🎧 Indianizer, ascolta l’intervista!

In occasione della data fiorentina abbiamo fatto due chiacchere con Riccardo Salvini degli Indianizer, formazione torinese tra indie, psichedelia ed elettronica, attualmente in tour per presentare “Oasi’ il nuovo album uscito il 5 Aprile per Goodfellas. Intervista a cura di Giustina Terenzi

“Oasi” uscito per Goodfellas il 5 Aprile su cd, vinile e formato digitale, è il sesto lavoro in studio degli Indianizer, il secondo cantato interamente in italiano dopo album con testi in inglese, creolo, spagnolo e italiano, oltre ad una lingua inventata.

Ascolta l’intervista 🎧

“Il nome del nuovo lavoro simboleggia la ricerca di un luogo di ristoro metaforico in cui trovare pace dal deserto assordante che ci circonda. ‘Oasi’ è un disco corale che riassume in una formula inedita il sound internazionale e le influenze della musica d’autore italiana: popular music, psichedelia, elettronica e ritmiche del mondo si fondono per dare vita a un’esplosione di pura gioia e dolce malinconia”.
Guarda il video di ‘Oro’, realizzato da Akasha con tecnologia AI

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Gli Indianizer hanno suonato ovunque in Europa, partecipando ad importanti festival come il francese Transmusicales e l’olandese Eurosonic, condividendo il palco con artisti di fama internazionale come King Gizzard And The Lizard Wizard, Black Lips, Fat White Family, Elektro Guzzi, Hailu Mergia, Os Mutantes, Dj Gruff, Gianluca Petrella, Lino Capra Vaccina e Movie Star Junkies.

Le prossime date del tour: 2 maggio Torino – Magazzino sul Po –  3 maggio Lugano (CH) – Spazio Love  –  4 maggio Milano – Arci Bellezza

🎧 Fela Kuti, il re dell’Afrobeat, il documentario “Il mio dio vivente”


Fela Kuti, il re dell’Afrobeat, il racconto di un’epoca in “Il mio dio vivente” 
in esclusiva allo Spazio Alfieri di Firenze. Domenica 24 marzo alle ore 21.00 ospite il regista Daniele Vicari. 🎧 Ascolta l’intervista a cura di Giustina Terenzi

 

A Tafa Balewa Square, un milione di persone, una folla adorante, riempie ogni spazio. È il 12 agosto 1997, dieci giorni prima è morto Fela Kuti e ora il suo popolo è lì per salutarlo. Fela è riconosciuto nel panorama mondiale come il Re dell’Afrobeat, la sua musica ha influenzato artisti fondamentali come Miles Davis, Hugh Masekela, Bob Marley, James Brown, ma per milioni di persone è molto di più, è un punto di riferimento, una guida spirituale. 
A riprendere queste immagini tremolanti con la sua videocamera è un regista italiano, Michele Avantario, che non è lì per immortalare un evento, è lì perché quell’uomo straordinario, quel musicista unico, quel grande mistico, è per Michele tutto ciò per cui vale la pena vivere, è il suo dio vivente. Questo è il cuore del film: la storia di un giovane regista, che nel 1980 incontra Fela Kuti in tour in Italia con il suo gruppo e da quel momento dedica tutto il suo tempo e le sue energie a convincere l’artista ad accettare l’idea di realizzare un grande film interpretato dallo stesso Fela. Ma lentamente, inesorabilmente, il giovane rimane affascinato dalla vita e dalle idee di Fela Kuti fino al punto da far passare in secondo piano il progetto cinematografico, abbracciando la cultura animista. 
Così il regista Daniele Vicari scrive nelle note di regia: “Il film non è un documentario classico, cioè un film che racconta la vita inimitabile di un grande personaggio del 900, ma è la storia di un uomo tutto sommato semplice, sconosciuto, che si perde in un mondo più grande di lui. Questa è la storia di Michele, appunto, che incontra l’altro da sé sotto forma di immenso musicista e uomo dalle mille contraddizioni, sotto forma di un’Africa conquistata sì dagli eserciti occidentali, ma ancora fondamentalmente sconosciuta, inesplorata, imprendibile, indomabile. Ecco perché il nostro film è un trip, un viaggio nella coscienza di Michele che inizia la sua vita adulta negli anni ’70, gli anni del “dio è morto”, della liberazione sessuale, del conflitto sociale, della diffusione degli stupefacenti e dell’esplosione del rock. Questi anni lo conducono a confrontarsi con quello che sarà, in tutto e per tutto, il suo dio in terra: Fela Anikulapo Kuti. Per questo, ciò che racconteremo di Fela Kuti sarà filtrato dalle immagini, dalle parole e dalle idee di Michele, così come dalle sue ossessioni e dai suoi incubi, attraverso i quali entrerà in contatto con il suo mentore”.

Spazio Alfieri Firenze: 

Domenica 24 marzo, ore 21.30 
introduce il film il regista Daniele Vicari, modera Pinangelo Marino. FELA – IL MIO DIO VIVENTE
di Daniele Vicari
voce narrante Claudio Santamaria
documentario, 90 minuti, Italia, Slovenia, Uk, 2023

Info tel.055 53 20 840 – www.spazioalfieri.it
Biglietto singolo intero € 8 • ridotto € 6  INFO

La “musica normale” dei Tonno. Live e intervista.

Post punk, post cantautorato, post toscana, post tutto, alla fine solo “musica normale”, come piace provocatoriamente definirla alla band “Tonno”. Ascolta il minilive e l’intervista ai nostri microfoni a cura di Giovanni Barbasso.

 

 

Intervista ai Tonno

Ascolta il minilive e l’intervista!

Sono la band su cui scommettere secondo Rockit.it, MI AMI festival, Rolling Stone, XL. “Quando ero satanista” è stato il loro primo album, nel novembre 2022 hanno pubblicato per Woodworm il secondo disco “Miracolosamente illesi”, ora tra una lunga serie di concerti, stanno lavorando al nuovo album.

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I Tonno, composti da Alessio Orrico alla voce e basso, Federico Baldini alla batteria e Fabio Benincasa alla chitarra e cori, nascono nell’aprile del 2017. Il loro genere lo definiscono provocatoriamente “musica normale”. Cosa questo significhi forse nemmeno loro l’hanno capito, ma proprio il “non rendersene conto” è la loro cifra stilistica.

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Le canzoni, musica e testo, nascono da jam session successivamente “addomesticate” e interpretate (valorizzandone, come nella pratica del kintsugi, anche le imperfezioni) come patchwork di immagini rotte e ricomposte – vita vissuta e allucinazione, come il lo-fi psichedelico dei curati disegni che postano su Instagram – sempre in bilico fra voglia di poesia e di distorsione, di fragilità e violenza.

🎧Scott Yoder, da Seattle il ritorno del glam. L’intervista ed il live.

Scott Yoder, da Seattle, alfiere di una nuova ondata glam/folk è stato nei nostri studi per una bella chiacchierata e per un paio di brani live, accompagnato da un nostro vecchio amico, Alessandro Gianferrara (già con The Hacienda).

Ascolta l’intervista ed il live a cura di Giustina Terenzi.

SCOTT YODER INTERVISTA



Già chitarra e voce nei The Pharmacy (gruppo di Seattle autore di un pop psichedelico di matrice british attivo dal 2003), dal 2015 ha dato il via ad una carriera solista che lo vede al centro di uno spettacolo eccentrico e teatrale dai suoni in bilico tra glam e folk onirico. Songwriter androgino prestato ad un cabaret cupo e bizzarro e delicatamente psichedelico Scott Yoder, da anni perennemente “on stage”, è passato da Firenze, al The Cave, per una data del suo tour europeo.
Dopo una coppia di ep, il suo primo album solista  “Looking back in blue”  ha visto la luce per una etichetta nostrana, la Annibale Records. E’ di questi giorni l’uscita della seconda prova , “Scooter Pie”.

Ha condiviso concerti con artisti del calibro di Kevin Morby, A Place To Bury Strangers, Roky Erickson, Shannon & The Clams, Death Valley Girls e molti altri. In questo nuovo tour è supportato da un gruppo di musicisti che includono band Fiona Moonchild, Alessandro Gianferrara (che ci ha accompagnati in questo incontro), and Giacomo Papini (Plastic Man).

🎧 Romano 4TET in concerto al Pinocchio Jazz

Il contrabbassista e compositore Ferdinando Romano presenta “Invisible Painters” (“disco italiano dell’anno” per la rivista Musica Jazz) al Pinocchio Live Jazz di Firenze sabato 3 febbraio alle 21.45. L’intervista a cura di Giustina Terenzi

Per il contrabbassista toscano Ferdinando Romano, l’anno è iniziato con ben due importanti riconoscimenti. Secondo e terzo posto nella storica classifica annuale “Top Jazz” della rivista Musica Jazz, rispettivamente nelle sezioni “musicista italiano dell’anno” e con “Invisible Painters” “disco italiano dell’anno”. Il titolo dell’album rimanda metaforicamente alla creazione artistica come processo inconscio e istintivo guidato da una mano e un pennello interiori capaci di generare forme in equilibrio tra composizione e estemporaneità. Nello specifico, il lavoro compositivo alla base di questo progetto si avvale di un’ampia tavolozza espressiva che fonde colori e riferimenti stilistici diversi: linguaggi della tradizione improvvisativa, elettronica, ambient, musica del ‘900. Ingredienti dosati con grande equilibrio e originalità anche grazie all’essenziale contributo dei solisti coinvolti, che rappresentano l’eccellenza della giovane scena jazz italiana e internazionale.

🎧 L’INTERVISTA:

 

ferdinando romano invisible painters

FORMAZIONE:

FEDERICO CALCAGNO clarinetto, cl. basso/VALENTIN GERHARDUS piano, sintetizzatori, live sampling/ FERDINANDO ROMANO contrabbasso, synth, samples, sintetizzatori modulari/EVITA POLIDORO batteria

Pinocchio Jazz
Circolo Vie Nuove
Viale D. Giannotti 13, Firenze

Apertura ore 21.00
Inizio concerti ore 21.45
 – Ingresso Riservato Soci ARCI e UISP
Biglietto intero 13€/Eventi Speciali 15€
Ingresso gratuito under 25 fino a esaurimento posti disponibili
I biglietti si acquistano direttamente la sera del concerto
Prenotazione posti riservati facoltativa, al costo di 2€ a persona, inviando una mail, entro e non oltre il venerdì, a info@pinocchiojazz.it.

Subsonica a Controradio. Ascolta l’intervista! 🎧

“Realtà Aumentata” è il 10° album dei Subsonica, un album manifesto che racconta il presente con lo stile inconfondibile che caratterizza il gruppo dal 1996. Samuel e Max Casacci lo hanno presentato negli studi di Controradio in compagnia di Giovanni Barbasso e Giustina Terenzi.

Ascolta l’intervista:

Subsonica a Controradio

Il disco è stato anticipato dai singoli “Pugno di Sabbia”, “Mattino di Luce” e “Adagio”, quest’ultimo parte della colonna sonora originale – scritta e composta dalla band – dell’omonimo film di Stefano Sollima, uscito nelle sale il 14 dicembre e presentato all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il gruppo è stato insignito del Premio speciale Soundtrack Stars Awards.

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“Realtà aumentata” è un album di undici canzoni scritte nell’arco del 2023, che hanno assorbito molta realtà nei suoni, nei ritmi e nelle parole. Una realtà i cui effetti, nel corso degli ultimi anni, sono aumentati in modo tangibile. Una realtà che ci ha chiusi in casa per
mesi rivelando tutte le fragilità di un presente globalizzato, che ci espone ad effetti climatici estremi, che è tornata a sconvolgerci con le guerre e che bussa ai nostri confini con un quotidiano carico di miseria, speranza e disperazione. Una “realtà aumentata” alla quale, paradossalmente, abbiamo iniziato a rispondere con crescente dispercezione tra negazionismi, letture distorte, fughe virtuali e carenza di umanità. Questa “realtà aumentata” sembrerebbe spingerci verso un isolamento individuale e individualista, anziché suggerire azioni e risposte collettive, le uniche in grado di proteggerci da quando abitiamo questo pianeta.
Le canzoni del disco zoomano tra pixel di quotidianità e visioni cosmiche, tra energie luminose e penombre, tra presente e futuro, viaggiando sempre su un binario ritmico avvolgente.

La copertina dell’album è realizzata dal designer e visual artist Marino Capitanio che così descrive il processo creativo: “Per la copertina dell’album mi sono ispirato al brano “Africa su Marte”, creando una fusione tra le radici terrestri e le visioni cosmiche. In questo intreccio, la realtà aumentata diventa una metafora di espansione oltre i confini dell’immaginazione. È un equilibrio tra il familiare e l’ignoto, tra il tangibile e l’astratto.”

I Subsonica (che hanno mosso i primi passi al Rock Contest!) onorano il traguardo della decima release con un album manifesto che racconta il presente, toccando temi attuali attraverso diversi angoli di lettura, in un universo musicale vario e sorprendente, ma con lo stile inconfondibile che caratterizza il gruppo dal 1996.

Il prossimo aprile saranno live sui palchi dei principali palazzetti italiani con SUBSONICA 2024 TOUR. La tournée, prodotta da Live Nation, partirà il 3 aprile dal PalaUnical di Mantova per proseguire il 4 aprile al Forum Assago di Milano, il 6 aprile alla Zoppas Arena Conegliano (TV), l’8 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il 10 aprile all’Unipol Arena di Bologna, l’11 aprile al Mandela Forum di Firenze per chiudere il 13 aprile all’Inalpi Arena di Torino. Radio Capital è la radio ufficiale del tour .

I Subsonica nel 2024 sono una band che ha visto il mondo cambiare radicalmente più volte, ma che ha mantenuto la percezione di ciò che non cambierà mai. Per esempio il live “vissuto come momento di fortissima connessione tra di noi e tra noi e il resto delle persone che, seguendoci, scelgono di fare parte di una storia che continua a essere scritta su ogni palco, ad ogni singolo e irripetibile concerto”.

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Questo il “trak by track” che racconta l’album nelle parole della band:

CANI UMANI
Relazione tossica / annullamento / perdita di sé / impotenza / dipendenza / morale patriarcale / catene / vergogna / dolore / espiazione / liberazione / fede / rinascita.

MATTINO DI LUCE
Equilibrio instabile/ orientamento sessuale / disforia di genere / prigionia / pregiudizi / dogmi / senso di colpa / nebulose di gas e polveri / trasformazione / nascita di una stella / metamorfosi / transizione / diritti / coraggio / riconoscersi / ricerca di pace.

PUGNO DI SABBIA
Società che invecchia / nostalgie del passato / tradizionalismi / ideologia / chiusura / sostituzione etnica / teorie del complotto / un milione di giovani italiane e italiani di seconda generazione / futuro / sogni difficili / razzismo / cittadinanza negata / identità negate.

UNIVERSO
Relazione difficile, con persona in perenne conflitto con se stessa e con il mondo / spazio infinito / microscopiche architetture della vita / lo sfrecciare della gente / tempo che sfugge / esistenza / sentimenti / invisibilità quotidiana / speranze riposte in ogni singolo gesto.

NESSUNA COLPA
La colpa nell’essere nati in angoli di mondo sbagliati / guerre / carestie / persecuzioni / fuga / ricerca di condizioni accettabili / indifferenza / mercato dell’odio / consenso politico / capitalizzazione di potere sulla pelle degli ultimi / tragedie quotidiane / speculazione / autoassoluzione.

MISSILI E DRONI
Civiltà della performance /ambizione / competizione / visibilità / aggressività / arrivismo / rinuncia / estraneità / abbandono / dissoluzione.

SCOPPIA LA BOLLA
Demagogie / semplificazioni / relazioni problematiche con la realtà / complottismi / negazionismi / polarizzazioni indotte / settarismi / violenze verbali / discredito dell’informazione / indebolimento della democrazia nell’epoca dei social.

AFRICA SU MARTE
Africa / Anni 60 / Zambian Space Program / Edward Makuka Nkoloso progetta di inviare sulla Luna e su Marte “Afronauti” su razzi d’alluminio per battere U.S.A. e U.R.S.S. nella conquista dello spazio / follia / retrofuturismo / attuale scomparsa di forme di utopia / tramonto di sfide e sogni collettivi / frammentazione / individualismo / vulnerabilità / mondo sempre più fragile.

GRANDINE
Estate / temporale / una relazione improvvisa / attrazione / la sensualità del disordine / città / stravolgimenti climatici.

VITILIGINE
Una storia intimamente personale / cose non dette, non risolte / incremento delle patologie autoimmuni / il corpo che parla / la voglia di guarire.

ADAGIO
Cinema / colonna sonora / noir / Roma in fiamme / distopia climatica / black out / Sollima / titoli di coda.

SPINGI (2023) è un’opera interattiva che porta l’attenzione sul tocco, la pressione e la perturbazione di uno stato di quiete. Una tela bianca diventa la superficie di controllo di un’opera audiovisiva. Chiunque può toccare la tela per creare un’esperienza immersiva. I visuals sono stati curati da Riccardo Akasha Franco Loiri del collettivo High Files Visuals.

RADENTE (2023) è un’installazione con l’obiettivo di esplorare l’uso del corpo e dell’equilibrio come strumenti che trasformano l’ambiente circostante. Dei fasci di luce, controllati dal baricentro dell’ospite che si muove liberamente su una pedana, modificano il paesaggio visivo e sonoro.

 

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