Ven 3 Mag 2024

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Forte dei Marmi: polemiche sulla cena di Iv al Twiga

La famigerata cena al Twiga di mercoledì scorso, giudicata da molteplici personalità politiche come emblema di una finta opposizione alla destra che è al governo, si è consumata, secondo Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, dopo che “i senatori di Calenda e Renzi hanno salvato la ministra Santanchè dalla sfiducia avanzata dal Movimento 5 Stelle, disertando l’Aula”.

Continua la battaglia del M5s per le dimissioni della Santanchè, e il caso Twiga è uno stimolo in più “per proporre la mozione di sfiducia nei confronti della Ministra del Turismo anche alla Camera il prossimo settembre”.

La famigerata cena al Twiga di mercoledì scorso, giudicata da molteplici personalità politiche come emblema di una finta opposizione alla destra che è al governo, si è consumata, secondo Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, dopo che “i senatori di Calenda e Renzi hanno salvato la ministra Santanchè dalla sfiducia avanzata dal Movimento 5 Stelle, disertando l’Aula”.

A riguardo si è espresso anche il partito di Azione, che in una nota ha affermato che “la linea sulla permanenza di Daniela Santanché al Governo è sempre stata netta: deve dimettersi perché i suoi comportamenti (e capacità) non sono adeguati o accettabili per chi deve rappresentare gli italiani in qualità di Ministro del Turismo”.

Il mancato voto di Azione alla mozione di sfiducia, continua la nota, “voleva negare alla ministra Santanchè un regalo, dal momento che non aveva alcuna possibilità di essere accettata”. La cena, chiude Azione, “è stata assolutamente inopportuna”.

Dopo “una bella cena tra amici, in intima complicità, con tutta l’allegra brigata protagonista del salvataggio della ministra”, così come stata apostrofata da Gubitosa, il vicepresidente del Movimento 5 Stelle avverte “a settembre la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle contro Santanchè sarà anche alla Camera”.

Alle parole di Gomitosa si aggiungono anche quelle del senatore M5s, Ettore Licheri, che afferma: “Diverte vedere il ruotino di scorta della maggioranza criticare sui social la Meloni, per poi attovagliarsi al Twiga con la ministra Santanchè tra uramaki, nigiri e coppe di champagne. Un brindisi tra veri sodali, che arriva a pochi giorni dal salvataggio in aula al Senato della ministra arrivato con l’aiuto del tandem Renzi-Calenda”.

Il caso Twiga ha però generato un ulteriore dissidio politico, questa volta tra Italia Viva e Azione; ed è propri quest’ultimo a prendere le distanze bollando come “inopportune” le presenze degli esponenti di Iv al Twiga.

Tra gli accusati anche il parlamentare Iv,  Francesco Bonifazi, che su Twitter ha commentato: “”Sono stato a cena al Twiga venerdì sera. Come ero già stato altre volte, essendo da sempre un frequentatore della Versilia. Potrei fare l’elenco dei parlamentari di tutti gli schieramenti che ho visto in quel locale. Leggere che Calenda da Capalbio pretende di decidere lui che cosa devo fare io il venerdì sera mi dà l’impressione di un uomo che non ha nulla di liberale ma che sogna uno stato etico”.

In difesa del parlamentare è intervenuto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha affermato: “Immaginare di imbastire una polemica sulle cene, è la stagione del grillismo di prima maniera. Parafrasando Pasolini si potrebbe dire ‘il grillismo degli anti-grillini’. Spero che la prossima volta le sentenze della corte costituzionale abbiano lo stesso spazio delle cene di Bonifazi”. E tuona: “A me non interessa dove va a cena Bonifazi; mi interessa che quando va in aula porti avanti gli interessi degli italiani”.

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