Lun 20 Mag 2024

Prato: 200 mila euro di lavori e 22 dipendenti per ‘guarire’ il Tribunale

Pareti attraversate dalle infiltrazioni, ascensori e scale antincendio inservibili, una carenza di personale stimata quasi al 50%. La visita del viceministro della Giustizia al Tribunale di Prato per annunciare le soluzioni offerte dal governo.

Il governo tenta di tamponare le gravi difficoltà del palazzo di giustizia di Prato, da tempo in condizioni strutturali fatiscenti e con carenze di organico che ne pregiudicano il funzionamento. Il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI) è tornato in visita al Tribunale, annunciando alcune novità che seguono il suo sopralluogo dello scorso anno.

“Per prato sono stati stanziati duecentomila euro per le prime opere che verranno assegnate a giorni: pavimentazione, impianti, impermeabilizzazione del tetto e impianti antincendio”. Ci sono aggiornamenti anche sul fronte del personale: “Sono previsti 22 nuovi dipendenti che fanno parte del personale amministrativo entro giugno, mentre nei mesi successivi partiranno gli scorrimenti nelle graduatorie per gli assistenti, così da colmare le scoperture”.

C’è infine il capitolo Giudice di Pace, da tempo un ufficio che lavora a singhiozzo. “A fronte di un impegno concreto del Governo, credo che, come già fu proposto nell’aprile del 2023, i 7 comuni del territorio potrebbero, sotto la regia della Provincia, dislocare ciascuno un dipendente alla settimana, così da salvaguardare il Giudice di Pace stesso”, spiega il viceministro. Ad accompagnarlo durante la sua visita la parlamentare di Prato (FI)  Erica Mazzetti, che parla proprio di questo aspetto: “Non abbiamo avuto riscontro positivo dai sindaci dopo la prima visita in cui il viceministro proponeva ai comuni questa forma di collaborazione, spero che questo secondo appello – dice Mazzetti – venga ascoltato e sono certa che i nuovi sindaci, vorranno agire per il bene della Pubblica amministrazione”.

🎧 Giani, manca la procedura per erogare 66 milioni a alluvionati

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🎧 Giani, manca la procedura per erogare 66 milioni a alluvionati
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Alla polemica che sta montando in questi giorni sugli attesi 66 milioni promessi da Giorgia Meloni per famiglie e imprese a titolo di ristoro per i danni subiti in seguito all’alluvione dello scorso novembre, il presidente della Regione Eugenio Giani risponde con i dati e un affondo: “Abbiamo già messo a disposizione 25 milioni, quanto ai soldi previsti dal Governo i parlamentari del centro destra si sono dimenticati di indicare la procedura per poterli erogare”.

I 66 milioni del Governo per il sostegno agli alluvionati in Toscana “sono stati previsti in un decreto legge a livello nazionale ma in quel decreto legge, coloro che poi si sono vantati di averlo fatto, non hanno indicato le procedure affinché questi soldi si materializzassero nella disponibilità del commissario per passarli alle famiglie”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando dei ristori ai cittadini dei comuni alluvionati nel novembre scorso. “Molti parlamentari locali facevano grande vanto” di questo decreto che stanzia le risorse, “ma – aggiunge Giani – questi parlamentari locali del centrodestra il loro mestiere probabilmente non lo sanno fare perché hanno dimenticato di scrivere nella legge che hanno approvato che i famosi 66 milioni sono stati previsti in bilancio, impegnano i soldi della Stato, ma non hanno indicato qual è la procedura per poterli erogare”. Quindi, continua Giani, “i ministeri non hanno la possibilità di materializzare questo impegno verso il commissario che sono io. Non hanno previsto le modalità attuative perché questa disponibilità di fondi possa indirizzarsi a coloro che hanno già ricevuto il contributo regionale”.

Neonato morto trovato su nave da crociera: accusata di omicidio la madre che lavorava nell’equipaggio

Il corpo del neonato era nella cabina che la madre divideva con altro personale dell’equipaggio. I colleghi hanno dato l’allarme domenica sera, quando la nave si trovava nelle acque di Porto Santo Stefano. La donna in stato confusionale è stata portata al pronto soccorso di Grosseto le indagini continuano a terra.

La procura di Grosseto ha fermato con l’accusa di omicidio una donna di origine filippina per aver ucciso il bambino da lei partorito su una nave da crociera circa due giorni prima. La donna, secondo quanto si apprende, fa parte dell’equipaggio come cameriera e avrebbe tenuto nascosta la gravidanza. I colleghi hanno dato l’allarme domenica sera quando la nave, battente bandiera delle Bamahas, incrociava al largo dell’Argentario. A bordo sono intervenuti i carabinieri.

Il corpo del neonato era nella cabina che la madre divideva con altro personale dell’equipaggio. I carabinieri, dopo aver raggiunto in mare aperto la nave Silver Whisper con una motovedetta, hanno perquisito la cabina e altri locali della nave, effettuando anche rilievi fotografici. Sono state acquisite le prime testimonianze e le indagini ora proseguono a terra, la donna era in stato confusionale ed è stata portata al pronto soccorso di Grosseto. Stamani la procura di Grosseto ha deciso il fermo della donna che al momento si trova all’ospedale. La salma del bambino è all’obitorio del ‘Misericordia’ e potrebbe essere disposta l’autopsia. Dopo i controlli a bordo, la nave ha ripreso la navigazione verso l’Isola d’Elba.

🎧 Made in USA. L’opera dei Sonic Youth tra indie e pop, video e cinema

L’intervista a cura di Giustina Terenzi a Maria Teresa Soldani (ricercatrice specializzata in culture visuali e multimediali) autrice del libro “Made in Usa. L’opera dei Sonic Youth tra indie e pop, video e cinema” (Mimesis Edizioni)

Il libro analizza il ruolo paradigmatico della band noise/art rock Sonic Youth all’interno della cultura visuale e mediale, soprattutto degli anni ’80 e ’90. La produzione audiovisiva del quartetto travalica i contenuti musicali raccordandosi alla Pop Art, all’Appropriation Art, all’arte concettuale e al cinema underground attraverso gli esiti di una serie di collaborazioni emblematiche, soprattutto nella forma del videoclip e del film. Emersi dalla scena artistica di downtown New York di inizio anni ’80, con l’influenza del punk e della no wave, i Sonic Youth creano un sistema di relazioni che traspone e articola al proprio interno il concetto di “scena culturale”, diventando motori del paradigma di una “indie culture” che dagli Stati Uniti ha influenzato il resto del mondo. In questo network Do-It-Yourself – trans-locale ed espanso – di musicisti, artisti e film-maker, la band ha attivato strategie artistiche e comunicative più ampie incentrate sul corpo (body, corpse, youth) visto come epicentro della cultura americana, che mirano a rimettere in discussione le convenzioni di genere (come music genre, gender, film genre).

Ascolta l’intervista all’autrice Maria Teresa Soldani 🎧

Al via i lavori per far rinascere il Museo Richard Ginori di Sesto Fiorentino

Al via i lavori per il riallestimento del Museo Ginori, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori spa e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale musei della Toscana del ministero della Cultura fino al termine dei lavori.

Al via i lavori per il Museo Ginori con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice per la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita e che è chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori spa e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale musei della Toscana del ministero della Cultura fino al termine dei lavori. “A sette anni dall’acquisizione degli spazi del Museo Ginori di Sesto Fiorentino da parte dello Stato, iniziano i lavori di ristrutturazione – afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – Sin dal mio insediamento ho seguito con grande attenzione anche questo dossier e ora saluto con soddisfazione l’apertura del cantiere. Lo stanziamento da me previsto nel Piano Strategico Grandi Progetti Culturali è il segno della rinnovata attenzione verso questa realtà di rilievo internazionale da parte del governo”. L’obiettivo è l’intero riallestimento del Museo Ginori le cui straordinarie collezioni comprendono 8.000 manufatti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, una preziosa raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo, lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori, un archivio di documenti e disegni (300 del fondo Gio Ponti), una biblioteca, una biblioteca specialistica e una fototeca. “Il Museo Ginori – sottolinea Tomaso Montanari presidente della Fondazione Ginori – è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria, in un efficacissimo strumento di persuasione che ha convinto lo Stato a investire. La Fondazione è felice di assistere finalmente alla partenza del primo cantiere ed esprime la propria gratitudine al ministro Sangiuliano e alla Direzione regionale musei della Toscana, che ha la responsabilità del coordinamento dei lavori. D’intesa col Ministero della Cultura stiamo lavorando per predisporre il progetto di allestimento al fine di ridurre il più possibile il tempo che ci separa dall’apertura”. Il primo lotto di interventi dura 462 giorni. Il Cipe ha stanziato 1,9 milioni di euro dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi Progetti Culturali con 5,5 milioni consentirà il recupero integrale dell’edificio gravemente danneggiato negli anni di abbandono precedenti all’acquisizione da parte dello Stato.

Il Museo Richard Ginori fu realizzato nel 1965 su progetto dall’architetto Pier Niccolò Berardi, che lo aveva immaginato dopo la chiusura dell’antica sede della Manifattura di Doccia (1957). L’edificio è un esempio di architettura razionalista e ricorda la Stazione di Santa Maria Novella a Firenze alla cui progettazione Berardi aveva lavorato 30 anni prima col maestro Giovanni Michelucci. Oggi, la distribuzione interna del museo rispetta il progetto originario di Berardi, e i lavori di ristrutturazione architettonica, formale e di scelta dei materiali andranno in continuità col progetto originario “senza snaturare il linguaggio razionalista con il quale l’edificio è stato concepito”. “L’acquisto da parte dello Stato del Museo aziendale Richard Ginori e di tutte le collezioni – dichiara Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana – ha rappresentato il punto di svolta di una lunga vicenda volta a salvare dal degrado e ad acquisire al patrimonio pubblico un complesso museale di eccezionale interesse culturale, artistico, storico e sociale. La Direzione regionale, coadiuvata dagli uffici centrali del ministero, ha portato avanti con costanza in questi anni le diverse fasi tecniche ed amministrative necessarie per giungere finalmente all’avvio dei lavori di ristrutturazione, dai quali deriverà il nuovo assetto museografico progettato insieme alla Fondazione Ginori. Sono fiero e grato a tutti i miei collaboratori, per il lungo e difficile percorso condotto”. “Nella Ginori – spiega Eugenio Giani, presidente della Toscana – si intrecciano da tre secoli arte e lavoro, per una storia di eccellenza tutta Toscana che è riconosciuta nel mondo. I manufatti di Doccia sono sinonimo di stile e bellezza e l’inizio dei lavori del museo che esporrà queste opere nella loro sede naturale a Sesto Fiorentino, è un momento importantissimo. La Regione è impegnata attivamente per la riapertura e per la valorizzazione piena di questo patrimonio”. “A dieci anni dalla chiusura – aggiunge Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto – inizia davvero la nuova vita del Museo Ginori. Sesto e i sestesi non si sono mai rassegnati davanti al cancello chiuso, è stato fatto un lavoro importante, con un investimento economico da parte del Ministero e l’impegno condiviso con Comune e Regione per dar vita alla Fondazione”

La Regione Toscana invita a donare il sangue per evitare carenze estive

Il 2023  è stato l’anno della ripresa delle donazioni grazie a 116mila donatori e alla dedizione degli operatori sanitari. Dopo la ripresa dell’anno scorso, ora la Regione guarda alla prossima stagione estiva

In vista della stagione estiva la Regione Toscana invita i toscani a donare il sangue per evitare carenze durante il periodo delle vacanze. Dopo gli anni della pandemia, lo scorso anno ha segnato nella regione la ripresa delle donazioni. L’anno scorso sono state superate le 206mila donazioni di sangue: l’1,2% in più rispetto al 2022, ovvero oltre 45 donazioni ogni mille residenti solo per la produzione di globuli rossi contro 40 che era l’obiettivo fissato. Il 2023, continua a spiegare la Regione Toscana, è stato l’anno della ripresa delle donazioni grazie a 116mila donatori e alla dedizione degli operatori sanitari: l’89% delle donazioni sono state effettuate da iscritti ad associazioni, una tra le percentuali più alte a livello nazionale. Dopo la ripresa dell’anno scorso, ora la Regione guarda alla prossima stagione estiva. Il 2023, grazie a una strategia condivisa tra assessorato, Asl, associazioni di volontariato e Centro regionale sangue, non sono state registrate carenze estive e non è stato necessario ricorrere all’aiuto di altre regioni. Un risultato che consente di guardare con fiducia anche alla stagione calda di quest’anno. Nei primi mesi del 2024 le donazioni di sangue sono aumentate ulteriormente del 10%: sangue ma anche plasma, che costituisce un dato incoraggiante visti in numeri in calo durante la pandemia. Il plasma, si spiega ancora, è infatti fondamentale per la produzione di farmaci salvavita come le immunoglobuline, l’albumina o i fattori della coagulazione e l’aumento delle donazioni costituisce una garanzia di cura per tutti i pazienti oltre alla possibilità di proseguire i progetti di cooperazione internazionale in corso

Rock Contest 2023 | La Finale

Sopravvissute, storie e testimonianza di chi decide di volercela fare (come e con quali strumenti)