Gio 25 Apr 2024

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La Grapich Novel ‘Donne in marcia’ al Pisa Book Festival

L’autrice Alessia Cecconi, il direttore Matteo Grasso e Stefano Bartolini dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia presentano il volume venerdì 10 novembre al Palacongressi

Donne in marcia, la Grapich Novel che racconta per immagini la protesta al femminile per la pace del luglio 2017 in Val di Bisenzio, sbarca al Pisa Book Festival, forse la fiera del libro più importante della Toscana. La pubblicazione racconta, anche per immagini, una delle proteste più partecipate in Toscana e in tutta Italia, che in tante città vede nel corso del 1917 migliaia di operai scioperare o scendere in strada urlando pane, pace e lavoro! In aprile ci sono le 600 operaie della Manifattura Tabacchi, le lavoratrici tessili di Rho, Lecco, Monza, Como e Pavia e le donne impiegate nei proiettifici che arrivano fino a Milano. Il 1 maggio insorgono le donne toscane, nel Chianti, marciando da Lamole fino al municipio di Greve per chiedere la fine della guerra. E in estate i disordini forse più famosi, quelli avvenuti a Torino, che si concludono con una cinquantina di morti e centinaia di feriti. Siamo a poche settimane dalla battaglia di Caporetto, il momento più tragico dell’avventura italiana sui campi di battaglia della Grande Guerra.

A presentare il volume, pubblicato dalla Casa editrice Djinn venerdì 10 novembre alle 15 nella sala blu del Palacongressi a Pisa, Alessia Cecconi, direttrice del CDSE e autrice del libro insieme a Luisa Ciardi e all’illustratore Marco Perna, il direttore Matteo Grasso e Stefano Bartolini dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia.

“È sicuramente un grande onore e un impegno importante presentare il nostro lavoro alla quindicesima edizione della prestigiosa rassegna pisana – sottolinea Alessia Cecconi – Un contesto lusinghiero a cui siamo stati invitati a partecipare con questo percorso per immagini attraverso le vicende della grande guerra lontano dal fronte. La dura vita nelle fabbriche militarizzate, la miseria, il dolore per le tragiche notizie dal fronte. Una miscela esplosiva che accenderà la passione delle donne, decise a rivendicare i propri diritti, anzitutto quello alla pace”.

La Grapich Novel racconta in decine di tavole illustrate l’affascinante e attualissima storia della mobilitazione e dell’impegno per la pace da parte delle operaie in Val di Bisenzio e nel pratese, anche all’epoca centro di eccellenza nel tessile laniero, abbondantemente sfruttato anche per le commesse belliche. Dal 2 al 5 luglio 1917 infatti ben 1.500 donne al grido di Abbasso la guerra partiranno dall’Alta Valle del Bisenzio e arriveranno a Prato.

Basata su fatti storici ben documentati dai materiali (verbali di commissariato, interrogatori, schede del casellario politico…) rintracciati e conservati presso l’Archivio di Stato di Prato, la storia della protesta è stata ricostruita dalla Fondazione CDSE, grazie al lavoro delle ricercatrici Alessia Cecconi e Luisa Ciardi, e corredata di immagini anch’esse fedeli ai documenti fotografici dell’epoca, cartoline illustrate, foto delle fabbriche e dei protagonisti della marcia.

Le proteste che si sviluppano nel pratese sono animate da Teresa Meroni, una pasionaria, anzi una “rivoluzionaria di professione” come viene definita nei verbali di polizia. Nel 1915 Teresa, sindacalista, giunge da Milano insieme al compagno Battista Tettamanti (subito richiamato al fronte), con il compito di guidare la Lega Laniera della val di Bisenzio. Teresa è un’instancabile pacifista e organizza comizi e scioperi che si diffondono in tutto il territorio. Il culmine si raggiunge il 2 luglio 1917 quando circa 1.500 donne, spronate dalla combattiva “Teresina”, marciano al grido di “Abbasso la guerra” dall’Alta valle del Bisenzio verso Prato, raccogliendo lungo il percorso operaie e contadine che abbandonano il lavoro per unirsi alla protesta. La rivolta dura qualche giorno, interrotta dalle cariche dei cavalleggeri e dai molti arresti. Teresa Meroni verrà spedita al confino in Garfagnana.

Regione Toscana, Provincia di Prato e Comuni di Prato, Vernio, Vaiano e Cantagallo hanno promosso il progetto che ha visto anche una mostra e una serie di iniziative nel corso dell’estate.

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