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Mar 7 Ott 2025
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ToscanaCulturaMazzi: 'su Teatro Toscana da palazzo Vecchio nessuna apertura a dialogo'

Mazzi: ‘su Teatro Toscana da palazzo Vecchio nessuna apertura a dialogo’

Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi a margine di un’iniziativa a Firenze.  ‘Condividere significa dialogo” sul Tataro della toscana ” non c’è stato’

Sul Teatro della Toscana, ente che riunisce i teatri della Pergola, di Rifredi ed Era, “ci aspettavamo un’apertura al dialogo che non c’è stata. Tutte le decisioni sono state prese all’insaputa nostra. Il primo che è andato a incontrare la sindaca sono stato io, abbiamo dato la massima disponibilità. Lei mi ha messo di fronte a questo primo incontro a tutte le decisioni che aveva preso, a tutte le persone che aveva già nominato: io le ho detto che questo non era condividere. Siamo due istituzioni, condividere vuol dire dialogare”. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi a margine di un’iniziativa a Firenze.

Mazzi ha risposto anche a chi gli chiedeva se condividesse la parola ‘infantile’ che il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha usato parlando della sindaca Sara Funaro: “Io non posso rispondere su questo – ha spiegato – Io uso una parola diversa, ‘abitudine’. Secondo me Funaro si è trovata di fronte a una situazione imprevista, si è stupita che una modalità di fare che veniva usata in precedenza, all’improvviso non funzionasse più. Nel tempo c’era realtà un po’ consociativa per cui loro comunicavano: il Comune comunicava alla Regione, che comunicava al Ministero della Cultura. Erano tre telefonate”.

Alla Pergola “il direttore era stato voluto fortemente dal sindaco Nardella” ma “all’improvviso e senza una motivazione vera è stato attaccato, aggredito e di fatto cacciato. Questo non è un segno di dialogo. Per noi, il dialogo deve essere dialogo”.
“Noi non entriamo in quello che è stato deciso da una commissione”, ha poi detto Mazzi ricordando il momento in cui la Pergola è stata declassata dal rango di teatro nazionale a teatro delle città e questo “la dice lunga sul fatto che si insinui che noi avremmo dovuto interferire nella commissione”, “ciò “vuol dire che qualcuno prima interveniva, per noi le commissioni sono insindacabili. Poi il ricorso al Tar è un diritto” ma andare per giudici “credo che rallenterà e non farà bene alla cultura”.