Gio 1 Giu 2023
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Costituito Comitato per il NO, referendum riduzione numero parlamentari

Firenze, con un comunicato diffuso alle principali agenzie, il ‘Comitato di Firenze per il NO’ ha annunciato la sua formazione, in vista del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, indetto per il prossimo 29 marzo.

I fondatori del Comitato per il NO dicono: “La scelta negativa della riduzione dei parlamentari debba essere inquadrata in un contesto più ampio che tocca anche temi come la democrazia nei partiti, la critica del divieto di vincolo di mandato, o il regionalismo differenziato”.

Inoltre, si legge sempre nel comunicato: “La riduzione del numero dei parlamentari è una tappa significativa di un percorso di attacco al Parlamento come istituzione, che va avanti da decenni, e che mira a un rafforzamento dell’esecutivo, ai danni del legislativo e quindi della volontà popolare. Non per nulla tendevano esattamente a questo, pur per vie diverse, i due progetti di grande riforma della Costituzione, di Berlusconi prima e di Renzi poi, respinti dal voto popolare”.

Il Comitato per il NO lancia quindi “Una campagna a difesa del Parlamento come istituzione, in quanto unico organo a livello nazionale direttamente eletto dai cittadini, i cui membri devono essere scelti con una legge elettorale proporzionale con indicazione di preferenze, che li sganci dalla soggezione alle segreterie dei partiti (e dalle lobby) e garantisca quindi la selezione di una classe politica all’altezza delle esigenze del Paese. Il Comitato non ritiene intoccabile il numero dei parlamentari ma non pensa che la sua riduzione serva a restituire dignità, e funzioni, al Parlamento. Teme piuttosto che una drastica riduzione come quella proposta, in assenza di una opportuna legge elettorale, riduca la rappresentanza in maniera inaccettabile e incompatibile con la rappresentatività del corpo elettorale. È sembrata poi a tutti assolutamente pretestuosa, e risibile, la motivazione finanziaria portata a giustificazione del taglio. Il risparmio sarebbe una cifra irrisoria, pari allo 0,007 della spesa pubblica totale, e non è certo opportuno, peraltro, risparmiare sulla democrazia. Se proprio si voleva risparmiare sui costi delle Camere, é stato osservato, lo si poteva fare diminuendo gli stipendi dei parlamentari, senza toccare quindi la rappresentanza”.

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Ugo Caffaz
Ugo Caffaz
2 anni fa

Sono molto d’accordo. Come si fa ad aderire?

Raffaele Scarano
Raffaele Scarano
2 anni fa

Mia sorella Barbara piena Scarano in lieto, vota No al referendum Io, sono indeciso, se votare no, Sì oppure scheda nulla. Avete qualche suggerimento da darmi? Raffaele

Francesco
Francesco
2 anni fa

Il protagonista sei tu. Non firmi l’adesione a nessun gruppo ma ad un appello. Fallo tuo.
Raccolgo le firme e via via le aggiungo. Poi ognuno lo mette sui social che vuole, quando ce ne sono parecchie.
Una volta firmato non è finito il tuo ruolo. Diffondilo!!

Appello agli elettori per il 20 settembre

Invitiamo i nostri concittadini elettori a respingere l’attacco alla sovranità del popolo, principio primario della struttura costituzionale e garanzia della nostra democrazia, che conseguirebbe alla forte riduzione del numero dei rappresentanti al parlamento approvata a maggioranza ridotta e sottoposto alla verifica referendaria il prossimo 20 settembre 2020.
Si tratta di votare un secco e utile NO nella scheda che ci verrà consegnata ricordandoci che il referendum non prevede un quorum di votanti e che la sua validità deriva dall’esito
(50%+1 dei voti validi) quale che sia il numero dei partecipanti al voto.
Fino ad oggi la maggioranza del popolo italiano ha dato prova di maturità politica e democratica respingendo i referendum con analogo scopo politico: ridurre la centralità del Parlamento, innescare una deriva oligarchica e autoritaria.
Non possiamo essere succubi di una comunicazione falsa e tendenziosa quale quella che fa ingannevole riferimento alla riduzione dei costi, all’esigenza della governabilità o alla crisi delle assemblee elettive, facendo di tutte le erbe un fascio e senza nulla proporre per costruire la
prospettiva di un rinnovamento civile e politico che ci consenta di essere cittadini sovrani e consapevoli.

I firmatari dell’appello

Vasco Tacconi
Barbagli Giovanni
Sergio Morozzi
Alberto Ferretti
Antonio Matteini
Francesco Lazzeri
Simone Faini
Roberto Damonti
Andrea Dilillo
Antonio Andreotti
Stefania Forconi
Aureliano d’Agazio
Modestino Ercolino
Nicola Corti
David Mazzoni
Gianluca Sanseverino
Elisabetta Rettori
Katia Miletta
Irene Vallo
Annamaria Cuman
Daniele Viciani
Maurizio Piccioli
Jessica Mazzoni
Antonella Giannoni
Milva Palchetti
Silvia Chiellini
Francesco Bonechi
Pietro Bonechi
Ruben Cailandro
Lucia Chellini
Simone Secchi
Giuliano Secchi
Massimo Bandinelli
Ugo Buonamici
Maria Pagano
Flavio Coppola
Daniele Amorati
Lorenzo della Corte
Guidelli Maria Gemma
Luigi Ferrara
Sara Frattale
Gerri Parotti
Lascialfari Maria
Sauro Giorgi
Daniele Cavaciocchi
Vieri Provvedi
Giulio Pioli
Antonio Andreotti
Anna Sessa
Fabrizio Mazzoni
Franco Mazzoni
Laura Marcheselli
Simone Casali
Manfredo Camparelli
Lorenza Signorini
Giuditta Specogna
Simona Piemonte
Lorenzo Lascialfari
Domenico Luca Longo
Corrado Lusi
Andrea Pagliai
Anna Maria Rosaria Ciasullo
Fusai Claudio
Matteo Manzotti
Bianca Bonechi
Luca Raiteri
Sanità Radu
Elena Ricci
Giacomo Downie
Irene Bicchierai
Irene Cheli
Edoardo Vodola
Riccardo Tani
Luigi d’Andria
Gian Carlo Campani
Mannucci Paola
Susanna Materassi
Umberto Alberti
Luisa Federici
Laura Caponi
PierLuigi Zanella
Massimo Rossignoli
Jacopo Mazzoni
Alessandro Malavolti
Carmela Crescenzi
Luigi Ferrara
Celeghini Enrico
Maria Luisa Capitta
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