Sab 20 Apr 2024

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Nasce il distretto biologico di Fiesole

100 le aziende agricole presenti nel comune di Fiesole, molte delle quali sono autentici centri di eccellenza. Di queste aziende ben 30 sono già certificate alla produzione con metodo biologico o in conversione

Nasce un nuovo distretto biologico in Toscana. La sua ubicazione è speciale: siamo infatti nelle colline che si affacciano su Firenze dal versante orientale, quelle che fanno parte del comune di Fiesole.

Il distretto biologico di Fiesole ha preso il via con un pronunciamento del consiglio comunale di una settimana fa, ma oggi è stato tenuto ufficialmente a battesimo in Regione.

“Il varo di un distretto biologico in un comune così conosciuto per le sue bellezze storiche, artistiche e culturali è un segnale importante per tutto il settore” ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. “Questa scelta – ha aggiunto – dimostra che il futuro della nostra agricoltura e dell’intera Toscana è nella valorizzazione di un’agricoltura sostenibile e biologica, attenta al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio”.

Sono 100 le aziende agricole presenti nel comune di Fiesole, molte delle quali sono autentici centri di eccellenza in particolare per la coltura dell’olivo che rappresenta il 60% della superficie agricola complessiva (pari a circa 1.400 ettari). Di queste aziende ben 30 sono già certificate alla produzione con metodo biologico o in conversione, altre sono in conversione.

E in questo percorso di progressivo passaggio al biologico si inserisce anche il processo per la costituzione del distretto, le cui basi sono state gettate a partire dal 2015 da alcune aziende agricole e dall’Associazione Cittadini per Fiesole. Il Comune ha accolto volentieri questo processo, ritenendolo consonante con i propri indirizzi: non a caso già da due anni nelle mense scolastiche è previsto l’utilizzo prevalente di cibi biologici. Di qui la maturazione del percorso amministrativo che ha prodotto la delibera approvata: “Il Consiglio Comunale – si legge – riconosce l’intero territorio fiesolano quale sistema produttivo locale a spiccata vocazione agricola, nel quale è significativa la produzione con metodo biologico, e lo individua quale strumento fondamentale di sviluppo sostenibile, di tutela dell’ambiente e della salute, di promozione del territorio, denominandolo “Distretto Biologico di Fiesole”.

Il distretto si inserisce quindi in un territorio già fortemente sensibilizzato: la costituzione del Distretto è stata preceduta dal riconoscimento delle Spighe Verdi assegnato al Comune di Fiesole da Fee, Fondazione per l’Educazione Ambientale Italia a quei Comuni che hanno rispettato criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.

“Consideriamo la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini elemento imprescindibile di qualsiasi scelta strategica per il territorio: per questo ci siamo impegnati fortemente per la nascita del distretto” così ha commentato il sindaco del Comune di Fiesole Anna Ravoni.

“La promozione della “cultura del biologico” –  ha aggiunto l’assessore allo sviluppo economico  Stefania Iacomi – è uno dei percorsi attuabili per individuare opportunità e soluzioni, nella direzione di un modello di sviluppo attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilità ambientale ed alla valorizzazione delle differenze locali e, quindi, alla qualità della vita. La costituzione di un distretto biologico significa, di fatto, convogliare una “rete” di interessi di una pluralità di soggetti diversi su un progetto condiviso e su obbiettivi comuni, che permetterà la crescita delle potenzialità di tutti gli operatori; significa anche caratterizzare in modo forte il territorio fiesolano, alle porte di Firenze, facendo così da richiamo per una particolare tipologia di turismo, quello rurale e esperienziale, certamente in crescita”.

Il nuovo distretto si inserisce in un contesto fortemente favorevole al biologico: in Toscana le aziende biologiche sono oltre 5.000 mentre la stessa data la superficie destinata a biologico (e in conversione) in Toscana è di oltre 125 mila ettari.

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