Mer 24 Apr 2024

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Firenze, Zuccaro: “Europa deve intervenire su gestione flussi migratori”

“Non basta dire  che l’Italia è un paese geograficamente più vicino ai flussi di arrivo perché esso debba affrontare, da solo, il gravissimo problema dell’accoglienza di persone che ovviamente fuggono in cerca di un destino migliore, e che comunque vanno aiutate. Ma vanno aiutate in maniera tale che tutti i paesi europei vengano a condividere questo tipo di sforzo”. Lo ha affermato Carmelo Zuccaro, procuratore della Repubblica di Catania, parlando a margine di una lezione di Eunomia Master a Firenze.

Sulla gestione dei flussi migratori “è l’Europa che deve intervenire: non può trincerarsi dietro un’applicazione veramente poco esatta, poco corretta del regolamento di Dublino”.  Per Zuccaro “la stessa applicazione del regolamento di Dublino, il cui articolo 13 prevede che la responsabilità di accoglienza sia in capo allo Stato le cui frontiere siano state varcate illegalmente, a mio avviso trova un’applicazione molto errata da parte dei paesi europei, perché quando questi migranti vengono soccorsi dalle navi qui non vi è più un varco illegale delle frontiere, sono stati portati qui perché era giusto che venissero soccorsi.

Sulla questione dei migranti in Italia “sarebbe necessario un dibattito che si attenesse ai dati e ai fatti, che fosse pacato, sereno, si alzasse un po’ più di toni e di livello” perché sul tema “si sta tentando di trovare un giusto equilibrio, cosa che non è affatto facile e che desta particolare polemica”.

“Non c’è dubbio – ha aggiunto – che un’informazione corretta dovrebbe servire anche a fornire dei dati attendibili circa il fenomeno, ed effettivamente è vero che molte volte la percezione del fenomeno non corrisponde alla reale entità, e tuttavia non è un problema che può essere sottovalutato”.

Zuccaro ha osservato che “si scontrano istanze di tipo diverso” come “il problema del controllo delle frontiere e dei flussi migratori, il problema della tutela dei diritti fondamentali, il problema della repressione del traffico dei migranti, che sono tutti aspetti complementari di uno stesso fenomeno.”

Per battere la mafia “l’aspetto giudiziario della repressione non può che sposarsi e farsi rafforzare dalla sensibilità di tutti i soggetti sociali più importanti”, ha affermato sempre Carmelo Zuccaro.

“In questo momento – ha proseguito – benché la mafia non abbia compiuto atti eclatanti, io ritengo che sia comunque estremamente forte perché può contare su fonti di reddito dal traffico di droga, dal gioco clandestino, da tanti tipi di traffici che sono meno puniti sotto il profilo sanzionatorio ma sono altrettanto proficui per la mafia, da essere comunque sufficientemente forte in un paese invece economicamente debole”.

Questa forza, ha concluso Zuccaro, consente alla mafia “di reclutare, non ha problemi di manovalanza, e le consente anche di inquinare, di infiltrarsi nel tessuto economico. Allora o comprendiamo tutti che questo problema si supera soltanto respingendo la cultura mafiosa, e quindi dicendo di no, oppure la magistratura e le forze di polizia da sole non ce la faranno; il che non è un alibi.

 

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