Ven 26 Apr 2024

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Costa san Giorgio: Pessina, “cremagliera erano chiacchere”

Costa S.Giorgio: “La cremagliera relativa a Costa San Giorgio tra il convento e Forte Belvedere è stata esclusa, non è in progetto e lo confermo.

Chi dice il contrario chiacchiera e basta. Noi non abbiamo mai ricevuto da parte dell’investitore richieste in tal senso. Se ne parlò solo una volta in maniera vaga e fin da subito il Comune espresse la sua contrarietà. Il parcheggio sotterraneo poi non mi spaventa: è evidente che quando si fa qualsiasi opera sotterranea vanno sciolti eventuali dubbi idrogeologici, ma questo vale per qualsiasi tipo di intervento”. Lo ha detto il soprintendente di Firenze Andrea Pessina, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio, a proposito di Costa San Giorgio e del resort di lusso che nascerà nell’area dopo l’acquisto da parte del magnate Alfredo Lowenstein.
“Chi conosce quella zona – ha aggiunto – sa che quello dei parcheggi è un grande problema. Peraltro dopo le osservazioni giunte dai comitati il parcheggio originario è stato dimensionato anche abbondantemente. Da parte nostra siamo tranquilli”. L’operazione, ovvero l’acquisto dal Demanio da parte di Lowenstein, ha aggiunto Pessina “per certi versi era stata dolorosa. L’intervento del magnate Lowenstein però garantisce un recupero dei due conventi, degli orti e del parco e quindi io credo che sia una cosa positiva. Le osservazioni che vengono fatte le vedo molto tardive, si sapeva benissimo che l’operazione Costa San Giorgio era avviata. L’occupazione militare aveva deturpato questi luoghi, con interventi scellerati molto pesanti che spesso caratterizzano l’occupazione militare dei monumenti”. Pessina ha risposto anche a gli chiedeva se fosse possibile un’azione di rivalsa per la mala gestio della struttura: “No, non è possibile – ha spiegato -. Vi sono però ragioni di segretezza che in alcuni periodi della nostra storia hanno fatto sì che tutti gli interventi all’area militare non venissero sottoposti al vaglio della Soprintendenza. In quel caso sono prevalse mere scelte di tipo utilitaristico senza nessuna grande attenzione nei confronti del patrimonio storico-artistico”.

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