Ven 3 Mag 2024

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Camorra: stroncato hub della drogra a Viareggio, attuate 14 misure cautelari

E’ stato stroncato dalla DDA di Firenze (Direzione Distrettuale Antimafia), in sinergia con i Carabinieri e le Fiamme Gialle di Lucca, un Hub della Camorra per il traffico e la distribuzione all’ingrosso degli stupefacenti in Toscana.

L’operazione, che ha visto la chiusura dell’hub della Camorra in Toscana, si è svolta sulla costa ovest, più precisamente sull’asse Pisa-Viareggio-Versilia. Si è trattato di un’operazione con decine di perquisizioni e 14 misure cautelari.

Le misure prese riguardano principalmente soggetti raggiunti a Viareggio, Napoli e Pisa. Quattro sono stati portati in carcere, cinque sono ai domiciliari, mentre per gli altri nove sono stati imposti obblighi di dimora. L’accusa è quella di associazione a delinquere per il traffico di stupefacenti, ma i carabinieri hanno riferito che si tratta chiaramente di un “gruppo criminale di matrice camorristica”.

La presenza della mafia in Versilia risale agli anni ’70, quando sono sorti i primi impianti causati da quello che era il soggiorno obbligato. Durante l’inchiesta sull’hub della Camorra, si sono svolte, in un filone parallelo, le indagini bancarie e patrimoniali curate dalla guardia di finanza che hanno messo in evidenza quale fosse il quartier generale degli indagati. Il luogo, dove secondo la DDA venivano organizzati incontri per pianificare affari illeciti, era lo storico stabilimento balneare Balena, uno dei più antichi d’Italia, nonché la prima concessione demaniale a Viareggio.

L’attuale gestione dello stabilimento, come sottolineano le fonti investigative, è nuova e totalmente estranea alle indagini sull’hub della Camorra. Il bagno Balena non è più, da tempo, nella disponibilità degli indagati, ma, secondo la DDA, dopo che i soggetti più vicini agli indagati ne hanno preso la gestione, dalla famiglia storicamente proprietaria, il Balena è diventato luogo d’incontro per questi affari criminali.

Le indagini, ricordiamo, sono partite nel marzo 2021 e gli investigatori, nel corso di questo tempo, hanno stabilito che gli incontri venivano organizzati da Vincenzo Saetta. L’uomo è tra i 14 destinatari delle misure eseguite.

Vincenzo Saetta è stato portato in carcere per misura cautelare ed è una figura già nota nel panorama criminale della Toscana. Saetta era già stato condannato per il reato di usura aggravato dal metodo mafioso ma, tornato in libertà, ha continuato comunque la sua attività.

Per quello che riguarda invece il traffico di cocaina, hashish e marijuana messo in luce da questa inchiesta sull’hub della Camorra, si è scoperto che, ingenti carichi venivano acquistati da affermati clan a Napoli, trasportati su auto con conducenti ‘puliti’ fino ad arrivare a Viareggio e poi, qui venivano gestiti nel retro di una pizzeria, più precisamente la pizzeria la Spaccanapoli.

La suddetta pizzeria, adesso chiusa, ha fatto da base logistica sotto copertura per la distribuzione ai mediatori attivi in Versilia. Questi poi affidavano lo smercio di dettaglio ai vari pusher attivi nelle strade e nelle pinete. Il giro di soldi sporchi sarebbe stato invece reimpiegato in Toscana, ma gli accertamenti coordinati dal PM Luca Tescaroli sono ancora in corso.

Per questa operazione, che ricordiamo ancora una volta riguarda la chiusura di un hub della Camorra in Toscana, sono stati impegnati dall’alba 100 carabinieri e 30 militari della guardia di finanza di Lucca, e sono stati sequestrati una decina di rolex ed altra droga con peso consistente.

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