Presentato il focus Ires sullโeconomia toscana con approfondimenti provincia per provincia e una analisi sulle ripercussioni regionali della Manovra del Governo (tagli a enti locali e sanitร ).
16mila toscani in Cassa integrazione tra gennaio e settembre 2024 (contro i 10.500 nello stesso periodo dellโanno scorso), Pil fermo, calo della produzione industriale ed delย numero degli addetti dellโindustria, crescita dell’occupazioneย ย ma perlopiรน si tratta di contratti stagionali o a termine, mentre calano gli indeterminati. Sono i principali dati dello studio Ires โLa Toscana e le sue Provinceโ (a cura del ricercatore Roberto Errico e del presidente Maurizio Brotini) che analizza la situazione dell’economiaย della regione con approfondimenti provincia per provincia.
C’รจ anche qualche dato positivo: aumentano gli investimenti, grazie ai fondi Pnrr, (ma in misura minore rispetto al dato nazionale perchรฉ latitano quelli privati, specialmente nella costa). Per il restoย i consumi sono stabili, i redditi in lieve aumento ma sotto la crescita dellโinflazione. Quanto alle province, rallenta la crescita del capoluogo Firenze; la costa resta a crescita zero-zero virgola e vede aggiungersi alla propria situazione Lucca, mentre migliora leggermente Pistoia.
Il report dell’Ires sull’economia della Toscana ‘economia toscana fa ancheย il conto degli effetti negativi della Manovra sulla regione: sulla sanitร tra 2024 e 2030 verranno a mancare risorse per 1,5 miliardi di euro, si rileva una riduzione della dotazione di spesa corrente pari ad 85 milioni di euro tra 2024 e 2029 per i comuni toscani (per i quali cโรจ una riduzione del turn over del 25%), arriva lโobbligo di accantonamento di parte delle risorse per coprire i disavanzi (impatto in 5 anni di almeno 250 milioni di euro di investimenti in meno per i comuni toscani).
โIl lavoro che cโera รจ sfregiato, quello che arriva รจ precario. I dati sull’economia toscanaย ci lasciano molto preoccupati e rafforzano le ragioni per cui abbiamo fatto uno sciopero generale venerdรฌ scorso. Dati che si sommano a un quadro che ci racconta di crisi aziendali paurose, crisi della moda, crisi dellโautomotive” afferma a commento Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana).
Che aggiunge “rischiamo seriamente di perdere il tessuto industriale toscano, che รจ sempre stato motore di sviluppo e lavoro per la nostra regione, e conseguentemente di avere una bomba sociale. Il Governo anzichรฉ dare aiuti a pioggia alle imprese dovrebbe mettere in campo politiche industriali serie e pensare a interventi pubblici in economia. Eโ inaccettabile che ad esempio sul settore moda gli ammortizzatori siano insufficienti rispetto alla gravitร del momentoโ
Per Maurizio Brotini (presidente Ires Toscana): โI dati confermano purtroppo che si riduce lโoccupazione nei settori industriali (cosรฌ รจ a rischio la vocazione manifatturiera della Toscana), cresce in maniera insostenibile il terziario povero, arretra il lavoro pubblico, si mantengono i profitti anche nei settori industriali e non vengono redistribuiti nรฉ in occupazione, nรฉ in salari nรฉ in investimenti. Dovrebbe preoccupare tutti che il 71% delle ore lavorate totali sono nei servizi, solo il 19% nellโindustria e anche il 6% nelle costruzioni vede un arretramento. Per il 2025 stimiamo il consolidamento di queste tendenze negativeโ.
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