Ven 19 Apr 2024

HomeToscanaPoliticaAutonomia differenziata: le richieste della Toscana in dieci punti

Autonomia differenziata: le richieste della Toscana in dieci punti

La Toscana da almeno un anno ha concluso l’iter previsto per chiedere l’autonomia diffirenziata. Dieci sono le materie interessate: salute, del governo del territorio, dell’ambiente, della tutela del lavoro, di istruzione e formazione, dei beni culturali, dell’accoglienza dei richiedenti asilo, delle autonomie locali, del coordinamento della finanza pubblica e dei porti.

Ecco una breve analisi delle materie oggetto dell’autonomia differenziata:

Salute: la richiesta riguarda una maggiore organizzazione, gestione delle risorse professionali e l’intramoenia, formazione specialistica, tariffe e compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, ma anche  il patrimonio edilizio e l’equivalenza terapeutica dei farmaci.

Governo del territorio: la richiesta ha il primario obiettivo di difendere lo sviluppo sostenibile e il contenimento del consumo del suolo. Si vuole evitare che l’approvazione di una legge dello Stato su questa materia porti allo scardinamento del modello toscano che è in fase di avanzata applicazione. Un ulteriore obiettivo è quello di garantire alla rigenerazione urbana strumenti integrati di natura fiscale, socio-economica e culturale.

Ambiente: la richiesta ha lo scopo di affrontare al meglio alcune particolarità ambientali proprie della Toscana. Ad esempio prevedere che la Regione possa disciplinare con propria legge le competenze che oggi il Testo Unico sull’Ambiente attribuisce espressamente alle Province. Che possa inoltre legiferare in merito all’organizzazione e alla distribuzione delle competenze, sull’attività geotermica e mineraria, sulle procedure di impatto ambientale, sulla migliore gestione del ciclo dei rifiuti, per l’ottimizzazione della raccolta differenziata. La richiesta che sia riconosciuta la competenza regionale in tutti i casi in cui la legge regionale preveda una maggior tutela dell’ambiente rispetto alla normativa nazionale.

Tutela del lavoro: la Regione richiede una forma di limitata autonomia nella programmazione, regolazione ed erogazione delle politiche attive in modo da consentire una più efficace risposta a cittadini e imprese ma anche di definire interventi mirati alle diverse specificità dei territori.
In materia di tutela e sicurezza sul lavoro la Regione ritiene di poter impostare tutti gli strumenti programmazione e controllo necessari per poter prevenire e ridurre gli infortuni, oltre che favorire l’accertamento delle malattie professionali con diagnosi precoci.

Istruzione e formazione: condizioni di autonomia sono finalizzati a sviluppare un’offerta formativa in linea con la vocazione produttiva del territorio, quella erogata dagli istituti scolastici in sussidiarietà e ad una programmazione integrata di percorsi triennali e del IV anno, mantenendo il coinvolgimento degli Istituti Scolastici e dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti nella realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per adulti e nei percorsi rivolti ai minorenni che hanno assolto l’obbligo di istruzione e sono fuoriusciti dal sistema scolastico (drop out). Serve anche a stabilire criteri per la definizione delle autonomie scolastiche diversi da quelli previsti dalla normativa statale, tenendo conto delle particolarità del territorio toscano.

Beni culturali: la prima richiesta di particolari condizioni di autonomia si riferisce alla tutela dei beni librari (manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, stampe, libri e incisioni), al fine di ricomporre e rafforzare la filiera di gestione di tali beni culturali, anche mediante un’azione di supporto agli enti locali ed ai titolari dei beni.
La seconda richiesta riguarda l’opportunità di realizzare sul territorio regionale eventi qualificanti del sistema museale e dei beni culturali in coordinamento tra Regione, Stato e suoi enti e agenzie culturali e comuni, con la regione come soggetto coordinatore. Tra questi la tutela e la valorizzazione del sistema museale, così come gli eventi che mirano alla sua promozione.

Accoglienza richiedenti asilo: obiettivo prioritario è la creazione di un sistema integrato di governance regionale finalizzato a garantire risposte efficaci, sostenibili e non emergenziali. Un esempio è la necessità di progettare e gestire servizi di accoglienza integrati e coerenti, essendo servizi alla persona, con la programmazione sociale e socio-sanitaria territoriale, nonché con i servizi formativi, della formazione professionale, del lavoro, della cultura, della partecipazione e della cittadinanza, in grado di garantire un migliore modello di accoglienza diffusa sul territorio.

Autonomie locali: la richiesta di maggiore autonomia riguarda il coordinamento della finanza pubblica e delle autonomie locali, in forza della legislazione avanzata su associazionismo, fusioni, riordino delle ex funzioni provinciali ma anche la semplificazione dei rapporti con cittadini e imprese. Come obiettivo generale, la Regione rivendica la possibilità di realizzare nel proprio territorio un più avanzato sistema di organizzazione degli enti locali, condiviso con gli enti interessati.

Coordinamento della finanza pubblica: la proposta consiste in una disposizione che attribuisca alla Regione la competenza a disciplinare con leggi e regolamenti la gestione degli equilibri di bilancio propri e dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane.

Porti e concessioni demaniali: l’obiettivo è quello di mettere a disposizione della Regione le risorse per lo svolgimento, tramite l’Autorità Portuale Regionale, di una serie di attività amministrative, di progettazione, realizzazione di opere e di manutenzione nelle strutture portuali che non sono di sua proprietà e determinano oneri da sostenere senza la copertura che deriva dalla gestione dei beni stessi.

Rock Contest 2023 | La Finale

"Prenditi cura di me"