Sab 27 Lug 2024

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Dagli occupanti di Corsica 81, risposta al sindaco Nardella

Dagli occupanti dello stabile di Viale Corsica, recentemente sgomberato, riceviamo e pubblichiamo, in risposta all’intervista concessa dal sindaco Dario Nardella ai nostri microfoni

Abbiamo ascoltato con un misto di rabbia e divertimento le parole di Nardella ai microfoni di Controradio che, di fronte alle critiche mosse dagli abitanti del quartiere nei confronti dello sgombero del nostro spazio.ย  ย di Viale Corsica si arrampica sugli specchi per difendere il deserto che la su amministrazione, giorno dopo giorno, continua a creare. Una realtร  che, udite udite, per gli ascoltatori di Controradio contribuiva a rendere piรน sicura la zona.

Affermazione che deve aver generato nel nostro sindaco, impegnato da sempre a lucidare solo il suo centro vetrina, non poco imbarazzo.ย  L’ennesima conferma di quello che in molti sanno giร : la sicurezza non la fanno la militarizzazione dei quartieri, i massicci dispiegamenti di polizia e le telecamere. La sicurezza รจ data da un quartiere vivo, dalle relazione sociali, dal mutuo appoggio e dalla solidarietร  di chi vive fianco a fianco, non certo dalle forze dell’ordine che nascondono dietro ad una finta impotenza quello che in realtร  non รจ altro che menefreghismo. Non รจ stato certamente il comune a rendere un luogo come l’Area Cani autogestita, prima abbandonata all’incuria e allo spaccio, un posto in cui incontrarsi e socializzare, in cui si sono svolti eventi e concerti.

Ai legittimi dubbi di chi si chiede come un’immobile vuoto e muratoย  possa essere promotore di decoro e legalitร  il sindaco preferisce rispondere con i suoi soliti mantra che suonano come parole vuote. Nardella si appella alla legalitร , quella della sinistra che
rappresenta. La legalitร  di un palazzo che dopo essere stato al centro di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta da parte di uno dei tanti palazzinari fiorentini รจ rimasto abbandonato all’incuria senza essere mai trasformato nell’opera di compensazione che doveva essere. La legalitร  di chi riesce ad accedere a fondi e spazi del comune perchรฉ da
sempre amica di chi nelle stanze di palazzo vecchio tiene il culo al caldo da anni.

Bene, su casa nostra da sempre svetta la scritta “ILLEGALITร€ DI MASSA” perchรฉ consapevoli che giustizia e legalitร  non sono la stessa cosa e che nelle aule di tribunale ciรฒ che loro chiamano giustizia รจ solo sinonimo di repressione.
La nostra giustizia รจ un’altra. รˆ la consapevolezza che lasciare case vuote e murate quando la gente muore di freddo per strada รจ criminale anche se legale. รˆ la consapevolezza che non servono nรฉ il permesso nรฉ i fondi di qualcuno per organizzarsi ed aiutare chi รจ in difficoltร  o per essere promotori di attivitร  culturali e sociali. รˆ la consapevolezza che una presa di coscienza collettiva, che l’autogestione e la difesa della dignitร  delle persone sono piรน importanti della burocrazia e dei codici di chi vuole un mondo immutabile e rassegnato alla sua vita fatta di solo consumo.

Nardella si arroga il diritto di dividere tra autogestioni buone e cattive, dando una narrazione tossica e falsa di quelli che sono stati percorsi di autorecupero reali e dal basso.
Parla del Lumen e di come abbia contribuito e rendere vivo un luogo prima usato come base di spaccio, angolo dimenticato di un quartiere popolare come le Minime. Si dimentica perรฒ che tra il “degrado”, come direbbero loro, e il bando di recupero ci รจ corsa l’esperienza de “I’ Rovo”, occupazione agricola che ha ridato vita al posto, abitandolo e avendone cura. Proprio per questo ha subito attacchi e tentativi di incendio da parte delle bande di spacciatori che ne volevano rientrare in possesso. L’amministrazione comunale si รจ sempre disinteressata alla sicurezza del posto, preferendo ghettizzare il problema in un angolo di
periferia e lasciando a chi lo sentiva suo il compito di difenderlo. E quando ci sono riusciti? Sgomberati, rimossi dalla lista dei possibili beni comuni e la colonica assegnata ad un’associazione non indigesta al comune.

Ridicole poi le affermazioni su โ€œMondeggi Bene Comune Fattoria senza padroniโ€, nata dal fallimento di un’azienda di proprietร  della provincia. Mondeggi รจ stata per anni la spina nel fianco della Cittร  Metropolitana, interessata a venderla per fare cassa velocemente.
Speranza infranta da una serie di aste andate a vuoto. Scontratasi con il forte supporto della comunitร  locale ha dovuto battere in ritirata, avanzando solo nell’ultimo anno timide proposte di dialogo con gli occupanti e proponendo progetti di legalizzazione. Se non li puoiย  sconfiggere, unisciti a loro, o quantomeno prova a comprarli.

รˆ quindi evidente come si diventi, agli occhi delle istituzioni, โ€œbuoniโ€ o โ€œcattiviโ€ secondo la disponibilitร  o meno a scendere a compromessi. Ma quando ci si rifiuta di svuotare di significato le proprie lotte, anche solo in parte, per trattare con chi ci vuole reprimere si รจ di sicuro cattivi.

Questo รจ lโ€™ennesimo esempio di come il potere tenti di sfruttare le differenze di pratiche, metodi e visioni interne ai movimenti per dividere, isolare e atomizzare le realtร  di lotta.
Ma il movimento fiorentino non casca nella strategia divide et impera di unโ€™amministrazione con lโ€™elmetto. Ne รจ la prova la solidarietร  che abbiamo ricevuto da tutte le realtร  locali e non, che non si sono tirate indietro e hanno abbracciato con fierezza e gioia le azioni e le
pratiche che ci siamo rivendicati negli anni.

Per questo continueremo a ripetere, ora e sempre: SI PARTE E SI TORNA INSIEME!

https://www.controradio.it/podcast/nardella-su-controradio-firenze-citta-della-pace-e-dellurbanistica-internazionale/amp/

 

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