Ven 29 Mar 2024

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Firenze ricorda deportazione ebrei

Comunità di Sant’Egidio, Comunità Ebraica e Comunità Islamica hanno ricordato oggi, al piazzale della Sinagoga a Firenze, la deportazione degli ebrei fiorentini alla presenza anche del Gonfalone del Comune.

‘Non c’è futuro senza memoria’, si legge in uno degli striscioni che ricordano l’orrore della Shoah. Hanno partecipato alla giornata, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, il rabbino Rav Gadi Piperno, l’assessore ai Rapporti con le confessioni religiose di Palazzo Vecchio Alessandro Martini, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, Michele Brancale della comunità di Sant’Egidio e Alessja Trama dell’Istituto buddista italiano ‘Soka Gakkai’.

“Se ci sono persone – ha sottolineato Rav Gadi Piperno – che non si vergognano nel dire che il filo spinato nei campi era messo per ‘proteggersi’ credo che abbiamo dei seri problemi”. “La città – ha aggiunto Fink guardando la lapide in ricordo dei morti – si appropria di quei nomi, di quei figli e lo fa non solo con un gesto di memoria ma con un impegno per il futuro”.

“In quei giorni – ha ricordato Martini – avevamo tante persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare altre vite: dall’altra parte, purtroppo, c’erano persone che spulciavano gli elenchi dell’anagrafe comunale per segnalare gli ebrei. Anche oggi ci sono gli uni e gli altri, noi abbiamo un dovere grande, di responsabilità”. Tra le testimonianze anche quella di Roberto Manyari, originario del Perù che ha raccontato il suo viaggio, con la comunità di Sant’Egidio, ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.

“Ho avuto l’opportunità – ha detto – di visitare i campi di sterminio e sono rimasto impressionato dalla forza del male, da come ci si possa odiare pur essendo tutti uomini, tutti fratelli. Oggi sono un cittadino europeo: non mi sento straniero e sono convinto che sia importante essere qui a ricordare i nostri fratelli ebrei deportati da Firenze”.

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