tutto va bene, la guerra è vicina, l’alleanza con la Germania saldissima. La storia con Claretta Petacci, di 29 anni più giovane, va benissimo. Rinfranca l’animo e lo spirito. Con il fratello Marcello un po’ meno. Con i suoi traffici all’ombra di Palazzo Venezia sta un po’ esagerando. Per il resto, tutto sotto controllo. Se si controlla la cultura e la narrazione popolare si controlla tutto. Con Dino Alfieri alla cultura e Giovanni Gentile all’istruzione, è tutto sotto controllo. A quest’ultimo, andrà pure un giorno intitolata una strada. 

Caso di meningite a Lastra a Signa, giovane ricoverata al Meyer

È stato notificato un caso di meningite da meningococco B in una ragazza minorenne residente a Lastra a Signa (Firenze) e attualmente ricoverata presso l’Azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze.

La giovane paziente sta reagendo positivamente alla terapia. Lo segnala l’Asl Toscana centro, che ha avviato l’indagine epidemiologica e predisposto le misure di profilassi necessarie che interessano i familiari, i compagni di classe e i conoscenti della ragazza, identificati anche grazie alla pronta disponibilità della direzione scolastica interessata.

La meningite meningococcica è un’infezione batterica che può essere grave, si sottolinea in una nota, ma il rischio di diffusione nella comunità è limitato ai contatti stretti del paziente. L’Asl ricorda che la vaccinazione rappresenta la strategia più efficace per prevenire la meningite meningococcica.