Gio 25 Apr 2024

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Covid: 700 anziani positivi curati in Rsa grazie alle unità Girot

I gruppi Girot (Gruppi intervento rapido ospedale territorio) stanno svolgendo un lavoro fondamentale per seguire e curare i pazienti anziani contagiati dal Coronavirus nelle strutture in cui sono ospitati: attualmente sono 700 quelli in cura in 30 Rsa dislocate nell’area fiorentina, empolese e nel Mugello.

Un’attività, spiega una nota, che è possibile grazie anche alla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus che, con le donazioni ricevute dalla raccolta fondi lanciata per l’emergenza Coronavirus, ha acquistato cinque elettrocardiografi portatili, cinque ecografi portatili, cinque stampanti portatili e un’agenda multioperatore, strumenti fondamentali per dare efficacia a questi interventi.

I Girot erano stati organizzati per curare i malati no Covid a casa, ma, con la seconda ondata dell’emergenza sanitaria, da metà ottobre sono stati dirottati sui pazienti Covid delle Rsa per assisterli nelle strutture limitando il più possibile il ricovero in ospedale.

Le unità mobili sono formate da equipe medico infermieristiche che, in partenza dall’ospedale, agiscono sul territorio intercettando i malati e curandoli efficacemente sul posto, in collaborazione con il medico di medicina generale.

“L’epidemia di Coronavirus si contrasta in particolar modo rafforzando il territorio – commenta Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova – L’ospedale è sotto pressione, ma proprio per allentarla i malati vanno curati di più e meglio fuori. Per questo la collaborazione fra specialisti del Girot, giovani medici dell’Usca e medici di medicina generale è fondamentale. Solo uniti, facendo squadra ed implementando una rete di assistenza efficace, possiamo sperare di superare l’emergenza. Anche la creazione da parte della Regione degli alberghi sanitari assistiti (Asa) con la presenza all’interno di medici della Usca avrà più efficacia se questi medici avranno come riferimento gli specialisti ospedalieri del Girot, così da potere ridurre gli invii ai pronto soccorso in caso di aggravamento dei sintomi degli ospiti”.

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