Ven 29 Mar 2024

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Miur: premiate le eccellenze toscane dell’Università

Sono 20 i dipartimenti degli atenei della regione selezionati dall’Anvur (l’agenzia nazionale di valutazione dell’università e della ricerca) e premiati con l’assegnazione del Fondo del Miur per un totale di risorse nei 5 anni pari a 150 milioni di euro.

Il Miur ha annunciato quali sono le 180 strutture di ricerca d’eccellenza del nostro Paese che dal 2018 al 2022 riceveranno risorse aggiuntive. Hanno presentato domanda per i finanziamenti, inviando i loro progetti di ricerca, 350 dipartimenti inseriti in un elenco stilato dall’Anvur. A raggiungere il maggior numero di dipartimenti in Toscana è stata l’Università di Firenze, con ben nove strutture selezionate in particolare per le materie scientifiche e mediche che riceveranno 14 milioni di euro ogni anno un quinquennio.  L’Università di Firenze si attesta quindi al 5% rispetto al complesso delle assegnazioni con un incremento rispetto al suo standard di qualità, pari al 3,53% del Fondo di finanziamento ordinario basata sulla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr).

“Un risultato che ci dà ulteriore consapevolezza della qualità della ricerca svolta nelle nostre strutture” commenta con soddisfazione il rettore Luigi Dei sottolineando come i finanziamenti saranno investiti “in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione”. Sono quattro invece i dipartimenti di eccellenza dell’Università di Siena: biotecnologie chimica e farmacia, biotecnologie mediche, filologia e critica delle letterature antiche e moderne, scienze sociali, politiche e cognitive. A loro andranno complessivamente 5 milioni di euro annui. All’Ateneo di Pisa vengono premiate ingegneria dell’informazione e civiltà e forme del sapere, mentre la Scuola Normale Superiore si afferma «dipartimento di eccellenza» per scienze matematiche e naturali e per scienze umane e la Scuola Superiore Sant’Anna primeggia invece con scienze sperimentali e applicate e scienze sociali.  “Con questi fondi aggiuntivi- commentano Vincenzo Barone e Pierdomenico Perata, rispettivamente direttore della Normale e rettore del Sant’Anna – potremo valorizzare le professionalità, reclutando giovani ricercatori e con ulteriori benefici per i nostri allievi e, in prospettiva, per l’Italia: formazione e ricerca sono asset strategici che adesso trovano un ulteriore e importante sostegno finanziario”.

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