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Lun 1 Dic 2025
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MusicaDisco Della SettimanaDe La Soul, "Cabin In The Sky". Il Disco della Settimana.

De La Soul, “Cabin In The Sky”. Il Disco della Settimana.

A 9 anni di distanza dal precedente, è il primo dopo la scomparsa del co-fondatore Trugoy the Dove. Un concept sui temi della perdita e della memoria con il caratteristico stile leggero e solare.


A nove anni di distanza dal precedente album Cabin In The Sky” è il primo realizzato dopo la scomparsa di Trugoy the Dove, uno dei membri storici, e si presenta come un concept profondo, capace di affrontare temi legati alla perdita e alla memoria con il caratteristico stile leggero e solare che ha sempre contraddistinto la band.

I De La Soul, formatisi ad Amityville, Long Island, nel 1988, sono tra i pionieri dell’hip-hop alternativo e hanno dato vita a quello che è stato definito “conscious hip hop” o “flower power hip hop”, un filone che privilegia la consapevolezza sociale, la positività e l’unità rispetto alla materialità e alla violenza spesso presenti nel rap mainstream.

Il loro esordio, 3 Feet High and Rising del 1989, è considerato un capolavoro del genere, non solo per l’uso innovativo dei campionamenti, ma anche per la filosofia che lo anima: la “D.A.I.S.Y. Age”, acronimo di “Da Inner Sound, Y’all”, promuoveva una visione pacifica, inclusiva e giocosa, distante dalle logiche competitive e aggressive dell’hip-hop tradizionale. Questo approccio, definito anche “hippy hip hop”, si rifletteva nei testi intelligenti, nei riferimenti alla cultura pop e nella scelta di collaborare con altri artisti del collettivo Native Tongues, come A Tribe Called Quest e Jungle Brothers, creando una vera e propria comunità musicale alternativa.​

Nel corso degli anni, i De La Soul hanno mantenuto questa posizione filosofica, evolvendo però la loro prospettiva: dagli esordi giocosi e sperimentali si è passati a una critica più disillusa, soprattutto con album come De La Soul is Dead e Stakes is High, in cui la band affronta la mercificazione della cultura hip-hop e la crescente pressione dell’industria discografica. Nonostante questo, hanno sempre mantenuto l’attenzione all’integrità artistica e alla ricerca di nuovi spazi creativi, diventando una sorta di “elder statesman” del genere, rispettati sia dai fan storici che dalle nuove generazioni.

Cabin in the Sky si distingue per la sua dimensione terapeutica e celebrativa: oltre settanta minuti di musica che vedono la partecipazione di grandi nomi come Nas, Killer Mike, Black Thought, Common e Slick Rick. La produzione, affidata a DJ Premier e Pete Rock, restituisce un suono classico e sontuoso, lontano dalle mode effimere, e consolida la posizione del gruppo come pilastro dell’hip-hop consapevole. L’album (20 brani che filano dall’inizio alla fine con solo due o tre episodi meno riusciti) non è solo un omaggio a Trugoy, ma anche una riflessione sulla vita dopo la morte, che riesce a unire emozione e ironia in modo unico, asssestandosi come un’opera importante per chiunque voglia esplorare la profondità dell’hip-hop moderno.

​Cabin In The Sky dei De La Soul è il nostro Disco della Settimana.