Gio 25 Apr 2024

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Massa, arrestato sedicente Guru, plagiava donne sostenendo di avere ‘doti divine’

Massa, l’uomo aveva indotto le vittime, perlopiù tutte giovani donne a credersi protagoniste di un “progetto divino” di rinnovamento della Chiesa allo solo scopo di  farsi dare del denaro. Contestato un giro di 2 milioni di euro. Il 42enne è accusato di truffa e circonvenzione di incapace.

Si fingeva ‘guida spirituale’ dalle potenti ‘doti divine’ per plagiare numerose
donne, diventate a lui ‘devote’. Questa la truffa scoperta dalla squadra mobile di Massa, con un giro di circa 2 milioni di euro, che ha portato all’arresto ai domiciliari di un 42enne, un ex agente assicurativo della provincia di Alessandria.

L’uomo aveva indotto le vittime, perlopiù tutte giovani donne a credersi protagoniste di un “progetto divino” di rinnovamento della Chiesa, che presupponeva la formazione di nuove “sacre famiglie” di cui, per volere divino, sarebbe stato il capostipite. Ma per la polizia tutto ciò era al solo scopo di circuire le malcapitate fedeli e farsi dare del denaro.

Nella messinscena, secondo quanto appurato dalla polizia di Massa, faceva credere di collaborare con preti esorcisti inesistenti, gestendo falsi account di posta elettronica con nomi di fantasia: Don Paolo, Don Carlos da Cracovia, Don Josè dalPortogallo; inventava pure lotte notturne con ‘demoni’ che intendevano ostacolare il suo ‘progetto divino’; fingeva viaggi nel regno dei Cieli al cospetto di Dio, dispensava salmi e preghiere per le fedeli, che passavano ore a pregare per lui affinché potesse liberarsi dei ‘lacci’ del demonio dietro ovviamente versamenti di denaro effettuati dalle fedeli del gruppo di preghiera su tessere postepay, di cui aveva la piena disponibilità.

Ora il guru è agli arresti domiciliari nella sua abitazione in provincia di Alessandria.

Sempre secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile di Massa, erano tanti gli stratagemmi adottati dal guru, come la storia della grave situazione di salute di uno dei finti ministri di culto, l’inesistente Don Paolo, colto da ben due infarti e ricoverato in fin di vita, il tutto per fare leva sul sentimento religioso di ‘pietà umana’ e spillare ovviamente altro denaro.

L’uomo, ad esempio, era riuscito a farsi consegnare, in più tranche, la somma di oltre 1 milione di euro, facendo credere ad una devota che sul suo patrimonio vi fosse un maleficio e che il denaro andasse “purificato” e quindi consegnato a lui. Centinaia di mail e telefonate, intercorse tra l’indagato e le sue vittime, analizzate dagli uomini della squadra mobile di Massa, hanno permesso la ricostruzione di tutti i movimenti di denaro effettuati dall’uomo, per circa 2 milioni di euro, e scoperto l’acquisto di beni personali, tra cui anche diverse autovetture. Il 42enne è accusato di truffa e circonvenzione di incapace.

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