Gio 18 Apr 2024

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Il “Festival della Legalità” torna per l’Estate Fiorentina

Venerdì 17 e Sabato 18 maggio, a partire dalle 18, nella piazza del Caffè Letterario de Le Murate, si terrà il terzo “Festival della Legalità”. L’evento, inserito all’interno della rassegna estiva cittadina dell’Estate Fiorentina e proposto dall’associazione per la legalità Il Gomitolo Perduto onlus, prevede due giornate di incontri, dialoghi, arte e musica.

Si ripete per il terzo anno di fila la rassegna “Festival della Legalità”, che quest’anno avrà al suo centro il tema dell’immigrazione. Il fenomeno migratorio verrà analizzato da un punto di vista storico, strutturale nel sistema socio-economico globale e ambientale: si parlerà, dunque, dell’integrazione possibile, nella vita quotidiana e sul lavoro, come della comunicazione da tenere sull’immigrazione nei luoghi pubblici e non, e ci sarà spazio per l’ascolto alle storie di vita vissuta di chi ha affrontato un lungo viaggio per essere qui con noi.

L’associazione negli ultimi mesi ha dedicato il suo operato a due attività cardine: lo “Sportello Donna” e la “Scuola di Inclusione Sociale”. Lo “Sportello Donna” è il progetto dedicato all’ascolto e all’aiuto delle donne vittime di violenza, operativo dagli ultimi mesi del 2018. La sede si trova a Firenze, in viale Gramsci 7. Ad occuparsene sono l’avvocatessa Amelia Vetrone, specializzata in diritto penale nella difesa delle vittime del reato, e Carmen Teresa Gagliardi, dottoressa in Psicologa e Psicoterapia, entrambe attive partecipanti dell’associazione. Viene fornito aiuto, legale e psicologico, verso qualunque donna sentisse la necessità di avere conforto per una situazione di violenza, che sia domestica o professionale, relativa a dinamiche che avvengono al centro delle città o in periferia.

La “Scuola di Inclusione Sociale” è un progetto condiviso con la Chiesa Evangelica Valdese, con l’associazione culturale Albatros, con il Cenacolo e i Custodi del Paesaggio. Classi di 10-15 migranti saranno seguite da professionisti per migliorare l’uso della lingua italiana, per imparare le basi civiche del vivere comune e non cadere così nei tranelli dello sfruttamento, per essere in ultimo avviati verso un percorso lavorativo autonomo, grazie anche a classi di perfezionamento in cucina e nel lavoro agricolo.

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