Ven 19 Apr 2024

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Federalberghi: “Affitti brevi, la scelta di Nardella è positiva”

Reazioni positive da parte di Federalberghi alla decisione del sindaco di Firenze Dario Nardella di intervenire in prima persona sul tema degli affitti brevi turistici. Il provvedimento viene giudicato “condivisibile” dal presidente fiorentino dell’associazione Francesco Bechi, ma sulla stessa lunghezza d’onda sono anche i vertici nazionali.

“Il provvedimento del comune di Firenze è la conferma di quello che noi diciamo: questa bozza di disegno di legge sugli affitti brevi non risolve il problema”. A dirlo all’Ansa è il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Non li risolve per due ordini di problemi – aggiunge Bocca – il primo è la durata di soli due giorni. L’80% degli affitti brevi sono nelle destinazioni turistiche e con questa norma si può affittare tutti i weekend dell’anno. Noi abbiamo chiesto infatti almeno tre notti per non fare in modo che ci sia una concorrenza diretta agli alberghi durante i weekend. In secondo luogo le sanzioni ipotizzate sono sanzioni irrisorie: non sono i 2mila euro di multa che spaventano quelli che lo fanno abitualmente. Per fare un esempio, a New York la sanzione è di 100mila dollari, deve essere un deterrente. In questo modo si costringe i sindaci ad operare per conto loro. Ci auguriamo quindi che come detto sia una bozza di disegno di legge suscettibile di modifiche”.

L’intervento del sindaco di Firenze Nardella secondo Federalberghi “smuove le acque. Venezia lo può già fare, seguiranno tutte le città perché l’emergenza abitativa da un lato e la desertificazione dei centri storici dall’altro, rendono necessaria la ricerca di una soluzione. Quando Parigi ha regolamentato gli affitti brevi il 35% degli appartamenti è uscito dalle piattaforme. Se è regolare non conviene farlo in sostanza, se non è regolato conviene. Cerchiamo uno strumento che non faccia concorrenza agli alberghi”, dice ancora il presidente di Federalberghi.

Per l’assessore al Turismo di Venezia, Simone Venturini, l’ipotesi di stop agli affitti brevi in area Unesco a Firenze “è giuridicamente ardita”. “Quel tipo di misura – dice, parlando a titolo personale – non può limitare l’uso dell’immobile, è evidente che alla prima applicazione scatterà il ricorso al Tar, invalidandola”. “È apprezzabile che Firenze – aggiunge Venturini – si esprima segnalando che c’è la necessità di dare risposte a questo problema ma lo strumento mi pare inefficace”. “La città toscana ha fatto bene – conclude – non discuto la scelta di altri, ma considerato che il governo si sta impegnando su questa questione forse era meglio far leva con gli altri comuni metropolitani in sede Anci”.

Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze, dice invece che è giusto “cercare una soluzione per superare l’empasse in cui ci troviamo da tempo e che ci impedisce di riordinare la questione dell’accoglienza turistica, salvaguardando i centri storici e favorendo il ritorno della residenzialità”. Per Bechi “limitare le trasformazioni da immobili a uso residenziale a immobili residenziali destinati a locazione turistica è un segnale importante che speriamo venga colto anche dal governo nazionale, visto che la misura ipotizzata dal ministro sul minimo di due notti di permanenza appare destinata a non avere grande risultato. Bisognerà comunque pensare anche a trovare una soluzione al tema del turismo giornaliero, cioè di chi arriva in città senza pernottare, perché si parla di numeri importanti che di fatto apportano davvero poco in termini di ricchezza”.

 

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