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Gio 24 Lug 2025
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ToscanaMovimentiManifestazione davanti base Camp Darby, in 1500 contro il riarmo

Manifestazione davanti base Camp Darby, in 1500 contro il riarmo

In 1500, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi alla manifestazione regionale pacifista della rete Stop rearm Europe davanti alla base americana di Camp Darby, a Pisa. Una manifestazione trasversale che ha riunito tante associazioni, reti, movimenti, Ong, provenienti da varie parti della Toscana, insieme a Cgil, Movimento no base, ‘Nonne in lotta’, oltre a sigle politiche e partiti della sinistra e dCgilel centrosinistra, il sindacalismo di base. Presenti, tra gli altri, anche il leader di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo e la capogruppo M5s in Consiglio regionale Irene Galletti.

Tra gli interventi, si spiega in una nota, non sono mancati il ricordo a trent’anni dal genocidio di Srebrenica e la solidarietà al popolo palestinese. I manifestanti hanno poi esposto lunghe bandiere della pace e della Palestina. Dal palco Raffaella Bolini, portavoce della rete Stop rearm Europe che ha promosso la manifestazione, ha sottolineato “l’urgenza di una mobilitazione che vada oltre i confini nazionali contro le politiche di riarmo dell’Unione europea e in particolare contro la scelta dei Paesi aderenti alla Nato di innalzare le spese militari al 5% del Pil, una vera e propria sciagura che darà il colpo di grazia a tutto il sistema di welfare su cui si regge il nostro Paese”.

“La Cgil toscana è qui insieme a tante altre persone per dire che non vogliamo assolutamente che il nostro lavoro e le nostre vite siano utilizzate per il riarmo”, ha detto Anna Maria Romano, della segreteria regionale della Cgil.

“Abbiamo aderito con convinzione alla manifestazione come Movimento 5 Stelle e come cittadini toscani – ha sottolineato Galletti -, per dire basta a un sistema che investe miliardi nella guerra e abbandona i diritti fondamentali delle persone. E’ semplicemente folle destinare il 5% del Pil europeo, oltre 500 miliardi di euro all’anno, al riarmo e a infrastrutture a servizio della guerra, mentre si lasciano indietro sanità, scuola, transizione ecologica, piccole imprese. M5s è fedele alla causa della pace e vicini a chi, come Francesca Albanese e numerosi testimoni internazionali, denuncia il massacro del popolo palestinese, l’occupazione e le complicità economiche e militari dell’Occidente e troviamo scandaloso che il governo Meloni sia diventato un ingranaggio dell’economia della guerra”.