Il rito funebre si è svolto a Pontasserchio, nel parco della pace Tiziano Terzani, alla presenza di circa 400 persone. La bara decorata con bandiera palestinese e kefiah, un richiamo alla solidarietà e al dolore collettivo.
Il funerale di Marah, la giovane ragazza palestinese morta per grave deperimento fisico, si è svolto con grande partecipazione mercoledì mattina nel parco della pace Tiziano Terzani a Pontasserchio, frazione del Comune di San Giuliano Terme. Alla cerimonia hanno preso parte circa 400 persone, tra familiari, amici, attivisti e cittadini comuni, radunatisi per rendere omaggio e testimoniare la vicinanza al dolore della famiglia. Sulla bara di Marah erano poste la bandiera palestinese e una kefiah bianca e nera, insieme a tanti fiori portati dagli abitanti della zona, simboli di identità, resistenza e solidarietà verso la causa palestinese. Un momento di grande commozione che ha trasformato il parco in un luogo di memoria e riflessione. La madre di Marah, presente alla cerimonia, ha descritto la figlia come simbolo della sofferenza di un intero popolo, lanciando un appello appassionato alla pace e alla giustizia. La ragazza, con la sua tragica storia, ha acceso i riflettori sulle difficili condizioni di vita dei palestinesi, suscitando reazioni di solidarietà sia a livello locale che internazionale. Attivisti per i diritti umani e associazioni di solidarietà hanno espresso cordoglio e richieste di maggiore attenzione verso le crisi umanitarie che coinvolgono la regione palestinese. Anche in Italia sono in corso iniziative per mantenere viva la memoria di Marah e sostenere le persone che soffrono in situazioni analoghe. Questa cerimonia funebre rappresenta non solo un momento di addio, ma un forte richiamo alla necessità di pace, diritti e riconoscimento per un popolo da troppo tempo segnato da dolore e conflitti.
“Lo Stato di Israele sta affamando i palestinesi e l’occupazione israeliana di Gaza usa come arma di guerra cibo e acqua commettendo crimini di guerra contro i palestinesi e per cancellare la presenza dei palestinesi”. Lo ha detto il portavoce dell’ambasciatrice palestinese italiana, Mona Abusmara, intervenendo ai funerali di Marah Abu Zhuri.
“Non siamo antisemiti. Siamo contro l’occupazione illegale di Gaza da parte del governo di Israele e chiediamo che non siano più fornite armi a Tel Aviv”. Lo ha detto l’imam di Firenze Izzedin che è anche presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia intervenendo al funerale.
Continueremo con le nostre eccellenze sanitarie a curare bambini e cittadini palestinesi e sono qui per ribadire che la Toscana riconosce lo Stato di Palestina. Spero che il nostro governo faccia altrettanto, e per difendere i nostri ottimi medici finiti nel mirino di un attacco sconsiderato da parte delle autorità sanitarie israeliane”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani,