Sab 20 Apr 2024

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Paga in ritardo da mesi: presidio edili appalti A1 in Mugello

La Fillea Cgil ha convocato una manifestazione, con presidio, per domani 11 maggio dalle ore 10 alle ore 13 al Campo Base di Pavimental spa in località Cornocchio, nel comune di Barberino di Mugello (Firenze).

Il motivo, spiega una nota del sindacato, è che i “lavoratori (circa 40) non sono stati retribuiti (nonostante abbiano lavorato e alcuni stiano ancora lavorando) per diversi mesi, alcuni addirittura non ricevono paga  dal mese di novembre 2017”.
Al presidio saranno presenti i dipendenti della ‘G’ Costruzioni di Fano (Pesaro e Urbino), che hanno lavorato in subappalto a Pavimental Spa per i lavori commissionati da Autostrade per l’Italia Spa, per la realizzazione dei lotti 0-1-2 dell’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A1, nel tratto Barberino di Mugello-Firenze.

“Nonostante le reiterate richieste di pagamento nei confronti di Pavimental e di Autostrade per l’Italia – spiega ancora la sigla Fillea Cgil -, ad oggi nessuno è intervenuto, nonostante le leggi prevedano che committente e appaltatore, responsabili in solido con l’Impresa ‘G’ costruzioni, si facciano carico di assolvere a questo obbligo”. “Noi – prosegue – come Fillea Cgil chiediamo che il rup di Autostrade (il responsabile unico del procedimento) e la direzione del Cantiere Pavimental, oltre ad intervenire per pagare subito i lavoratori, rendano conto di come si sia potuti arrivare alla suddetta situazione visto che la legge sugli appalti pubblici prevede procedure di controllo stringenti a tutela dei lavoratori”.

“Sempre più spesso nelle Grandi opere infrastrutturali – commenta il sindacato – assistiamo ad uno stillicidio di lavoratori che rimangono con i loro problemi legati al pagamento del salario, e che purtroppo debbono rinunciare al lavoro come è stato nel caso dei lavoratori di Nodavia (cantiere Tav Firenze) che, non potendo sopportare la situazione di mancanza di liquidità, decidono di dimettersi per accedere alla disoccupazione. Per noi l’attività dell’impresa non si finanzia con gli stipendi dei lavoratori. Noi vorremmo che chi ha responsabilità se le assuma, chi deve pagare paghi, e se il lavoro c’è non si lascino andare via professionalità importanti.

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