Una donna di 43 anni è stata soccorsa ieri in una casa sulle colline di Fiesole, in provincia di Firenze: secondo quanto spiegato è stata portata in codice rosso all’ospedale di Careggi per ferite provocate da una roncola.
I militari sono intervenuti nella casa, in una strada privata in località Montebeni, nel comune di Fiesole a seguito di una chiamata al 112. Il 45enne, si spiega dagli inquirenti, aveva appena aggredito con una roncola la moglie, fiesolana. La donna, rianimata sul posto dai sanitari del 118, è ora ricoverata in prognosi riservata e in pericolo di vita. Ad aggredirla, in base a quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe stato il marito 45enne.
L’uomo, cittadino tunisino, è stato arrestato per tentato omicidio. L’immediato intervento dei militari ha permesso di arrestare l’uomo in flagranza di reato e di sequestrare l’arma utilizzata. Secondo i primi accertamenti, il movente dell’aggressione sarebbe riconducibile a dissidi coniugali, anche se non risultano agli investigatori denunce pregresse per maltrattamenti in famiglia.
Su disposizione della procura della Repubblica di Firenze, l’arrestato è stato condotto in carcere a Sollicciano. La colpevolezza dell’indagato sarà valutata nel corso del processo. Per lo stesso vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.
Quanto accaduto a Montebeni, “dove le cronache parlano di un marito che ha aggredito la moglie con una roncola riducendola in fin di vita, è una notizia sconvolgente per tutta la nostra comunità. Il primo pensiero è quello di stringersi intorno alla nostra concittadina in un abbraccio corale sperando che i sanitari di Careggi riescano a salvarla. Insieme dobbiamo però anche condannare con forza il brutale gesto di violenza. E mentre facciamo ciò, increduli di fronte alla gravità dei fatti narrati, ci affidiamo alle indagini delle forze dell’ordine e della procura fiorentina che chiariranno al più presto ogni aspetto e le responsabilità di quanto accaduto”. Così in una nota Cristina Scaletti, sindaca di Fiesole (Firenze), comune dove è avvenuta l’aggressione.