Lun 6 Mag 2024

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Arrestato latitante sardo che nel 2018 gambizzò 4 persone a Pisa

Sassari, era armato e pronto a sparare contro i poliziotti Patrizio Iacono, il latitante di 26 anni di Alghero, arrestato a Olmedo, nel nord Sardegna, dalla Squadra mobile di Sassari.

Il giovane era scomparso nel nulla dal novembre 2021, dopo una condanna a 15 anni e 9 mesi di carcere inflittagli per il tentato omicidio di quattro persone a Pisa, nel 2018: i feriti erano stati gambizzati al bar Caffetteria Tirreno, dove Iacono pochi minuti prima aveva litigato con degli avventori, per poi tornare armato a regolare i conti. Gli agenti, guidati dal dirigente Dario Mongiovì, erano sulle tracce del latitante e quando ieri sera hanno avuto la certezza che stesse cenando in una pizzeria a Olmedo, hanno accerchiato la zona e hanno aspettato che uscisse.

Lo hanno fermato e lui prima si è spacciato per un suo fratello che vive all’estero, poi è scappato a piedi. Inseguito e raggiunto dai poliziotti, ha opposto ancora resistenza prima di essere ammanettato. A tracolla aveva un borsello, preso dagli agenti prima che potesse aprirlo, dove teneva una pistola Beretta calibro 7.65.

Nelle sue tasche la polizia ha anche trovato 5.900 euro in contanti. Con lui è stato arrestato anche suo fratello Dimitri, di 32 anni, uscito dal carcere pochi mesi fa dopo aver scontato una condanna per l’omicidio di Agostino Salis, massacrato di botte al culmine di una lite a Maristella, borgata di Alghero, nel 2014.

L’uomo aveva alla cinta una pistola Sig Sauer calibro 45 e in tasca 500 euro. Nell’auto dei due fratelli è stata trovata un’altra pistola calibro 6.75, nascosta nel vano portaoggetti. Patrizio Iacono si nascondeva in un appartamento ad Alghero, dove gli agenti hanno trovato munizioni, una giubba originale dei carabinieri, cocaina, e apparecchiature per il confezionamento della marijuana.

I due fratelli sono stati arrestati per porto abusivo di armi, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti e traferirti nel carcere di Bancali. Le indagini proseguono: i due sono sospettati di essere al centro di un racket di usura ed estorsioni e di diversi atti intimidatori che sono succeduti negli ultimi mesi ad Alghero.

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