Mer 1 Mag 2024

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“Lettera di un teatrante in merito alla manifestazione ‘Io apro’ in piazza Santa Croce”

Firenze, pubblichiamo in versione integrale una lettera che Marco Predieri, che si autodefinisce un “Giullare e teatrante” ci ha inviato a proposito della manifestazione ‘Io apro’ in piazza Santa Croce.

“Cari amici, gentili spettatori, educato pubblico del teatro e dello spettacolo dal vivo – si legge nella lettera – Abbiamo appena annunciato, con un po’ di emozione, la riapertura delle nostre sale, il ritorno ai musei, la possibilità di fruire ordinatamente e in sicurezza di mostre, biblioteche, cinema, teatri, sale concerti. Esercizi, che non sono mangiatoie, gestiti sempre con grande rispetto per il pubblico, prudenza, ONESTA’ (perché qui nessuno fa nero o presenta liste di conto su foglietti di carta) … che mantengono una coscienza civile di questo nostro sregolato paese”.

“Ebbene sappiate che questo annuncio, atteso con sacrificio, con pudore, a cui arriviamo dopo aver speso risorse, tempo, consumato pazienza (dopo un anno e mezzo in cui voi non avete potuto fruire di questi beni e servizi e noi lavoratori non abbiamo potuto lavorare, ottenendo, nei casi più fortunati un paio di migliaia di euro, in oltre 16 mesi di non lavoro, di “sussidi”, qualcuno persino zero, casse integrazioni pagate con ritardi stratosferici) potrebbe essere tutto uno scherzo. Si abbiamo scherzato, perché forse non potremo aprire e non potremo farlo perché I PREFETTI E LA POLITICA, GLI AMMINISTRATORI (e qui non mi interessa proprio di che colore siano) E IL GOVERNO, hanno deciso e stanno decidendo che in piazza si può andare tranquillamente senza regole, assembrandosi e ballando, baciandosi, sputazzandosi in faccia senza alcuna protezione, scambiandosi canne e bottigliette di birra … purché, ovviamente, si festeggi uno scudetto o si usa violenza contro il bene e la salute comune, ovviamente solo e in quanto “giovani ” (quei giovani però, quel tipo di giovani lì, se sei un giovane attore devi morire) e gestori di ristoranti (ma solo quei gestori, quelli lì, quelli che se ne sono sempre fregati delle norme e del buon trattamento dei propri clienti)”.

“La violenza vince sempre. – continua la lettera – Ecco se queste concessioni allegre e tanto amate da prefetti e politici poi porteranno impennate nuove di contagi, se andremo in zona arancione o forse zona rossa … a questi gaudenti non succederà nulla, continueranno a fregarsene e festeggiare, facendosi anche pubblicità e magari strappando un seggio in parlamento prossimamente … ma noi avremo scherzato. Noi teatri, cinema, mostre, musei, palestre, piscine … noi dovremo RESTARE CHIUSI di nuovo, perché NOI SIAMO GLI UNTORI, la cultura, l’infetto grave. Noi che abbiamo speso migliaia di euro per adeguare le nostre strutture, comprare sanificatori d’aria costosissimi (giusto ieri al Teatro di Cestello abbiamo sballato e messo in funzioni migliaia di euro che giacevano in teatro da ottobre scorso, quando già avevamo scherzato dicendo che avremmo riaperto e addirittura annunciato una stagione)”.

“Noi si sa siamo giullari e scherziamo sempre! Ecco allora cari amici, spettatori, fruitori di luoghi di cultura, sappiate che le annunciate riaperture potrebbero verosimilmente essere uno scherzo, perché dovremo pagare le scelte di Prefetti e Politici! Del resto, il capro espiatorio si trova sempre e in un paese dove ormai si vive con il più alto tasso di alfabetizzazione d’Europa è anche facilissimo individuare chi lasciar morire… Tanto tutt’al più quelli là, quelli strani dello spettacolo dal vivo, se manifestano lo fanno con i bauli in piazza, ben distanziati, tutti ordinati, bellini, puliti, rispettosi, con le loro mascherine, a volte anche plissettate e soprattutto entro gli orari del coprifuoco. Quelli là tanto stanno buoni non rompono, sono educati”.

“Sapete che c’è signori prefetti e politici … poi l’educazione prima o poi finisce, come la pazienza. – conclude la lettera – Con voi invece amici e spettatori non possiamo che scusarci, per colpe non nostre, se avremo scherzato ancora una volta e dovremo rimandare all’infinto il nostro atteso, agognato, sognato incontro, in piena sicurezza. Nel frattempo, molti di noi saranno morti o costretti a cambiare mestiere, che tanto ormai è appurata la nostra inutilità sociale e del resto si sa … la cultura non si mangia! Grazie Prefetti, grazie politici, grazie amministratori locali!”.

Marco Predieri – Giullare e teatrante (nuoce gravemente alla salute)

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