Sab 18 Mag 2024

🎧Gkn invade Firenze. Il corteo delle risposte (da avere) arriva davanti alla Regione

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🎧Gkn invade Firenze. Il corteo delle risposte (da avere) arriva davanti alla Regione
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Gkn – Oltre cinque mila persone hanno sfilato oggi pomeriggio  in corteo per le vie di Firenze, per la manifestazione organizzata dal Collettivo di fabbrica della ex Gkn di Campi Bisenzio.

I manifestanti, con bandiere, striscioni, tamburi e fumogeni, sono partiti da via Mariti, di fronte al cantiere teatro della strage del 16 febbraio scorso, e si sono diretti in via di Novoli, dove la manifestazione si doveva concludere con un presidio di fronte ai palazzi degli uffici della Regione Toscana. Alla fine un gruppo di manifestanti ha scavalcato la recinzione del palazzo della Regione accampandosi con le tende annunciando di restare ad oltranza. Altri manifestanti si sono accampati in solidarietà.

Oggetto dell’iniziativa di oggi è la proposta di legge regionale per la nascita di consorzi industriali, che secondo la Rsu potrebbe rappresentare una soluzione per lo stabilimento di Campi Bisenzio.

“Il Consiglio regionale – ha affermato Dario Salvetti (Rsu) – non ci ha ancora detto la cosa più semplice, se la discutono e quando la discutono questa legge, e se non la discutono perché non la discutono”.

Tanti giovani con pettorine viole  hanno formato un cordone di sicurezza e contenimento laterale. Molti di loro venuti direttamente dalla tendata per la Palestina che prosegue davanti a rettorato in piazza San Marco. Annunciato per martedì prossimo un controsenato accademico.

AUDIO: Alessandra, studentessa dell’Università di Firenze che ci spiega le motivazioni della partecipazione alla manifestazione della Gkn.

Alla manifestazione partecipano anche i candidati a sindaco di Firenze Sara Funaro (centrosinistra), Cecilia Del Re (Firenze Democratica), Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) e Lorenzo Masi (M5s), oltre al presidente del Consiglio comunale Luca Milani, e al consigliere per le crisi aziendali del presidente della Regione Toscana, Valerio Fabiani.

La mia speranza è che si riapra il tavolo con il governo e che venga riaperto con tutti i livelli istituzionali per dare risposte”, ha detto Funaro, rivendicando di aver partecipato anche a precedenti manifestazioni per la ex Gkn. “Mi sarebbe piaciuto – ha aggiunto – vedere anche il candidato della destra qui al fianco dei lavoratori, perché al fianco dei lavoratori dobbiamo esserci tutti. Anch’io avevo altri impegni, li ho disdetti per essere qui”. Del Re ha dichiarato il suo appoggio alla proposta di legge regionale elaborata dalla Rsu. “Noi sosteniamo questa richiesta – ha detto – ci pare il modo migliore per affrontare questo momento di grande difficoltà. Si tratterebbe di un’operazione che vuole immaginare una politica industriale diversa, basata sulla transizione ecologica, su un progetto collettivo”. Palagi ha osservato che “ci saremo aspettati in piazza anche la destra sovranista, perché si tratta di difendere posti di lavoro italiani, di fronte a chi fa speculazione finanzaria bisognerebbe sempre stare al fianco di chi lavora e col suo lavoro contribuisce alla crescita del territorio. Certo, chi sta nelle istituzioni con ruoli di governo doveva sostenere la proposta di legge del Collettivo di fabbrica”. Masi ha ricordato che “siamo stati fra i primi ad andare alla Gkn tre anni fa, con Alessandra Todde e Giuseppe Conte, avevamo prospettato un problema importantissimo e ancora oggi siamo a poco o nulla: il consorzio pubblico potrebbe essere un’ottima idea, sarebbe importante che la Regione Toscana desse ascolto a questa richiesta”.

Livorno, sequestrate 134 Fiat Topolino, avevano bandierina italiana

La notizia è riportata oggi da Il Tirreno: le Topolino  riportavano degli adesivi con la bandiera italiana, motivo per il quale Gdf e Adm hanno contestato a Stellantis la fallace indicazione sull’origine del prodotto

Riportavano degli adesivi con la bandiera italiana: per questo motivo Gdf e Adm hanno contestato a Stellantis la fallace indicazione sull’origine delle auto modello Topolino sequestrate al porto di Livorno, da Guardia di finanza e Agenzia delle dogane e dei monopoli.

In tutto si tratta di  119 Fiat Topolino e 15 Fiat Topolino Dolcevita, mezzi elettrici e guidabili anche dai quattordicenni con il patentino. La notizia è riportata oggi da Il Tirreno.

In effetti le Topolino sono prodotte   in Marocco ed erano  arrivate a Livorno su una nave merci.

“Per risolvere ogni questione è stato deciso di intervenire sui veicoli in sequestro con la rimozione dei piccoli adesivi previa autorizzazione delle Autorità”, afferma una portavoce di Stellantis. “L’adesivo in questione aveva la sola finalità di indicare l’origine imprenditoriale del prodotto – spiega Stellantis – Infatti, il design della nuova Topolino, che è una auto storica per Fiat sin dal 1936, è stato ideato e sviluppato a Torino da un team di professionisti del Centro Stile FIAT di Stellantis Europe S.p.A., società italiana. Peraltro, la Società sin dal momento della presentazione del nuovo modello è sempre stata chiara nel dichiarare che questo viene fabbricato in Marocco”.

“Riteniamo dunque di avere operato nel pieno rispetto delle norme, comunicando in modo trasparente il Paese di produzione delle Topolino, senza alcun intento decettivo nei confronti dei consumatori”.

Il sequestro è avvenuto mercoledì scorso e il reato contestato è vendita di prodotti industriali con segni mendaci, per il quale, riporta sempre Il Tirreno, risulta indagato il procuratore della Stellantis Europa. Le bandiere tricolori sulle portiere sarebbero state ritenute dagli inquirenti segni ingannevoli per il consumatore finale.

Le Topolino, destinate alle concessionarie automobilistiche per essere commercializzate sul mercato italiano, si trovano ora in stato di deposito giudiziario ai terminal Leonardo Da Vinci e alla Cilp, la Compagnia impresa lavoratori portuali, dove sono sbarcate.

Poste, presidio a Firenze contro privatizzazione, è ‘scelta scellerata’

In piazza le sigle Slc Cgil, Slp Cisl, Uil Poste, Failp Cisal, Confsal comunicazioni e Fnc Ugl. “Non è chiaro  se si è capito cosa si sta vendendo. Poste gestisce i risparmi dei cittadini, questo deve essere il punto centrale della discussione”.

“Siamo qui a protestare per dire no alla privatizzazione delle Poste  già iniziata nel 2015 con il primo 35%. Stiamo ancora aspettando che il governo ci chiami per scongiurare questo pericolo. Sarebbe un danno a società e lavoratori”, perché “lo Stato perderebbe la governance a danno di investitori privati e questo comporterebbe tagli al personale, già si parla di 6mila esuberi e ulteriori chiusure di uffici postali”.

A dirlo -Sandro Vigiani, segretario generale Slp Cisl Toscana al pesidio di lavoratori e sindacati a Firenze contro la privatizzazione delle Poste, nell’ambito della mobilitazione nazionale con manifestazioni in tutti i capoluoghi di regione davanti alle prefetture. In piazza le sigle Slc Cgil, Slp Cisl, Uil Poste, Failp Cisal, Confsal comunicazioni e Fnc Ugl.

Per Michele Mengoli di Slc Cgil Toscana, qeulla della privatizzazione delle Poste, è una scelta da ostacolare “non solo come lavoratori ma anche come cittadini”. “Non è chiaro – sottolinea – se si è capito cosa si sta vendendo. Poste gestisce i risparmi dei cittadini, questo deve essere il punto centrale della discussione”. Di privatizzazione “scellerata”, parla Paolo Roccabianca, segretario generale Uil Poste Toscana. ”

Non ci fermeremo con questo presidio e andremo avanti con la nostra battaglia. Il 30 maggio saremo davanti al Mef, che dovrà riceverci”. “Poste non solo è la più grande azienda italiana – conclude Lorenzo Nardi, segretario regionale Fnc Ugl – ma anche un’azienda a vocazione sociale”, che verrebbe a mancare con la privatizzazione. “Si andrebbe a cercare il mero profitto con tagli nei posti più disagiati, come i paesi di montagna o quelli più piccoli, con la chiusura di sportelli e la perdita della consegna della corrispondenza”.

Strage Georgofili: un ricco programma per ricordare il trentunesimo anniversario

E’ un programma ricco di iniziative e appuntamenti quello promosso dalla Regione Toscana e dall’Associazione tra i familiari delle vittime per ricordare il trentunesimo anniversario della strage mafiosa di via dei Georgofili a Firenze, lo scoppio del furgone imbottito di esplosivo che provocò 5 vittime e 35 feriti.

 

Si inizia alle 9.30 di venerdì 24 maggio nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze con i saluti istituzionali del presidente della Regione, del sindaco di Firenze e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale.
A seguire la doppia intervista all’assessore regionale alla legalità e al presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili.  Poi i ricordi di quella notte della maestra Mangani e di Giacomo Di Girolamo, il ricordo di Giovanna Maggiani Chelli, un dialogo tra la giornalista e scrittrice Valeria Scafetta e il magistrato Maria Monteleone.
Chiuderanno la mattinata le interviste a Katy Wang dell’Ufficio di presidenza del Parlamento degli studenti della Toscana e a Shasika (Sole) Weerasinghe, portavoce regionale delle consulte studentesche. Secondo il presidente della Regione e l’assessore regionale alla legalità, quello di promuovere il ricordo è un compito che spetta alle istituzioni e la Toscana anche quest’anno lo fa nel migliore dei modi, proponendo un programma ricco e articolato in numerose iniziative organizzate sul territorio e non soltanto a Firenze. Tutte le proposte sono il frutto della proficua collaborazione con il Centro di documentazione cultura della legalità democratica, con Avviso pubblico (Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione), con l’Ufficio scolastico regionale e con il supporto di Fondazione sistema Toscana oltre che della piena sintonia con l’Associazione tra i familiari delle vittime con la quale anche quest’anno la Regione ha redatto un programma ricco di appuntamenti e di qualità.
L’auspicio è che siano in tanti coloro che vi prenderanno parte, che è il modo migliore per riaffermare ancora una volta che le istituzioni e i cittadini rispondono con l’unità e la legalità all’attacco della mafia e della criminalità organizzata, che non possono in alcun modo prevalere.

Ed ecco le altre iniziative in programma

Sabato 18 La Romola, San Casciano Val di Pesa alle 21: serata a cura dell’Associazione tra i familiari delle vittime della Strage di Via dei georgofili con Spettacolo Teatrale NON AI MORTI MA AI VIVI di e con Matteo Pecorini e Francesco Chiantese. Partecipano alla serata i ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Ippolito Nievo” di San Casciano Val di Pesa e un  gruppo musicale della Filarmonica “Vincenzo Bellini” di Scandicci.

Domenica 26 in Piazza della Signoria a Firenze alle 21 Nel tempo che ci resta, elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Testo e regia Cesar Brie con Cesar Brie, Marco Colombo Bolla, Elena d’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nobile. Produzione Campo Teatrale – Teatro dell’Elfo. A seguire il concerto La cura? La cultura, contro le mafie: rimedi, canzoni e riflessioni di e con Letizia Fuochi, voce e chitarra e con Francesco Frank Cusumano, chitarra. Iniziativa realizzata grazie al contributo di Fondazione CR Firenze. All’approssimarsi delle ore 1.04 del 27 maggio da Palazzo Vecchio si dirigerà verso via dei Georgofili il consueto corteo istituzionale, insieme ai familiari delle vittime, per la deposizione di una corona commemorativa.

Lunedì 27 a La Romola, San Casciano Val di Pesa alle 8: Santa Messa in suffragio delle vittime nella chiesa di S. Maria alla Romola e a seguire omaggio alle tombe della famiglia Nencioni e di Dario Capolicchio nel cimitero di Sarzanello a Sarzana, in Liguria. Segue un incontro presso il
Giardino de Il Tramonto della Romola con gli alunni della Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Cerbaia, comune di San Casciano in Val di Pesa, che con l’Associazione hanno lavorato sulla Memoria della Strage. Alle 10.30 nella Chiesa di S. Carlo (via dei Calzaiuoli, Firenze) Santa Messa in suffragio delle vittime. Dalle 11.30 alle 13 e dalle 15 alle 18 apertura al pubblico della Sede dell’accademia e della mostra fotografica “27 maggio 1993”. Alle 12.00 la proiezione del filmato documentario sull’atto dinamitardo e sulla ricostruzione della Sede. Visita della Sala Luciano Guarnieri e della Mostra permanente “27 maggio 1993 – disegni e acquerelli di Luciano
Guarnieri. La proiezione del filmato e la visita alla Mostra permanente verranno riproposte alle ore 15.00 ed alle ore 16.30. La mostra fotografica resterà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino a venerdì 7 giugno 2024 (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dalle 18 Memoria e ricercadella verità oltre il colpo di spugna, un’iniziativa a curadell’Associazione della Strage dei Georgofili, Movimento Agende Rosse eAntimafiaduemila con i saluti del Sindaco di Firenze, di Luigi Dainelli Presidente della Associazione dei Georgofili e di Salvatore Borsellino Presidente di Movimento Agende Rosse. Intervento dell’avvocato Danilo Ammannato legale dell’associazione dei familiari delle vittile della Strage dei Georgofili. Intervento di Giorgio Bongiovanni direttore della rivista Antimafiaduemila. Presentazione del libro “Il colpo di spugna”, interventi degli autori Nino di Matteo Sostituto procuratore presso la Dna di Roma e Saverio Lodato giornalista e scrittore. Nel corso della serata verranno proiettati video in ricordo e quale tributo a Giovanna Maggiani Chelli e al giornalista Andrea Purgatori.
Lunetta Savino e Luca Zingaretti leggeranno il brano “Chi siamo noi chi sono loro” tratto dal libro “Il patto sporco” di Di Matteo e Lodato. Moderatore Giuseppe Galasso.

Martedì 28 alle 20.45 al Teatro delle spiagge in via del Pesciolino 26/a  a Firenze Edizioni Piagge presenta “Il Paese nelle mani. Cronaca d’Italia in sette stragi di mafia” di Nicola Zavagli – Lettura scenica di Beatrice Visibelli Compagnia Teatri d’Imbarco.

Tendata pro Palestina, Firenze Rinasce: i ragazzi sono la nostra voce, diciamo grazie al loro coraggio

Il candidato sindaco De Giuli in un comunicato: “Noi di Firenze Rinasce siamo con loro, a sostegno delle loro idee in cui ritroviamo completamente, e con il loro coraggio di metterci la faccia e i corpi per denunciare un massacro disumano”

“Mentre le ipocrisie dei potenti assistono indifferenti al massacro quotidiano di civili inermi a Gaza e Rafah, è dai giovani universitari ancora una volta che viene la speranza di un mondo migliore. Noi di Firenze Rinasce siamo con loro, a sostegno delle loro idee in cui ritroviamo completamente, e con il loro coraggio di metterci la faccia e i corpi per denunciare un massacro disumano” Lo afferma Alessandro de Giuli, candidato sindaco della Lista Firenze Rinasce.

“A loro dunque esprimiamo tutta la nostra solidarietà, vicinanza, e comprensione, nel disinteresse generale e mentre la campagna elettorale parla d’altro o ha paura di compromettersi” dice De Giuli.

Che conclude “noi di Firenze Rinasce non abbiamo paura di dire che sono dalla parte giusta della storia, e di affermare che se non parla di questo la campagna elettorale non parla di niente. Perché Gaza, Rafah e gli altri teatri di guerra rispondono alle stesse logiche che determinano le condizioni di invisibilità di Firenze e le difficoltà dei cittadini fiorentini. In quei teatri bellici, come a Brozzi, a comandare sono gli interessi della finanza transglobale che fa affari sulle guerre come sugli Air B&B, o sulla precarizzazione del lavoro. Fin quando non ci si renderà conto di questo tutto sarà inutile!”

Firenze, terzo giorno della ‘tendata’ pro Palestina in p.zza San Marco

Continua la protesta per la Palestina a Firenze da parte dei Collettivi di studenti dell’Università di Firenze, della sezione distaccata in città dei dottorandi della Scuola Normale di Pisa e dell’università europea. ‘Spiace silenzio rettrice Firenze’ dicono gli organizzatori che rivelano  ‘rettrice dell’Iue è venuta a trovarci’.

Terzo giorno di  protesta per la Palestina a Firenze da parte dei Collettivi di studenti dell’Università di Firenze, della sezione distaccata in città dei dottorandi della Scuola Normale di Pisa e dell’università europea. Dal 15 maggio in piazza San Marco, di fronte al rettorato, sono state installate una ventina di tende.

La protesta ‘non è solo contro il genocidio dei palestinesi, ma chiede agli atenei di interrompere ogni forma di collaborazione con le università di Israele e con le aziende del settore della difesa in Italia’.

“Abbiamo avuto sviluppi positivi, la rettrice dell‘Istituto europeo è venuta qui e ha legittimato la piazza – ha dichiarato Aida Kapetanovic, una degli organizzatori della protesta – Per la Scuola Normale superiore questo processo è già in corso, è iniziato con una mozione approvata dal senato accademico a fine marzo che chiamava un cessate il fuoco. Purtroppo l’unica che non proferisce parola è la rettrice dell’università di Firenze e questo ci dispiace”. “Siamo qui per richiedere alle nostre istituzioni accademiche cose ben precise, prendere una posizione netta riguardo a ciò che sta succedendo in Palestina, esprimersi contro il genocidio nei confronti del popolo palestinese – ha aggiunto – Chiediamo che le nostre accademie recedano da tutti gli accordi con le università di Israele e con le aziende del settore militare. Inoltre vogliamo che venga impedito un utilizzo improprio dell’accusa di antisemitismo per garantire il diritto di protesta e il diritto di critica all’operato del governo israeliano”.

Un altro degli organizzatori, Arturo Gambassi, ha annunciato “una mozione per il prossimo Senato accademico del 21 maggio in cui chiederemo il riconoscimento della tragicità della situazione in Palestina, a Gaza, e l’istituzione di una commissione che valuti, accordo per accordo, l’intesa tra l’Università di Firenze e Israele. Tutto ciò per andare verso una sospensione temporale o la cancellazione degli accordi. Speriamo che la rettrice abbia le stesse capacità di dialogo e apertura dei dipartimenti della Normale e dell’Istituto Universitario europeo”.

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