Ven 17 Mag 2024

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Perù, le ragazze italiane ora sono in un ostello

Toscana, quattro ragazze italiane, di cui una di Firenze, durante il loro viaggio in Perù sono rimaste bloccate, quasi 48 ore, a causa del tentato golpe e dei gravi disordini nello Stato sudamericano.

Le ragazze italiane erano bloccate a bordo di un autobus, nello sperduto villaggio rurale di Checacupe, con altre persone che, come loro, stavano provando a raggiungere la Bolivia.

La disavventura delle giovani, tre romagnole e una fiorentina, si sta avviando verso una soluzione: l’ambasciata a Lima, in raccordo con la Farnesina, si è attivata e sono state trasferite in ostello, da qui la polizia locale cercherà di portarle all’aeroporto di Cusco.

La vicenda

Lunedì sera, intorno alle 23 locali, il pullman si è trovato improvvisamente di fronte un muro di terra che impediva il passaggio, rimanendo incolonnato in una fila di veicoli lunga diversi chilometri.

Era uno dei tanti ‘bloqueos’ per cui il governo ha deciso, di fronte alle barricate poste sulle principali vie di comunicazione del Paese dai sostenitori dell’ex presidente Pedo Castillo, di decretare lo stato di emergenza di tutta la rete stradale.

La testimonianza delle ragazze

“Ci siamo trovate davanti manifestanti di paesini dove parlano ancora la lingua antica peruviana”, hanno raccontato le ragazze italiane, Giulia Opizzi, Martina Meoni e le sorelle Federica e Lorenza Zani.

“Con noi c’era gente che non aveva più soldi per mangiare, persone che non riuscivano a tornare a casa, a prendere un aereo ed eravamo senza servizi igienici”.

Insieme a loro, anche cileni, americani, colombiani, argentini, giapponesi. Dopo un inutile tentativo di dialogo con i manifestanti e appelli lanciati via social (solo Giulia poteva ancora utilizzare il cellulare per comunicare con l’Italia) è scattato un intervento da parte della polizia peruviana, per cercare di riportare a Cusco il bus.

“Adesso è arrivata la polizia e ci ha detto che forse dovremo tornare a Cusco”, ha detto Opizzi, preoccupata però di dover tornare nella città da dove erano ripartite per l’ultima tappa che le avrebbe dovute portare sulle sponde boliviane del lago Titicaca.

“A Cusco la situazione non è sicura ci sono forti proteste anche lì, c’è molta rabbia tra la gente”, ha spiegato. Il contesto nella zona del blocco non è stato invece particolarmente violento: “Si tratta di un centinaio di persone non armate, per lo più anziani, che si alternano nel picchetto”.

In seguito le quattro ragazze sono state trasferite in un ostello vicino al villaggio”.

“Trasferimento reso possibile, ha confermato Opizzi “grazie all’opera di sensibilizzazione realizzata dall’ambasciata d’Italia presso la polizia peruviana”. Attualmente sul territorio del Paese si troverebbero una cinquantina circa di cittadini italiani, in situazioni tuttavia molto meno complicate.

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