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Giani bis. La giunta che verrà, il partito che fu

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Giani bis. La giunta che verrà, il partito che fu
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La vittoria di Eugenio Giani alle Regionali è netta, ma lascia il Partito democratico in un equilibrio fragile, attraversato da tensioni territoriali e rivendicazioni interne. Lunedì sera ci terrà la direzione dem a Firenze per analizzare il voto, mentre risalgono le quotazioni di Stefania Saccardi (Iv) e Simone Bezzini (Pd) per un ruolo nella prossima amministrazione regionale.

FIRENZE A metà novembre Eugenio Giani vorrebbe avere pronta la sua squadra di governo. Non solo partiti: anche le categorie economiche vogliono dire la loro e il governatore ha intenzione di compiere audizioni formali per accogliere quelle sensibilità. Ricrescono in questo contesto le quotazioni della renziana Stefania Saccardi e del dem Simone Bezzini , mentre rimangono in quota i colleghi del Pd Monia Monni, Serena Spinelli e Leonardo Marras per una riconferma. Per i nuovi ingressi Irene Galletti del M5s se la vedrà con il collega Luca Rossi Romanelli, mentre la quota Casa Riformista oltre alla capo di gabinetto Cristina Manetti vede in pole position la stessa Saccardi, che potrebbe però anche occupare la casella della presidenza del Consiglio. Rimangono ad ora fuori dal giro Matteo Biffoni e i pisani Antonio Mazzeo e Alessandra Nardini.
Il confronto del Pd con gli alleati di “campo largo” improvvisamente sembra la preoccupazione minore. Dopo il voto regionale la geografia dem sembra infatti essersi scomposta, con aree dove il partito regge e altre in cui mostra segni di logoramento. La frattura più evidente è nella Piana fiorentina, la cintura rossa della Toscana. Da quelle parti la formula tradizionale del progressismo toscano sembra non bastare più. Qui, tra Sesto Fiorentino – dove Giani abita, ma il Pd non governa più -, Campi Bisenzio – dove il segretario toscano dem Emiliano Fossi è stato sindaco, ma il Pd non governa più -, Calenzano e Signa, il partito ha perso per motivi diversi il contatto con pezzi significativi di elettorato. Anche per questo Fossi ha scelto di dedicare un’attenzione specifica a quei Comuni, annunciando l’invio di un emissario del partito sul modello commissariale già sperimentato a Pisa.Lo stesso Fossi ha lanciato segnali chiari anche su Firenze, dove il Pd cittadino lunedì sera svolgerà la direzione con il primo confronto ufficiale.

I mugugni si sentono nitidi anche da Siena e Prato, dove le discussioni non sono finite. I congressi territoriali ci saranno, ma il calendario dipende molto da quello che la stessa Elly Schlein deciderà rispetto ad un possibile congresso nazionale anticipato.In questo contesto, la formazione della nuova giunta del Giani Bis diventa un banco di prova per misurare equilibri e tenute. Risale in queste ore nel borsino la figura di Stefania Saccardi (Iv), che oltre alla spinta del mondo del corposo mondo del terzo settore sarebbe capace di garantire – emerge dall’analisi tra gli eletti del nuovo Consiglio – anche la voce della componente cattolica. E a proposito di spinte dal basso che si intrecciano con la politica, rimane forte la richiesta di continuità da parte del mondo sanitario per Simone Bezzini. Anche lui però se la dovrà vedere con la diffidenza della segreteria.