Subito polemiche nella prima seduta del Consiglio comunale a Firenze: il consigliere di centrodestra Eike Schmidt, a nome di tutta l’area politica, ha chiesto una mozione d’ordine per “inserire nei lavori una comunicazione della sindaca” sul ‘cubo nero‘ che è stato costruito al posto dell’ex Teatro Comunale.
L’atto è stato votato negativamente e il capogruppo del Pd Luca Milani ha ricordato che mercoledì ci sarà una seduta ad hoc della commissione urbanistica, “per approfondire tutto il percorso. Non sono corrette le modalità, nel Consiglio comunale di oggi l’ordine dei lavori era già stato stabilito”. A quel punto il centrodestra è uscito dall’aula: al momento tutti i consiglieri si trovano nelle file del pubblico e non parteciperanno dunque alla seduta. “E’ stato deciso di non dare una risposta politica”, hanno detto i consiglieri di centrodestra.
“Il sindaco deve tutelare il nostro patrimonio, deve essere il garante. Firenze è stata violentata per far guadagnare i soldi ai privati”, ha detto Paolo Bambagioni della lista Schmidt. Molti consiglieri – da Angela Sirello, Matteo Chelli e Alessandro Draghi di Fdi a Luca Santarelli di Nm – si sono chiesti “a cosa serve l’ufficio Unesco, che oltretutto è a pochi metri dall’ex Comunale”. Poco dopo è arrivata la controreplica di Milani: “La risposta politica – ha detto – sta nell’andamento della città di tutti i giorni, la sindaca non mancherà di darla ma non era la sede oggi, non c’è nessun motivo di urgenza. Quel palazzo è lì, lo abbiamo visto, avremo modo di capire se tutto l’iter è stato corretto e non ho motivo di dubitarne: poi si aprirà un dibattito su come si intende l’urbanistica”.
Intanto nel ‘terrazzino’ di Palazzo Vecchio, vicino alla sala dei Duecento dove si svolge la seduta di Consiglio comunale, il consigliere Fdi Draghi ha appoggiato alcuni palloncini bianchi e neri, che richiamano proprio il ‘cubo nero’.
La decisione da parte del centrodestra di non prendere parte in maniera attiva alle votazioni di oggi è stata criticata anche da Sinistra Progetto Comune e dal suo capogruppo Dmitrij Palagi: “Esprimiamo profonda perplessità per la scelta delle destre di uscire dall’aula dopo aver contestato il regolamento del Consiglio comunale, che non permette di iscrivere all’ordine dei lavori argomenti assenti, senza il consenso di tutti i gruppi consiliari presenti – ha dichiarato -. Peccato, riprendere così i lavori allontana ancora di più la città dalla sede del Comune”