Sab 11 Mag 2024

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Firenze, la sanità pubblica è in codice rosso

La Manifestazione tenutasi all’ombra del Duomo di Firenze ha visto medici e pazienti uniti perché la sanità toscana non crolli come un gigante dai piedi d’argilla.

Oggi 15 Giugno, medici e pazienti della sanità toscana hanno partecipato, presso la sede della Regione, alla manifestazione dal titolo ‘Salviamo il sistema sanitario nazionale’, promossa dalle rappresentanze dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, per chiedere maggiori risorse per il settore.

Cartelli che recitavano “Soccorrere la sanità per non morire”, “Sanità con codice rosso”, bandiere si univano alle voci dei centinaia accorsi per una richiesta di finanziamento vitale per la sopravvivenza del settore nella Provincia. Gerardo Anastasio, segretario regionale Anaao Assomed, ha affermato che “in Toscana si calcola una carenza tra 500 e 700 medici negli ospedali, di cui 200-300 dell’emergenza urgenza”.

La manifestazione di oggi, spiega, “è in favore della sanità pubblica che è in crisi per definanziamento e carenza dei medici specialisti e questo è un grosso problema. Abbiamo, per esempio, il 95% di abbandoni in radioterapia e soprattutto la branchie chirurgiche non sono attrattive per i giovani medici”.

“Diciamo che ci vogliono più soldi – continua Anastasio – ma anche un miglior organizzazione perché i soldi non devono essere sprecati. Ci sono dei forti squilibri: aree senza sofferenze e altre zone molte disagiate. In Toscana non abbiamo il problema dei medici a gettone, mentre in altre regioni è dilagante. Ma abbiamo il fenomeno dei medici che vengono spediti da un aperta l’altra in posti disagiati perché ci sono strutture che non hanno il minimo di personale per funzionare”.

Alla conclusione della manifestazione, il dialogo è proseguito presso il Teatro della Compagnia di Firenze. Qui Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Sanità, ha fatto notare che: “Le segnalazioni quotidiane che ci arrivano da ogni parte della Toscana denunciano una situazione senza precedenti in cui ci sono cittadini che devono aspettare oltre un anno per fare una visita, un esame o un’operazione. Per non parlare del grave stato in cui versano i nostri pronto soccorso e del gravissimo problema della sicurezza dei nostri operatori sanitari.

La proposta del consigliere è quella di eliminare tutti i ruoli apicali occupati da personale devoto al soddisfacimento delle esigenze, testuali parole, “di amici degli amici”. E continua: “Stiamo portando avanti un approfondito lavoro d’indagine sui metodi gestionali delle Aziende Sanitarie e guardiamo con attenzione a quanto sta accadendo a Siena e nella Area Vasta Sud-Est dove assistiamo ad un’inversione di tendenza”.

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