Ven 29 Mar 2024

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Due milioni e mezzo di euro per l’informazione locale in Toscana

Due milioni e mezzo per l’informazione locale in Toscana. Dieci progetti finanziati  con un milione e 400 mila subito ed altri 11, tra cui uno fa capo a Controradio,  con un milione e 100 mila euro dopo la variazione di bilancio. La Regione Toscana raddoppia così i finanziamenti previsti dal bando per l’editoria locale che si era chiuso lo scorso maggio. Oggi la presentazione dei vincitori sulle 30 domande pervenute, per un’informazione di qualità in termini contenuti e produzione e di rispetto del lavoro e della professionalità.

Le dichiarazioni dell’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli e del presidente di Assostampa Sandro Bennucci.

“Alla fine impegneremo oltre due milioni e cinquecentomila euro” spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. Il primo bando per l’editoria locale, frutto della legge regionale approvata nel 2013, aveva permesso anni fa a molte testate toscane di scollinare una situazione di crisi particolarmente grave, in un periodo tra l’altro di forte contrazione del mercato pubblicitario e di necessità di investimenti sul digitale. Il momento è difficile anche adesso. “Ma qui – sottolinea Bugli – non parliamo di contributi a pioggia per risanare bilanci di aziende in difficoltà. Finanziamo progetti che realmente ampliano i contenuti dell’informazione toscana, toccando temi nuovi, con format capaci di essere più vicini ai cittadini e con redazioni e strumenti potenziati. Investiamo su piccole e medie imprese radiofoniche, televisive e che offrono informazione on line con personale giornalistico e tecnico qualificato. Per questo ci sembrava utile sostenere tutti i progetti ammessi e non solo i primi dieci che siamo in grado di finanziare con le risorse al momento disponibili”.

Il bando per l’informazione locale, frutto del confronto anche con l’Ordine dei giornalisti e l’Associazione Stampa Toscana (presente alla conferenza stampa con il presidente Sandro Bennucci),  si era chiuso lo scorso maggio. Era rivolto a micro, piccole e medie imprese proprietarie di emittenti tv e radio, quotidiani e periodici online, anche in cartaceo, agenzie di stampa web e associazioni di imprese con testate giornalistiche. Requisiti stringenti la presenza di una redazione in Toscana, organici con giornalisti assunti e regolarità previdenziale. Criteri premianti l’iscrizione ai sistemi di certificazione e, per la prima volta, l’adempimento degli obblighi formativi.

Su trenta domande, ventuno sono state appunto le ammesse dopo aver espletato tutti i controlli del caso. “Sviluppo Toscana, l’ente che ha gestito il bando – ricorda Bugli -, ha effettuato attraverso l’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, verifiche puntuali ed accurate. Naturalmente continueremo a vigilare anche in futuro sul rispetto delle normative e la corretta applicazione dei contratti di lavoro, come è previsto dal bando, e ci riserviamo nuove valutazioni nel caso del venir meno agli obblighi e requisiti da parte di chi oggi beneficia dei contributi”.

Nei venti progetti c’è un po’ di tutto:  più informazione in settori chiave come la protezione civile ed il sistema di allerta regionale, maggiore attenzione all’offerta culturale e turistica, storie a puntate sull’ambiente in senso lato da racconti di esperienze di economia circolare o sulle energie rinnovabili alla riqualificazione del territorio e riconversioni aziendali, e poi ancora finestre sulle opportunità offerte dal sistema scolastico e formativo oppure riguardo la piattaforma partecipativa Open Toscana, aperta al contributo dei cittadini su progetti e temi dell’agenda pubblica. Si parla di giornalismo sociale ad esempio, di corrispondenti sul territorio, di social per condividere i racconti della città che si potranno moltiplicare e soprattutto essere più ampiamente condivisi grazie a contenitori ‘a geometria variabile’. C’è chi propone focus sui toscani nel mondo e la cooperazione internazionale oppure ‘bussole’ giornalistiche  per orientarsi e conoscere meglio la pubblica amministrazione e le sue iniziative. Altri scelgono racconti legati allo sport, che anima tante comunità dove sull’agonismo prevale volontariato e inclusione oppure speciali sulle cooperative di comunità, con i progetti messi in campo dai cittadini (e finanziati dalla Regione) per rilanciare aree e borghi oggi isolati e marginali che si stanno spopolando.  E tutto questo sarà realizzato con progetti che puntano sull’impiego di strumenti appropriati alle esigenze di chi oggi produce informazione: dai droni per le riprese aeree a consolle e apparecchiature digitali che migliorano la qualità visiva delle immagini, da format editoriali innovativi a redazioni potenziate nelle loro capacità  tecniche e professionali.

“Con questo intervento – conclude l’assessore Bugli – vogliamo sottolineare l’importanza  dell’informazione locale professionale nel sistema complessivo dei media e nello stesso tempo promuovere l’innovazione di chi ogni giorno racconta la regione”.

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